CobasImmigrazioneInternazionaleLogisticaPiemonte

[COOP] Continua la lotta dei lavoratori Clo della logistica Coop

CONTINUA LA LOTTA DEI LAVORATORI CLO

DELLA LOGISTICA COOP

La battaglia che stanno combattendo questi lavoratori riguarda i due colossi della “imprenditoria italiana” CLO (logistica) e COOP (grande distribuzione), che da decine di anni si nascondono dietro una supposta storia di “cooperativismo di sinistra”, ma che dentro i luoghi di lavoro mettono in atto le peggiori forme di razzismo e sfruttamento dei lavoratori (con la collaborazione dei sindacati confederali, soprattutto la CGIL).

Questi lavoratori, come tanti altri in tutta Italia, si sono iscritti all’organizzazione sindacale S.I. COBAS per ottenere il rispetto dei contratti, chiedendo miglioramenti delle condizioni economiche e di vita per loro e tutte le centinaia di operai del magazzino COOP.

Invece che riconoscere la libertà sindacale dei lavoratori, l’azienda ha immediatamente risposto con minacce e atteggiamenti persecutori, attuando una vera e propria rappresaglia antisindacale con centinaia di provvedimenti disciplinari infondati e pretestuosi, usando i quali CLO – con il complice avvallo dell’Ispettorato del Lavoro di Alessandria – ha licenziato cinque lavoratori nel mese scorso, avviando le procedure per altri venti (tutti iscritti al S.I. COBAS).

Sono seguiti un mese di scioperi davanti ai cancelli del magazzino del polo logistico di Tortona a Rivalta Scrivia (AL), a cui la cooperativa ha risposto unicamente facendo caricare e gasare gli scioperanti dalla polizia subito chiamata a intervenire violentemente in assetto antisommossa.

La prefettura di Alessandria non ha dato importanza alle richieste dei lavoratori in sciopero, innanzitutto il reintegro dei loro 5 compagni licenziati, senza neppure condannare la violenza della polizia contro i lavoratori; inoltre, fin dallo sciopero nazionale dell’8 marzo ha coperto e giustificato la rappresaglia dell’azienda contro i lavoratori, in ossequio al “decreto sicurezza” con cui i governi Lega-5Stelle e 5Stelle-PD continuano a attaccare la libertà sindacale e il diritto di sciopero trattandoli come un “problema di ordine pubblico”, quando entrambi sono invece uno strumento necessario e vincente per la lotta dei lavoratori.

Intanto, numerose sono state le proteste dei lavoratori e dei solidali nei punti vendita COOP di Alessandria, Tortona, Torino, Genova e Voghera grazie a cui abbiamo informato i soci e i clienti della totale mancanza di rispetto dei diritti dei lavoratori, per far prendere atto anche a loro che il famoso “codice etico” dell’azienda altro non è che propaganda: sorpresi e attenti, sempre più numerosi soci e clienti hanno manifestato solidarietà agli scioperanti e con la lotta dei lavoratori.

La questura di Alessandria, in un momento così critico per il territorio a causa dell’alluvione (oltre cento persone sfollate dalle loro case), dei morti sul lavoro (i pompieri di Quargnento) e dei licenziamenti di massa (ex-Ilva, Solvay, Ppg…) ha ritenuto suo dovere garantire un servizio quotidiano di 30 agenti antisommossa davanti ai cancelli di Tortona, per impedire gli scioperi.

Per questi motivi, oggi abbiamo deciso di fare visita alla sede centrale di CLO per allargare lo sciopero agli altri suoi magazzini di Siziano (Pavia), tra cui la logistica del grossista Metro che ha dovuto prendere atto dei gravi comportamenti di CLO che hanno causato questi scioperi.

La giornata è iniziata alle 3:30 del mattino ed è proseguita fino alle 9:30, nonostante i tentativi del responsabile CLO delle risorse umane Davide De Bella, il quale a più riprese ha aizzato alcuni sgherri contro i lavoratori e i solidali in sciopero.

L’iniziativa del De Bella e dei suoi si è spinta fino al pestaggio dei lavoratori e dei solidali, sotto gli occhi di polizia e carabinieri evidentemente d’accordo con questo tipo di gestione violenta di una vertenza di lavoro.

Ora alcuni di noi si sono dovuti far ricoverare al pronto soccorso in autoambulanza a causa delle aggressioni subite, ma il nostro gruppo di lavoratori in lotta resta compatto e chiari rimangono gli obiettivi: non ci fermeremo fino al reintegro dei 5 lavoratori nostri compagni ingiustamente licenziati.

Non ci fanno paura le botte degli sgherri dei padroni e ogni volta, scioperando e protestando fino alla vittoria, sapremo rispondere come abbiamo fatto anche oggi:

CHI TOCCA UNO TOCCA TUTTI!

Lavoratori S.I. COBAS