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A.O. SALVINI: contano piu’ le prestazioni o la salute dei cittadini?

sanita

Dopo quella della medicina e nefrologia oggi vi raccontiamo un’ altra storia del P.O. di Bollate.
Il 21 ottobre 2011 la Rsu ha tenuto un’ assemblea con infermieri e operatori socio sanitari della sala operatoria e sterilizzazione del presidio ospedaliero di Bollate.
Le cose che ci hanno raccontato gli operatori di questi reparti è allucinante.
Dal cattivo utilizzo delle sale,(ad esempio ci sono giorni che potrebbero utilizzarle per più specialità) al mancato controllo della ceck-list dei pazienti,(esempio di una paziente che è stata portata in sala due volte e non operata perché doveva fare la chemio), passando per i contrasti e furberie tra primari nell’uso delle sale (esempio: quando si opera un tunnel carpale la sala potrebbe essere utilizzata per altre specialità).
Poi si inizia sempre tardi perché non ci sono i posti letto disponibili nei reparti ed è inevitabile che non si finisce il programma operatorio(l’ORL con due sale a disposizione ha saltato tre interventi il 20 ottobre ’11).
Gli operatori reperibili sono stati “costretti” a fermarsi perché è stato fatto passare l’ intervento come urgenza.
Nonostante tutte queste denunce da parte di infermieri e oss la direzione vuole imporre ai dipendenti l’aumento delle prestazioni soli due mesi(la cosa ci puzza) allungandogli l’orario di lavoro pur di raggiungere gli obiettivi di produzione al pari del 2010 quando si potrebbe raggiungere lo scopo solo organizzando meglio i servizi e utilizzando meglio le sale il venerdì.
Ma la direzione, non ha ascoltato i lavoratori, e vuole imporre d’imperio la sua decisione senza senso e senza il loro consenso e quello della rsu al solo scopo di imporsi in termini repressivi.
Essa si è addirittura permessa il lusso di fare velate minacce e ricatti(e non è la prima volta) del tipo: “state attenti perché se rifiutate il primo a saltare è il presidio di Bollate”, oppure “state zitte voi che siete già fortunate a fare la giornata altrimenti mettiamo il 2° turno.”
Questa è la direzione dell’ azienda Salvini: anziché pensare a tutelare la salute dei cittadini organizzando bene e in sicurezza il servizio pensa a raggiungere la produzione(come una fabbrica di bulloni) per avere i soldi dalla regione.
I dipendenti hanno ribadito con forza che non si sono mai opposti a rimanere quando esiste una necessità, come è successo con alcuni interventi lunghi, ma già programmati, dell’ ORL fermandosi fino alle 21 dalle 8 del mattino.
I lavoratori di questi servizi rivendicano la loro professionalità e il loro impegno al servizio dei cittadini e chiedono alla direzione della Salvini di organizzare il servizio con tutti i crismi che loro hanno indicato. E’ chiedere tanto?

NESSUNA MODIFICA PUNITIVA ALL’ ORARIO DI LAVORO!               R. S. U.              A.O. SALVINI.