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Amazon prima di natale

amazon magazzino

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Amazon a Sady vicino a Poznań ha cominciato la produzione nel settembre del 2014. Alcune settimane piú tardi hanno aperto due nuovi magazzini Amazon vicino a Wrocław. Il centro di smistamento a Poznań é il piú grande magazzino di Amazon in tutto il mondo. Ogni giorno millioni di pezzi vengono portati su dozzine di camion sopratutto dalla Germania, per poi dopo lo smistamento essere rispediti a clienti nella stessa Germania. L’articolo che segue é stato scritto da lavoratori/lavoratrici Amazon e descrive le condizioni di lavoro e l’organizzazione dei lavoratori/delle lavoratrici nella stagione piú calda ad Amazon, cioé prima di natale.
Prima di natale nel Amazon di Poznań lavorano piú di 3.000 persone, la maggior parte di loro sono contrattate da le tre agenzie interinali Manpower, Adecco e Randstad.

 

Ci sono dei reparti dove tré quatri dei lavoratori/delle lavoratrici sono interinali. Solo 600 persone sono state contrattate direttamente da Amazon: prima con contratti a prova di tre mesi. Se una persona prendeva un contratto diretto con Amazon oppure tramite una agenzia dipendeva esclusivamente dalla data della domanda di assunzione. Il magazzino lavorava giorno e notte a due turni (dalle 6:00 alle 16:30 e dalle 18:00 alle 4:30) di quattro giorni alla settimana (domenica fino a mercoledi oppure mercoledí a sabato). I turni duravano dieci ore e mezza inclusa una pausa di 30 minuti e due pause pagate di 15 minuti.

 

L’apertura dei magazzini Amazon in Polonia fú accompagnata da una serie di articoli nei giornali, nei quali furono, a base di notizie giornalistiche, un reportage della BBC, denunce di lavoratori e lavoratrici e notizie su scioperi ad Amazon, all’estero descritti come „campi di lavoro”. A Poznań i lavoratori e le lavoratrici all’inizio non esprimevano tali critiche. Il magazzino era ancora in costruzione, all’inizio le norme di lavoro non venivano implementate restrittivamente e venivano dati contratti, cibo in mensa per 1 Zloty, trasporto gratuito e salari un pó al di sopra del salario minimo. Molti venivano da posti di lavoro dove le condizioni erano state peggiori.

 

Il problema: i salari non del tutto pagati e un futuro insicuro
In dicembre il malcontento delle lavoratrici/dei lavoratori interinari di Amazon venne riportata alla pubblica opinione: Cominciarono a rivolgersi ai media per denunciare salari arretrati, buste paga false e mense sovraffollate.
Problemi con la calcolazione dei salari le lavoratrici/i lavoratori li avevano anche per il complicato sistema salariale.

 

I lavoratri/le lavratrici interinali avevano ulteriori difficoltá a chiedere i salari arretrati perché erano confrontati con un’agenzia interinale, mentre le informazioni relevanti in rispetto alle ore lavorate, ai premi per presenza e alla produttivitá del intero stabilimento erano nelle mani di Amazon.
Un altro problema importante delle lavoratrici e dei lavoratori interinali era la situazione precaria in riguardo ai contratti – i contratti con le agenzie interinali andavano da un mese a tre mesi. Anche per i lavoratori „fissi” contrattati direttamente da Amazon, se il loro contratto sarebbe prolungato dipendeva da produttivitá e qualitá del lavoro, ma per loro la situazione sembrava piú stabile. Quando in dicembre si fondó un gruppo di lavoratori e lavoratrici del sindicato OZZ Inicjatywa Pracownicza (Sindicato nazionale Iniziativa Operaia), questa iniziativa veniva dai lavoratori e dalle lavoratrici che avevano giá contratti fissi, e perció piú sicurezza in riguardo al loro furturo (lavoratrici e lavoratori fissi e caposquadra del livello piú basso). Solo puí tardi aderirono anche lavoratrici e lavoratori interinali.

 

Primi licenziamenti

 

L’atmosfera nel magazzino deteriorava quando il datore di lavoro licenzió quasi 100 lavoratori e lavoratrici interinali due settimane prima di natale. Solo nel reparto spedizione varie dozzine di lavoratori e lavoratrici furono licienziati, perché la loro produttivitá era presumibilmente troppo bassa. La maggior parte di loro venne informata tramite SMS, che il giorno seguente non dovevano piú presentarsi al lavoro. Quelli che non avevano letto il messaggio si presentavano davanti al cancello il giorno dopo ed erano accolti aggressivamente dalla milizia aziendale. Ad alcuni li strappavano addirittura le tessere aziendali dal collo. Venivano mandati a casa senza trasporto organizzato, dopo che avevano fatto un viaggio di 80 kilometri con il bus aziendale per arrivare. Il magazzino si trova al di fuori dalla cittá a dieci kilometri dalla prossima stazione ferroviaria.

