Ieri sera, la riuscita assemblea pubblica a Pinerolo chiamata dai lavoratori e dalle lavoratrici in lotta nel Caseificio “Pezzana” di Frossasco è stata molto partecipata e ricca di interventi (che pubblicheremo a breve).
Gli operai per “Pezzana” hanno spiegato le ragioni delle loro lotta che ha rotto anni e anni di sfruttamento e oppressione, in parte dovuti al gioco dei cambi appalto al ribasso con cui la proprietà ha fatto enormi profitti sulla pelle di chi lavora che ha perso salario diritti e dignità, in parte causati da un sistema in crisi in cui solo i lavoratori e le lavoratrici possono davvero cambiare le cose: come?
Unendosi e organizzandosi nella lotta, innanzitutto usando le armi storiche del movimento operaio: la solidarietà e lo sciopero, per migliorare subito e concretamente le condizioni di lavoro della classe lavoratrice e anche quelle di vita, non solo per sé e le proprie famiglie ma pure per la comunità.
Numerosi interventi hanno sottolineato l’esempio della lotta al Caseificio “Pezzana” per tutti i lavoratori e le lavoratrici del pinerolese, oltre che la necessità – in vista dell’incontro odierno con le controparti e in caso di proseguo della vertenza – di mettere in campo ogni possibile forma di solidarietà, organizzandosi dal basso sia dai cancelli per dare una mano agli operai in caso di altri scioperi, sia nella città e sul territorio per fare informazione su questi scioperi creando una rete di persone e realtà per far uscire la lotta in “Pezzana” fuori dal luogo di lavoro andando, oltre questa singola vertenza – pur importante e tutt’altro che conclusa.
Interventi anche da parte di lavoratori di altre realtà, sopratutto dei lavoratori Raspini che da mesi stanno lottando per migliorare le loro condizioni a partire da un contrattacco ai bassi salari e ai pochi diritti illegittimamente imposti dal loro Ccnl, il famigerato Multiservizi.Interventi anche da parte di lavoratori di Rosso Pinerolese e Alp Cub, tra le prime realtà a intervenire dai cancelli di “Pezzana” già dal primo giorno di sciopero, per conoscere gli scioperanti e portare loro solidarietà: sottolineata in particolare la composizione di classe dei protagonisti di questa lotta, lavoratori e lavoratrici provenienti da ogni parte del mondo, giovani e con famiglia.
Spiegate anche le ragioni dello sciopero generale del 25 ottobre – per forti aumenti salariali, riduzione dell’orario di lavoro, tassazione del 10% della popolazione più ricca, democrazia nei luoghi di lavoro – e della manifestazione nazionale anti-capitalista a Roma del 26 ottobre contro il governo Conte-bis, la repressione e il razzismo di Stato, la guerra.
La lotta continua: gli operai che da anni lavorano al Caseificio “Pezzana” vogliono l’applicazione immediata del Ccnl Alimentare!
Uniti si vince: fino alla vittoria!
S.I. Cobas Torino