Da anni, se non da decenni, le lotte sociali in Italia sembrano aver lasciato indietro una parte di contenuti che a nostro parere rappresentano il fulcro e gli obbiettivi imprescindibili per un reale cambiamento della realtà odierna.
Il concetto di lotta di classe è stato accantonato in nome di una falsa necessità di attualizzare le nostre parole chiave per “restare al passo coi tempi”, come se l’attualità che viviamo tutti i giorni non fosse più quella dello sfruttamento di pochi su tanti, della borghesia sul proletariato (altro termine che sembra “passato di moda”!).
In questo modo quindi ci si è resi maggiormente attaccabili nelle nostre vite perchè frazionati e funzionali ad un sistema che non può essere riformato ma che, al contrario, dev’essere abbattuto attraverso una lotta unitaria, attraverso la lotta di classe che deve vedere in primo piano chi produce la ricchezza: gli operai produttivi. E’ fondamentale quindi tornare ad essere protagonisti di lotte reali e non delle semplici comparse nel teatrino della politica istituzionale.
Allo stesso tempo è evidente che nella maggior parte dei casi, chi porta avanti le lotte imperversa in un’eccessiva burocratizzazione delle strutture sindacali o di partito, privilegiando la propria bandierina o sigla rispetto all’esito e ai contenuti della lotta stessa, questo nella pratica finisce per celare al proprio interno interessi personali e opportunismo da parte di alcuni soggetti.
Troppo spesso assistiamo a lotte di lavoratori ridotte a semplici pretese economiche senza uno sbocco politico che non sia istituzionale ma che veda i lavoratori stessi protagonisti della ricomposizione della lotta di classe in questo paese.
Insomma se dall’altra parte il capitale attacca direttamente le nostre vite, da parte nostra non s’intravede ancora una risposta unitaria.
A maggiore ragione in questo periodo storico nel quale ci si trova a far fonte alla più grande crisi economica della storia del capitalismo che sta sconvolgendo gli equilibri politici preesistenti, la nostra risposta risulta chiaramente insufficiente, per ora.
In questo quadro poco incoraggiante s’inserisce però una lotta, che abbiamo voluto documentare attraverso il nostro video, che si muove in direzione opposta a quanto scritto in precedenza.
Da circa quattro anni alcuni lavoratori, quasi tutti immigrati, sottoposti al sistema schiavistico delle cooperative, per lo più nel settore logistico, rivendicano dignità e lo fanno partecipando unitariamente a tutte le lotte sostenute dai propri colleghi in altre cooperative del territorio lombardo.
In questo dimostrano in modo esemplare una solidarietà di classe(non ancora trasformata in coscienza) difficile da trovare altrove e mettono in luce l’importanza dell’auto-organizzazione dei lavoratori. {youtube}mosrNtU1do4{/youtube}Il trailer del documentario
“MAI PIU’SFRUTTATI” racconta l’esperienza di lotta dei lavoratori delle cooperative, una storia iniziata davanti ai cancelli del Magazzino Bennet di Origgio (VA) nel quale i lavoratori delle due cooperative operanti all’interno, un sindacato, diverse realtà sociali auto-organizzate e singoli militanti e lavoratori, hanno dato vita a una lotta esemplare e vincente. Da qui è nato un coordinamento che oggi conta al suo interno i lavoratori di più di 50 cooperative del milanese e della Lombardia e che tende alla continua espansione.
Il coordinamento di sostegno alle lotte delle cooperative, rappresenta oggi uno dei percorsi più significativi e avanzati a livello nazionale nell’ambito del conflitto tra capitale e lavoro, un esempio che traccia la strada delle future lotte e che non a caso fatica ad inserirsi nei circuiti mediatici.
Con questo documentario ci siamo posti l’obbiettivo di diffondere questo tipo di esperienza perché possa essere conosciuta, dibattuta e in particolare perché sia da esempio per le future lotte.
Invitiamo chi è interessato ad organizzare iniziative di presentazione del video e a diffonderlo a contattarci.
Per chi voglia avere il documentario o per qualsiasi informazione: lasciloria@yahoo.it