Da giovedì 16, giorno del grande sciopero generale della logistica che ha visto l’interporto di Bologna paralizzato per l’intera giornata, i lavoratori dell’SDA Interporto di Bologna sono in sciopero.
La società cooperativa Tre, in appalto per la movimentazione merci all’interno dell’impianto, è in regime di contratto di solidarietà ma nonostante ciò i lavoratori continuano a prestare lavoro straordinario. Il S.I. Cobas ha più volte richiesto di aumentare le ore lavorate essendo aumentato e costante il numero dei colli lavorati.
Ovviamente c’è il diniego da parte della cooperativa per una simile soluzione poiché nella situazione attuale ha evidenti vantaggi in termini di riduzione degli oneri salariali.
A ciò si aggiunga che i lavoratori vengono retribuiti dopo sessanta giorni e la chiusura è più che totale rispetto alla richiesta di essere retribuiti nei termini previsti dal contratto collettivo. A tal proposito fu da noi proposta anche una gradualità per arrivare a tale soluzione per agevolare la controparte ad arrivare a tale obiettivo. Possibilità che ci è stata negata, evidentemente la cooperativa Tre pretende di continuare ad agire in piena illegalità.
A seguito dello sciopero continuato dei lavoratori la stessa SDA ha pensato bene di chiudere il suo impianto all’interporto e spostare le lavorazioni nel CMP di Poste Italiane di Via Zanardi 30 a Bologna in cui opera sempre la stessa cooperativa: di fatto i lavoratori in sciopero vengono sostituiti da altri lavoratori della stessa cooperativa venuti a posta da Roma.
Per questo poniamo il nostro veto rispetto alla permanenza della stessa cooperativa all’interno dell’appalto dell’Interporto. La sciopero continua ad oltranza: l’SDA dovrà assumersi le proprie responsabilità rispetto alle situazioni di illegalità portate avanti dalle cooperative operanti in appalto presso i propri impianti.
Coordinamento provinciale di Bologna
Sindacato Intercategoriale Cobas