Cobas

[MESSINA] Come al corteo di Roma del 24, se toccano uno tocca tutti!

Sabato 24 febbraio una delegazione messinese del Fronte Popolare Autorganizzato- SI Cobas, ha partecipato al corteo contro lo sfruttamento e razzismo che si è tenuto a Roma.


È 
stata un’esperienza sicuramente ricca di emozioni per il gruppo di lavoratori, precari, disoccupati, studenti, e dei senza casa messinesi, che giornalmente fanno i conti con il disagio abitativo, lo sfruttamento, precarietà e umiliazioni da  parte di un sistema che considera lavoro, ore di interminabili schiavitù alle quali non corrisponde affatto uno stipendio adeguato.
 
Soprattutto per la nostra delegazione di disoccupati questo corteo è stato incoraggiante, dal momento che nella nostra realtà messinese, dove la parola lotta da secoli è stata estinta a suon di violenze soprattutto psicologiche, ricatti, favoritismi e clientele, coloro che sono senza lavoro pur di portare un po’ di pane a casa, sono disposti ad accettare qualunque forma di sfruttamento.

La stagione estiva ad esempio è uno dei quei periodi in cui ristoranti, bar, attività balneari cercano personale ovviamente alle loro condizioni, più di 8 ore di lavoro incessante in compagnia dell’afa estiva, lavoro rigorosamente in nero per la bellezza di una paga pari  ad un centinaio di euro oppure di 150 euro settimanali (nei casi migliori) per poi arrivare all’autunno e ritrovarsi nuovamente senza lavoro e senza quei risparmi che quantomeno un lavoro stagionale dovrebbe garantirti.

Certamente aver ascoltato le testimonianze di lotta dei facchini ,dei lavoratori della logistica, che coi loro scioperi sono riusciti a rivendicarsi il pieno ottenimento non solo della tredicesima ma anche della quindicesima, possa aprire in ogni messinese, che ha udito queste parole, spiragli di lotta  e di riscatto.

In uno dei momenti più critici della crisi economica, in cui si tenta di azzerare i diritti sociali e a scudo delle menzogne  e dei pochi ricchi sempre più ricchi, si diffonde la tendenza in ogni povero oppresso a scaricare la responsabilità di ogni male all’immigrato.

Sono proprio i lavoratori stranieri, i “marucchini” come si direbbe qui, i “niri”, a darci lezioni di vita e a insegnarci come riprenderci in mano i nostri diritti.

E sono sempre loro che mostrano a chi è militante da generazioni, la concretezza e la tangibilità dell’antifascismo, un antifascismo che spiazza   squadristi crumiri e  civilissimi padroni, che riporta all’ordine del giorno, un tema che viene immediatamente compreso da chiunque, la dignità della vita.

Sicuramente la conclusione di un corteo meticcio e pieno di rivendicazioni di diritti sociali, vicino all’altare della Patria, è una ferita al cuore per le nuove destre come Lega e Casapound che vorrebbero una forza lavoro straniera silenziosa e accondiscendente da schiavizzare e segregare in ghetti  razziali e alla quale scaricare all’occorrenza i mali del mondo e il conseguente odio dei poveri autoctoni.

Uno schiaffo insomma a quell’orgoglio ipocrita nazionalista che le caratterizza.

Non possiamo perciò che ringraziare i nostri compagni per averci  insegnato tanto in questa giornata di lotta e lavorare ancora più determinati e carichi, affinché nei nostri territori possano tornare autunni caldi di vertenze vittoriose e si possa realizzare, alla vigilia di elezioni politiche il rafforzamento di un  fronte popolare anti-capitalista, che rifiuti categoricamente l’intermediazione clientelare delle Istituzioni che rende i cittadini merce di scambio, aumentando la passività con la logica della delega.

Il nostro lavoro è quotidiano ed incessante volto ad attivare i processi di lotta e di solidarietà a partire dalla propria comunità locale. 

Abbiamo impresse nelle nostre teste le parole urlate a gran voce nel corteo: “Se toccano uno, toccano tutti“.

Che queste parole siano il motto regnante da applicare ad ogni battaglia messinese!

Fronte Popolare Autorganizzato – SI Cobas Messina