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DISAGIO E STRESS: LAVORATORI SEMPRE PIU’ A RISCHIO

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Solo qualche giorno fa abbiamo parlato del disagio lavorativo (creato anche dall’azienda?) che crea stress ai dipendenti con forte rischio di cadere in depressione e di essere malati a lungo.
Oggi, con i dati ufficiali forniti dall’azienda, possiamo affermare con certezza che i dipendenti della Salvini sono sempre più vecchi – perché si è alzata l’età media – e questo, (ovviamente insieme ad altri fattori come carenza di personale, atteggiamenti aziendali, mancato intervento dell’azienda per risolvere casi specifici, ecc,.) comporta un aumento delle probabilità di essere stressati con relative conseguenze.
Facciamo parlare i freddi numeri ufficiali dell’azienda Salvini.

 

Nell’azienda dove lavoriamo ci sono:

 

341 dipendenti che hanno una limitazione permanente (che riguardano tutte le figure professionali)
46 una limitazione temporanea
4 non idonei
161 con prescrizioni (significa che non possono svolgere alcune mansioni)

 

Entrando più nello specifico del rischio abbiamo:

 

162 dipendenti che non possono movimentare i pazienti
66 limitati alla movimentazione manuale dei carichi
80 esentati dai turni
9 limitati per stress psico-fisico
70 per altri motivi
Nell’anno 2013 i dipendenti con limitazioni sono aumentati di 59 unità ( cambio mansione, periodica, lunga malattia, ecc,.).
Nel periodo gennaio-ottobre 2014 il servizio del medico competente ha certificato altri 46 dipendenti con limitazioni varie.
Un dato veramente rilevante ai fini della comprensione dello stress e delle limitazioni è dato dall’età alta dei lavoratori e delle lavoratrici.

 

I dati ufficiali parlano da soli, i dipendenti dai 40 a quelli superiore ai 60 anni di età rappresentano l’80% circa del totale:
1510 dipendenti tra 40 e 50
1114 tra 50 e 60
105 oltre i 60

 

Se facciamo riferimento ai dipendenti che hanno dai 50 agli oltre 60 anni rappresentano comunque una fetta alta, pari al 35,7 %.

 

In totale su 3417 dipendenti (2503 DONNE E 914 UOMINI) 2729 hanno un’età tra i 40 e gli oltre i 60 anni, con una media di 47,1 anni.

Le limitazioni sono cresciute al crescere dell’età media dei lavoratori, quindi più “anziani”, e come dimostrano ancora una volta i freddi numeri: nel 1998 l’età media era di 39,8 anni con 189 limitazioni su un totale di 4108 dipendenti.

 

Nel 2013 l’età media è passata a 47,1 di cui parlavamo sopra, con 391 limitazioni su 3417 dipendenti
11,4% dei lavoratori – Non sono pochi

Questa è la dimostrazione ufficiale di quanto denunciamo da anni che nell’azienda Salvini non si è più assunto figure a sufficienza mentre il restante personale è diventato più “vecchio” e maggiormente sfruttato.
Il futuro, riguardante l’aumento dell’età media, non lo vede roseo neanche il servizio medico competente (che ha elaborato questi dati) senza andare avanti troppo negli anni prevede che nel 2018 l’età media salirà a 49,6 dai 47,1 di oggi.

 

Questo dimostra che l’azienda e la regione Lombardia, non intendono assumere forze giovani perché vogliono risparmiare i soldi sul personale mandando in malora la nostra salute.
Analizzando anche i dati riguardante gli infortuni totali viene subito all’occhio, che pur diminuendo – di questo siamo contenti – sono comunque tanti: nel 2009 erano 334 mentre nel 2013 si sono abbassati a 268

 

Questo è un altro dato sentinella che ci porta a dire che probabilmente gli infortuni avvengono si per una serie di con-cause , ma che il legame tra stress e aumento dell’età, anche per quanto riguarda gli infortuni, potrebbe essere preponderante, (usiamo il condizionale perché non abbiamo dati specifici ma si potrebbero ottenere con un’inchiesta). Nonostante negli ultimi 3-4 anni si siano svolti indagini, volute dalla regione Lombardia, con questionari legati al clima organizzativo, gli infortuni non sono comunque diminuiti in modo sensibile. Questo dovrebbe indurci a fare ulteriori ricerche per trovare possibili soluzioni che come RLS cercheremo di fare in proprio.

Crediamo che se non si assumeranno giovani, se non si lavora con la tranquillità necessaria, se non si creano dei percorsi che permettano, nel tempo, ai dipendenti di poter scegliere, o cambiare, reparto in base all’età e alle condizioni sociali e familiari, difficilmente potranno migliorare le condizioni (di chi deve assistere altri cittadini bisognosi non solo di cure ma anche di essere ascoltati) affinché non si cada nello stress lavoro correlato.

 

L’invito che facciamo a tutti i dipendenti è quello di sempre: difendere i propri diritti e le condizioni di lavoro senza aver la paura dentro del “capo”.
Noi siamo qui, come sempre in questi anni, per difendervi da questi abusi avendo la certezza che ci sono.

 

Garbagnate-Rho-Bollate16-2-15
DELEGATI S.I. COBAS A. O. SALVINI.