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USB di Bologna su Granarolo

(DIRE) Bologna, 12 feb. “Ritirare i prodotti della Granarolo dalle scuole bolognesi”, fino a che non saranno rispettati gli accordi stipulati nell’ambito della vertenza dei facchini. E’ la richiesta rivolta dall’Usb al sindaco di Bologna, Virginio Merola, attraverso una lettera aperta. Si tratterebbe di “un segnale concreto da parte dell’amministrazione di condanna dell’operato della Granarolo”, scrive il sindacato di base.
Tornando sulle dichiarazioni rilasciate da Merola sul tema, l’Usb afferma che “esprimere con cosi’ tanta spregiudicatezza e con accuse infamanti la condanna di questi lavoratori in lotta, non fa onore a lei, al ruolo che ricopre e soprattutto alla storia del movimento operaio”. Il primo cittadino ha “usato arbitrariamente la sua posizione per difendere una visione sbilanciata della questione- afferma il sindacato di base nella lettera- mentre sarebbe stato doveroso incontrare ed ascoltare questi lavoratori, cittadini del territorio da lei amministrato, prima di esprimere parole cosi’ sbagliate e cosi’ pesanti”. La lotta dei facchini “rientra nell’alveo democratico e costituzionale che il movimento operaio porta avanti da secoli a
fronte di un’ingiustizia conclamata”, scrive l’Usb: la trattativa che aveva portato alle 51 riassunzioni non e’ stata “mai rispettata” e questo “non ha visto, da parte sua, una sola parola a favore del rispetto degli impegni presi”. Merola sa bene che la “lotta per i diritti, in questo Paese- continua la lettera- e’ fatta anche di momenti di scontro fra chi vuole dare dignita’ al lavoro e chi questa dignita’ la calpesta”. Sui social network, intanto, i collettivi che sostengono la protesta dei facchini spiegano che il presidio permanente davanti ai cancelli della Granarolo, da ieri, si e’ esteso all’ingresso della Cogefrin.