Protesta davanti alla filiale piacentina della Tnt nel pomeriggio dell’8 luglio. Circa 100 lavoratori (tutti nordafricani) dell’azienda si sono riuniti con il sindacato intecategoriale Cobas per chiedere: “L’applicazione del contratto nazionale”. Così Aldo Milani (sindacato intecategoriale Cobas): “Siamo qui per una situazione abbastanza pesante nell’azienda. In sostanza non viene applicato il contratto nazionale, noi chiediamo la regolarità. Alcuni lavoratori infatti magari hanno in busta paga 57 euro e tutto il resto viene dato in nero. Chiediamo un confronto con le due cooperative che gestiscono i lavoratori e di cui la Tnt si serve”. E continua: “La situazione diventa ancora più pesante quando ai lavoratori vengono fatte anche perquisizioni corporali. Ora trattano solo con Cgil e Cisl-Uil ma ora vogliamo che trattino anche con noi”.
Il Comitato dei lavoratori in sciopero presso il magazzino TNT di Piacenza ringrazia tutti i lavoratori che: «Hanno partecipato alla manifestazione-sciopero di protesta svoltasi oggi 8 luglio 2011. Le nostre condizioni nelle cooperative (Vega, Stella) che lavorano presso lo stabilimento TNT di Piacenza sono diventate da qualche anno insostenibili. Oggi abbiamo detto basta. Siamo persone e non animali. Siamo stanchi di arrivare al lavoro e subire la scelta di quelli che assomigliano a caporali che dicono “oggi tu lavori, oggi tu non lavori e vai a casa”. Siamo stanchi di essere pagati un po’ in busta e un po’ fuori busta con la paga che decide la cooperativa».
E continua: «Siamo stanchi di vedere lavoratori che in infortunio sono pagati quasi niente come punizione per essersi fatti male. E persone che dopo una malattia non vengono più chiamati al lavoro costringendoli a dimettersi. Siamo stanchi delle continue vessazioni che i “responsabili”, quasi sempre nostri connazionali, ci fanno minacciandoci che se non si fa come loro dicono si rimane a casa. Abbiamo famiglie anche noi, che vivono di quello che portiamo a casa. Ribadiamo che siamo persone, che lavorano tutte le notti facendo un lavoro fisicamente pesante dove esistono solo doveri e nessun diritto» da “Il Piacenza” 8 luglio 2011 VIDEO AUDIO
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