Cobas

[MODENA] Ancora cariche sugli operai, ancora lotte e picchetti!

A Modena questa mattina, a resistere a lacrimogeni e cariche insieme a tanti operai e operaie sfruttati nel settore carni! La giornata di sabato scorso, dove migliaia di lavoratori hanno sfidato i divieti della questura manifestando contro guerra, sfruttamento e repressione, fa paura, perchè è fondata su lotte reali, quotidiane, come quella di oggi! Facciamo girare questo video che mostra come si attaccano lavoratori licenziati e sfruttati!

La repressione non a caso colpisce anche i compagni del Guernica di Modena impegnato in prima linea nelle lotte del Si.Cobas , riproponiamo un loro testo preparato per la manifestazione del 4 febbraio a Modena che spiega bene cosa andrebbero a perdere padroni come Levoni se il Si.Cobas dovesse prevalere con le sue ragioni e modalita’ di lotta, ma oltre la manifestazione l’invito ad attivarsi e’ sempre valido :

LO SAPEVI?

– Sapevi che a Modena centinaia e centinaia di lavoratori sono considerati facchini anche se sono alimentaristi, metalmeccanici, addetti al muletto, montatori, ecc.?
– Sapevi che la differenza di contratto tra l’una e l’altra categoria, produce un danno ai lavoratori ed un vantaggio per i padroni delle aziende?
– Sapevi che le buste paga dei facchini sono quasi sempre truccate e che parte del salario viene dato come “trasferta Italia” anche se vanno a lavorare in bicicletta perché così i padroni delle aziende evadono le tasse? O che vengono conteggiate meno ore in busta paga e dati soldi in nero?

– Se sei un magistrato lo sapevi, perché il SiCobas ha sporto decine di denunce alla guardia di finanza per contestare le buste paga fasulle: perché non hai fatto nulla?
– Se sei un poliziotto lo sapevi, se non altro perché i lavoratori ti hanno pazientemente spiegato con le carte in mano gli illeciti dei loro padroni: perché li hai picchiati lo stesso?
– Se sei un sindacalista Cgil-Cisl e Uil lo sapevi, perché gli iscritti al SiCobas sono venuti prima da te per chiedere il rispetto dei propri diritti, perché non riuscivano più a lavorare per undici ore senza protezioni, senza guanti, al freddo, senza mensa, senza spogliatoio: perché gli hai risposto che “le cose adesso vanno così e non ci si può fare più di tanto”?
– Se sei un giornalista lo sapevi, perché sono mesi e mesi che i lavoratori ti hanno chiamato davanti ai loro picchetti, al freddo, di notte, con la neve o con il sole e forse avresti anche potuto conoscere Aldo Milani seduto magari per terra insieme a noi che lottiamo: perché hai accettato di mentire e sul fatto che alla trattativa erano presenti “due sindacalisti” Non sei serio: e dopo che hanno scarcerato Aldo, hai titolato il tuo giornale “carcerazione confermata”. 

Se invece non sapevi, perché sei un giovane studente, sei un precario a cui dicono “c’è poco da fare”, sei un lavoratore ricattato che magari qualcosa sapeva anche almeno per sentito dire ma ti sei un poco rassegnato, se sei un pensionato che si è informato poco, allora vieni alla MANIFESTAZIONE.

I compagni caduti il 9 gennaio del 1950 per contestare la serrata delle fonderie, mai avrebbero immaginato che un giorno in questa città sarebbe diventato normale cercare di confondere le rivendicazioni per un salario migliore, facendo passare gli scioperi per “ricatti” contro i padroni. Chiunque abbia lavorato anche un solo giorno, sa benissimo chi ricatta chi in questa città.

RIBELLIAMOCI AL TALLONE DI FERRO E RIALZIAMO LA TESTA!