 

I licenziati vennero esentati fino alla fine del loro contratto. In questo modo l’azienda tolse di mezzo i lavoratori e le lavoratrici meno produttivi/e (anche se molti dubitano della relevanza dei dati generati dal computer, sui quali si fondava le scelta). La scelta veniva vista come ingiusta – tra l’altro anche perché non era messo in conto che tante interruzioni del lavoro non erano state causate dai lavoratori/dalle lavoratrici.

 

Subito nuove persone furono assunte, peró solo per il periodo prima di natale. Ad alcuni di loro venivano dati solo contratti di subappalto per due settimane. I restanti lavoratori interinali adesso sapevano che potevano essere licenziati in qualunque momento, e non erano piú sicuri che Amazon avrebbe prolungato il loro contratto dopo natale. Domandavano ai loro capisquadra come erano le prospettive per un prolungamento dopo natale, ma le risposte erano contradittorie o evadenti.

 

I nuovi assunti non ce la facevano a venire a capo del tanto lavoro, cosa che si ripercosse nettamente sulla qualitá del loro lavoro. Per esempio nel reparto di spedizione pacchi dovevano essere ripresi, perché gli imballatori/le imballatrici non avevano scannizzato i codici giusti. Le macchine non riconoscevano i pacchi e non potevano essere assegnati ai destinatari corretti. Gli operatori/le operatrici ai nastri dovevano aprire questi pacchi, controllare il loro contenuto, impaccharli di nuovo e spedirli. Questo errore succedeva spesso ed ovunque ed ad ogni meeting veniva di nuovo spiegato cosa si doveva da fare per limitare la probabilitá di errori. Nell’accettazione merci venivano fatti errori nel scannizzare dei prodotti. Venivano buttati sul carro o troppi oppure troppo pochi pezzi, il che rese difficile il lavoro nel seguente reparto. I lavoratori/le lavoratrici assunti/e all’ultimo minuto non avevano nessuna ragione per lavorare rapidamente, perché erano convinti/e che sarebbero stati espulsi/e dopo natale. Ed avevano ragione.

 

Il malcontento cresce

 

Nello stesso tempo il malcontento dei lavratori/delle lavoratrici interinali assunti da prima creció. E non poteva essere attenuato neanche con merende gratuite (dolci, wurstel, frappé di frutta ecc). Piú si avvicinavano all’ultimo giorno del loro contratto, meno soddisfatti erano i lavoratri /le lavoratrici, perché fino all’ ultimo giorno di lavoro non sapevano se avrebbero avuto un nuovo contratto. Questo diventava ovvio con il calo dei ritmi di lavoro. Piuttosto chiaccheravano un pó o si sedevano ostentativamente su carrelli, tavoletti di metallo o casse rovesciate, senza dar retta ai capisquasdra e le loro ammonizioni. Molti dicevano che sarebbero disposti a sforzarsi di piú se avessero la certezza che il loro contratto sarebbe prolungato. Alcuni presentavano domanda con altre aziende. Molti speravano di ricevere un lavoro nel nuovo magazzino dell’ Intermarché, dove il salario é 4 Zloty in piú all’ora. Ad Amazon il salario all’ora per lavratori e lavoratrici fissi/e ed interinali era di 10 Zloty netto, cioé 13 Zloty brutto. Il tasso di disoccupazione nel Voivdato della Grande Polonia (con la capitale Poznań) in dicembre era del 7,8 percento, cioé 3,8 percento al di sotto della media in Polonia.
Nella settimana critica prima di natale l’orario di lavoro nel reparto spedizione venne allungato da 10,5 a 11,5 ore.

 

All’ultimo minuto si cercava di organizzare gare di produttivitá. I vincitori/le vincitrici avrebbero avuto 200 Zloty. Peró giá il giorno dopo le gare furono sospese, perché i lavoratori/le lavratrici non sembravano interessati/e. Erano stanchi/e, molti/e di loro allora lavoravano giá la seconda volta in fila 6 giorni la settimana, e i tanti errori e fermi nelle etappe precedenti rallentavano il lavoro.
Un giorno prima della fine dei contratti del primo gruppo dei lavoratri/delle lavoratrici intermediari – il 27 dicembre – venivano lette ai lavoratori/alle lavoratrici due liste: Quelli della prima lista ricevevano un prolungamento fino al 7 febbraio. Molti/e avevano peró ipotetizzato che sarebbero stati/e assunti da Amazon, e per questo rifiutavano di sottoscrivere il nuovo contratto. Le lavoratrici/i lavoratori del secondo elenco dovevano aspettare fino alla fine del turno senza sapere nulla, per poi sentirsi dire che i loro contratti non sarebbero stati prolungati per via della qualitá e produttivitá del loro lavoro.

