Moustafa é stato nuovamente arrestato, il primo giugno.
L’operaio facchino del S.I. COBAS era già stato arrestato dopo il corteo antifascista di Piacenza del 10 febbraio scorso, a seguito di scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti.
Da inizio marzo, Moustafa si trovare agli arresti domiciliari in attesa della prima udienza del processo, prevista per questo mercoledì.
Tuttavia, nel tardo pomeriggio del primo giugno i carabinieri di Belgioioso sono arrivati a casa di Moustafa e lo hanno portato in caserma, dopodiché l’hanno traferito al carcere di Torre del Gallo a Pavia sulla base di un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare, emessa il giorno prima dal GIP su richiesta del PM in data 31 Maggio.
Motivazione apparentemente pretestuosa: i giudici, infatti, erano a conoscenza dello sfratto sin dalla concessione dei domiciliari.
Inoltre, recentemente, dopo varie pressioni sul comune e un corteo per le vie del paese lo scorso 25 aprile, il sindaco e l’assessore locali avevano finalmente preso l’impegno a erogare il contributo contro questa morosità e ad effettuare nei prossimi mesi l’assegnazione di una casa popolare.
La lotta di classe non si processa!
– 17/02/2018, “Il S.I. COBAS a fianco dei manifestanti antifascisti”:
https://www.sicobas.org/news/2821-piacenza-il-sicobas-a-fianco-dei-manifestanti-antifascisti
– 9/03/2018, “Bentoranto Moustafa! La lotta di classe non si processa”:
https://sicobas.org/logistica/2853-piacenza-bentornato-moustafa-la-lotta-di-classe-non-si-processa
– 26/03/2018, “Presidio dal carcere per gli arrestati dopo la manifestazione antifascista del 10/02”
https://www.sicobas.org/news/2881-piacenza-presidio-dal-carcere-per-i-compagni-arrestati-a-piacenza