21/06/2016 – Nuova giornata di lotta e sciopero dei facchini dell’Interporto Katoen Natie di Rivalta Scrivia. A partire dalle 5 del mattino il picchetto operaio, con l’aiuto e il sostegno dei compagni di Alessandria In Movimento e dei compagni del Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia, ha bloccato nuovamente i cancelli dell’Interporto rivendicando salario e dignità, a fronte di un accordo firmato da Cgil, Cisl e Uil che non fa altro che aumentare livelli di precarietà e di sfruttamento dentro i magazzini, avallando nei fatti l’operazione di ristrutturazione e di espulsione della forza lavoro nei progetti della multinazionale belga, gestore dell’Interporto.
La vera e propria militarizzazione dei cancelli trovata già nelle prime ore da il senso della durezza dello scontro e dove il messaggio di padroni e Stato, nel tentativo d’intimidire gli operai in lotta, é forte e chiaro: non é ammissibile nessun intralcio all’interno di quella cattedrale del processo di valorizzazione capitalistica che é l’Interporto di Rivalta Scrivia; non é ammissibile nessun blocco che metta in discussione i loro profitti milionari, non é ammissibile che gli operai lottino organizzandosi fuori e contro sindacati conniventi che già hanno firmato la loro complicità con il fronte padronale.
La vera e propria militarizzazione dei cancelli trovata già nelle prime ore da il senso della durezza dello scontro e dove il messaggio di padroni e Stato, nel tentativo d’intimidire gli operai in lotta, é forte e chiaro: non é ammissibile nessun intralcio all’interno di quella cattedrale del processo di valorizzazione capitalistica che é l’Interporto di Rivalta Scrivia; non é ammissibile nessun blocco che metta in discussione i loro profitti milionari, non é ammissibile che gli operai lottino organizzandosi fuori e contro sindacati conniventi che già hanno firmato la loro complicità con il fronte padronale.
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Nonostante questo scenario i lavoratori non si sono fatti intimidire proseguendo il blocco fino alle 7 per , poi, tramite un carosello di macchine, spostare il picchetto operaio sotto il palazzo delle Prefettura in Alessandria, dove nell’arco della mattinata si sono intervallati i vari interventi al megafono, utili a inquadrare i contorni della battaglia dell’Interporto e le determinazioni tutte politiche (in primis la battaglia contro il Jobs Act!) che la vertenza sindacale pone, anche rispetto ad altri percorsi di lotta presenti sul territorio – come il movimento per la casa e l’esperienza delle lotte bracciantili – che in giornata hanno voluto comunque esprimere la loro solidarietà alle lotte dei lavoratori. Il Prefetto ha comunque negato in mattinata l’incontro. Intanto, la lotta continua!
QUI INTERVISTA SU RADIO ONDA D’URTO
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