 

I record per niente. Che fare?
Benché ad Amazon a Sady in dicembre si superavano vari record mondiali (per esempio quello del numero dei millioni di pacchi spediti in una settimana) o almeno l’azienda lo diceva, ai lavoratri/alle lavoratrici veniva detto nel febbraio del 2015 che la loro produttivitá era troppo scarsa e per questo non avrebbero meritato il premio del 8 percento che gli era stato promesso. Molti di quei record erano stati possibili per i lavoratori/le lavoratrici intermediari, che non c’erano piú nel magazzino.

 

Le lavoratrici/i lavoratori hanno capito che Amazon non smetterá facilmente di assumere gente tramite agenzie intermediarie per le punte di stagione prima di natale. Assunzioni a termine breve di massa nel momento neuralgico peró fanno calare il potere di contrattazione dei lavoratori/delle lavoratrici fissi/e. Uno dei lavoratri del gruppo sindacale dice: „Non vediamo altro mezzo che animare i lavoratri/le lavoratrici stagionali di entrare nel sindacato in modo che possiamo esprimere piattaforme communi nei tempi delle punte stagionali. La divisione in lavoratori/lavoratrici interinali ed lavoratri/lavoratrici assunti/e direttamente significa che i primi non sono organizzati in un sindacato, e che possono essere messi contro gli altri. Purtroppo é quasi sempre cosí, ed in questo modo perdiamo tutti. Per questo facciamo tutto per superare questa divisione.”

 

Fare questo non é per niente facile all’interno dell’ambito legale nel cui un sindacato opera. La legge sindacale non prevede che una persona possa essere assunta per via di contratti a breve termine per un lungo periodo. Per questo una persona che é in tale situazione non é tutelata da questa legge. In questa situazione il rifiuto del lavoro é senza dubbio uno strumento nelle mani dei lavoratori/delle lavoratrici interinali, perché nessuno puó impedire a una lavoratrice/un lavoratore, di licenziarsi. La fluttuazione é alta e rimarrá alta, specialmente se ci sono altre aziende nelle quali il salario é migliore. I sindacalisti/le sindacaliste questo non lo devono dimenticare. Il lavratore sopra citato dice inoltre: “Noi pensiamo che il sindacato po essere una buona aggiunta per questa forma di resistenza. Noi lottiamo nel magazzino per i nostri interessi, peró alla fin fine siamo anche parte del contratto, e possiamo sempre stare e scioperare oppure licenziarci nel momento piú critico per il datore di lavoro.”

 

Divisioni e sfide

 

Dal gennaio del 2015 il numero dei lavoratori/delle lavoratrici ad Amazon Poznań é calato sotto i 2.000. Circa 100 sono affiliati/e al sindacato. Con il loro lavoro sindacale vogliono chiarire irregolaritá nel loro lavoro sindacale, e lottare per condizioni migliori. Sottolineano che problemi come salari non del tutto pagati o arretrati, sistemi salariali complicati e sistemi di premi incomprensibili persistono.

 

Per avere la possibilitá di far valere le loro richieste, i lavoratri/le lavoratrici devono superare delle limitazioni, che rendono difficile l’organizzazione in congiunto. Per esempio la divisione tra spedizione e accettazione merci. I lavoratori/le lavoratrici non si incontrano nelle pause, no si conoscono nemmeno. Il lavoro nei due reparti si distingue. Se in un reparto c’é poco lavoro nell’altro ci puó essere tantissimo.
La divisione tra assunti diretti e lavoratrici interinali é giá stato descritto. C’é inoltre una divisione tra i turni di giorno e quelli notturni. I lavoratri/le lavoratrici del turno giornaliero non incontrano quelli dell turno notturno, perché tra i turni c’è mezzora di pausa.

 

C’é anche una differenza tra la gente di Poznań e quelli che vengono a lavororare con l’autobus da localitá distanti fino a 100 kilometri. Alcuni di loro fanno quattro ore di strada ogni giorno per arrivare. Al mattino i lavoratori/le lavoratrici quasi sempre dormono nel autobus, e la sera sono troppo stanchi/e per parlare tra di loro. Sotto queste condizioni é difficile organizzare riunioni per tutti fuori dal posto di lavoro. Speriamo che il sindacato possa aiutare a sovralcare queste divisioni.