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[GENOVA] Solidarietà agli operai licenziati da Arcelor Mittal: lo sciopero con picchetto è l’unica arma dei lavoratori contro i padroni

Solidarietà agli operai licenziati da Arcelor Mittal

Arcelor Mittal ha licenziato tre operai dello stabilimento di Cornigliano “rei” di aver “insultato” un dirigente (in una chat chiusa di whatsapp!) e di altre “mancanze” minori.

Mentre su giornali e TV ogni giorno imperversa la retorica del “siamo tutti sulla stessa barca”, “nessuno sarà lasciato indietro” e favolette del genere, i padroni sanno bene come trarre profitto dalla stessa pandemia. I tre operai sono stati licenziati con i metodi che sempre più imperversano sui posti di lavoro.

Lo strapotere padronale non conosce ormai limiti, tanto che dopo i primi blocchi portati avanti con determinazione dai lavoratori, Arcelor Mittal minaccia la serrata e il fermo degli impianti!

A Cornigliano come nei magazzini della logistica o nello stesso Pubblico Impiego, “la rottura del rapporto fiduciario”, mancanze trascurabili, o vere e proprie montature sono il pretesto per cacciare via i lavoratori, per instaurare un clima di paura e sottomissione alle esigenze padronali, per piegare ogni forma di resistenza, anche individuale, allo sfruttamento crescente, alla mancanza di diritti, alle sempre peggiori condizioni di lavoro.

In questi mesi, i licenziamenti giustificati da contestazioni disciplinari arbitrarie o puramente fittizie sono aumentati, diventando uno degli strumenti, insieme al mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato,
per aggirare di fatto il blocco dei licenziamenti.

Ma l’attività repressiva dei padroni e degli apparati giudiziari non si ferma certo a questo. A Modena, per non fare che un esempio, la magistratura sta istruendo un processo-monstre contro 150 lavoratori del SI Cobas, colpevoli di essersi difesi collettivamente con lo sciopero e con i picchetti. E centinaia sono i provvedimenti repressivi da fronteggiare: fogli di via, denunce, divieti di dimora, che si affiancano all’utilizzo sempre più violento della polizia, dei carabinieri e anche delle guardie private (come alla TNT di Peschiera Borromeo) per contrastare le lotte degli operai.

Lo stesso diritto di sciopero è ormai messo palesemente sotto accusa, stigmatizzato e combattuto come una manifestazione di antagonismo che i padroni possono tollerare sempre meno.

La pandemia ha inasprito ulteriormente l’oltranzismo padronale. Il boss della Confindustria Bonomi ha espresso con lucidità gli obiettivi dei padroni: nessun rinnovo dei CCNL, scaduti per circa 15 milioni di lavoratori, pochi spiccioli da collegare solo all’aumento della produttività (cioè dei ritmi e dei carichi di lavoro), welfare aziendale (per demolire quanto rimane di quello universale e pubblico) e nessun sussidio a precari e disoccupati: tutti i soldi devono andare alle imprese, sia chiaro!
I lavoratori, purtroppo, hanno già accumulato un ritardo enorme nel respingere l’attacco sempre più forte che il padronato ha scatenato. I tre licenziamenti a Cornigliano ci dicono che nessuno può sentirsi al riparo
e nessuno può pensare di difendersi da solo.

Serve rilanciare le lotte in tutti i settori di lavoro, prendendo esempio da chi, nella logistica ad esempio, ha costruito in dieci anni di dure battaglie, un percorso di difesa reale e di effettiva organizzazione operaia.

Serve un piano capace di unificare le lotte in un programma di difesa generale, quel piano che l’Assemblea delle Lavoratrici e dei Lavoratori di Combattivi tenutasi a Bologna ha cominciato ad organizzare, senza divisioni di sigle sindacali, ma con l’unico scopo di unire le forze e costruire un fronte operaio capace di rispondere ai padroni colpo su colpo!

RESPINGERE LA PROVOCAZIONE DI ARCELOR-MITTAL!

REVOCA IMMEDIATA DEI LICENZIAMENTI!

SOLIDARIETÀ A TUTTI I LAVORATORI LICENZIATI E COLPITI DA PROVVEDIMENTI REPRESSIVI!

S. I. COBAS

SINDACATO INTERCATEGORIALE – LAVORATORI AUTORGANIZZATI


Questa mattina abbiamo partecipato al #corteo in solidarietà con gli operai #Arcelor-Mittal e con la loro battaglia.

Viviamo ogni giorno sulla nostra pelle gli attacchi contro i delegati sindacali e le rappresaglie aziendali che colpiscono chi osa alzare la testa e sappiamo bene che lo #sciopero,il #picchetto e il #blocco delle merci e della produzione sono le uniche armi per difendersi dall’arroganza dei padroni!

Il #Sicobas Genova è pronto a lottare al fianco dei lavoratori Arcelor-Mittal fino al reintegro di tutti i licenziati ed al ritiro di tutte le sanzioni disciplinari.

Per l’unità di tutte le lavoratrici e i lavoratori combattivi,oltre le categorie e le sigle sindacali!

Toccano uno, toccano tutti!

S.I. Cobas Genova