Approfondimenti politiciCobasImmigrazioneInternazionaleLogisticaMetalmeccanici

[ITALIA] La montatura contro Aldo Milani si sta trasformando in attacco diretto alle lotte operaie

LA MONTATURA CONTRO ALDO MILANI SI STA TRASFORMANDO IN ATTACCO DIRETTO ALLE LOTTE OPERAIE

3 Aprile 2019

Nel Gennaio ’17 il Coordinatore nazionale del S.I. Cobas, il compagno Aldo Milani, fu accusato di “estorsione” nei confronti della famiglia Levoni, industriali delle carni.

Le circostanze dell’arresto, avvenuto durante una trattativa sindacale, ed il battage pubblicitario dei giornali “ortodossi”, puntavano a falsare fino allo svilimento la sua figura agli occhi dei proletari. Intervenimmo con un comunicato di solidarietà http://www.alternativadiclasse.it/scarcerato-aldo-milani-ora-le-accuse-vanno-trasformate-in-un-boomerang/], individuando gli assi della manovra.

Recentemente il P.M. di Modena ha chiesto comunque la sua condanna a 2 anni e 4 mesi di detenzione, pur essendo ormai palese che si trattò, semmai, di richieste risarcitorie nei confronti di lavoratori colpiti da licenziamento ed in sciopero!… 

Gli aspetti di quella che fu (ed è ormai chiaro per tutti) una maldestra montatura di estorsione privata sono, naturalmente, usciti di scena.

In questa fase, in cui l’unico scontro concepibile a livello popolare appare essere sempre più la “guerra fra poveri”, dopo la repressione di lotte reali, portate avanti da alcuni sindacati di base e da lavoratori in prima persona, soprattutto nei settori della logistica e della lavorazione-carni ma non solo, ora il governo giallo-verde si appresta ad intensificare e generalizzare l’attacco attraverso l’applicazione del nuovo “Decreto sicurezza” di Salvini, che colpisce scioperi e picchetti.

Il processo ad Aldo Milani rappresenta un altro colpo per le lotte operaie, inaugurando un uso strumentale della magistratura contro uno degli stessi cardini dell’attività sindacale.

Un esito colpevolista del processo vorrebbe, infatti, costituire un monito verso chi intendesse il “fare sindacato” come un reale aspetto dello scontro di classe a viso aperto, sulla base dei rapporti di forze messi in campo, tra portatori di interessi concretamente divergenti, e non come un semplice aggiustamento tra due strutture para-istituzionali e complementari fra loro (le “parti sociali”), che si confrontano a partire da un comune interesse di fondo: quello “nazionale”.

Riteniamo importante che le forze sindacali e quelle politiche autenticamente operaie si pronuncino apertamente su posizioni di difesa del compagno Milani, in quanto espressione di parte del movimento reale in lotta come classe.