Grazie alle lotte fino ad ora portate avanti dai lavoratori global carni ed alcar 1 abbiamo ottenuto l’interessamento della prefettura e ottenuto cosi l’apertura di un tavolo della trattativa con Il direttore dell’Inps per definire la situazione contributiva dei lavoratori in difficoltà ad accedere interamente alla Naspi a causa del mancato versamento dei contributi da parte delle cooperative susseguitesi nel corso degli anni.
Non avendo però in 10 giorni trascorsi ricevuto risposta riguardo ad un possibile incontro con la proprietà e le cooperative che per essa lavorano, l’iniziativa si è spostata questa mattina sotto gli uffici della prefettura.
Il Prefetto ci ha ricevuto dopo circa due ore di presidio e ci ha confermato oltre l’interessamento all’Inps,di aver informato della situazione l’ispettorato provinciale del lavoro , il ministero del lavoro e delle politiche sociali con a capo proprio Poletti,l’ex presidente della Legacoop che ha sempre continuato a difendere il mondo delle cooperative anche dopo l’esplosione dello scandalo di Mafia Capitale. E solo nel 2015 si è accorto che nella maggioranza delle cooperative si lavora in nero e la gestione del lavoro non è trasparente.
Ma di fatto da allora nulla è cambiato se non grazie alle lotte del Sindacato Si.cobas. Infatti,forti del silenzio assenso del governo, gli imprenditori continuano a sfruttare la manodopera.
Il Prefetto ha interessato la proprieta’ di AlcarUno e GlobalCarni ed i propri rappresentanti legali, ma questi hanno risposto che per loro non ci sono le condizioni per aprire un tavolo di confronto. Quindi una ennesima chiusura da parte della proprieta’, che ha addotto come motivazioni (scuse) i blocchi ai propri stabilimenti in questi giorni. Scuse banali ed infondate di fronte ad un presidio pacifico, quello degli operai SI Cobas, che ha deciso di lasciare spazio alla mediazione della prefettura, tra l’altro sospendendo lo sciopero regionale che era gia programmato l’indomani dell’incontro prefettizio di 10 giorni fa, avvenuto a seguito dello sciopero su tutto il territorio provinciale di modena, valutando l’incontro prefettizio stesso come positivo.
Le stesse scuse, quelle addotte dalla proprieta’, false e ipocrite proprio da parte di chi lamenta perdita di profitti e crisi a causa degli scioperi dei lavoratori, quando per anni (decenni) hanno accumulato ricchezze sfruttando i lavoratori stessi. Salvo poi licenziarli una volta che questi, sostenuti ed organizzati dal SI Cobas, hanno alzato la testa per richiedere diritti e veder non piu’ calpestata la propria dignita’.La risposta pertanto ci risulta insufficiente ed è grave che a distanza di mesi la proprietà non si assuma le sue responsabilità :l’assunzione dei lavoratori ingiustamente licenziati a fronte tra l’altro di un momento in cui il lavoro non manca ma che anzi… nuovi lavoratori vengono assunti tramite cooperative ed inserite nel ciclo produttivo aziendale.
Nonostante la mediazione del Prefetto non abbiamo ancora un interlocutore con cui relazionarci,con chi dovremmo parlare? E si che i Levoni ci tengono a dimostrare di essere persone oneste e disponibili al dialogo. Se questo è il muro che la proprietà innalza,noi non ci fermeremo ed andremo avanti con la lotta e l’iniziativa sindacale in vista dello sciopero nazionale di Maggio. I lavoratori infatti hanno deciso in assemblea il proseguimento del presidio permanente nonostante le azioni repressive che il sindacato e loro stessi hanno subito.
NON CI ARRENDEREMO,L’ESPERIENZA CI HA DIMOSTRATO CHE SOLO LA LOTTA PAGA!