Continuano le note di solidarietà per Carlo e Arafat!
Dopo la lettera del medico dell’ospedale di Piacenza (vedi sotto e qui), pubblichiamo una nuova nota solidale uscita su “Libertà” di oggi.
A scrivere è un docente universitario italiano che, a causa dei tagli e dell’impoverimento dell’istruzione e della ricerca imposto dai vari governi, è dovuto emigrare in Svizzera per continuare l’insegnamento e la ricerca.
Crediamo sia un intervento importante perché restituisce il portato concreto dell’intervento sociale del S.I. Cobas, quindi anche di Carlo e Arafat: non si tratta, infatti, di un’opera volta unicamente ad una redistribuzione economica a favore dei lavoratori – per quanto questo sia fondamentale e causa dell’ampio consenso cittadino nei loro confronti -; ma è anche la definizione di un nuovo modello effettivamente possibile per le relazioni sociali nell’ambito della globalizzazione digitale compiuta.
Un modello che, per la sua importanza, comunica anche all’infuori dei confini nazionali.
Buona lettura!
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Anche la sanità scende in campo per Carlo e Arafat!
Intervento su “Libertà” di ieri di un medico di medicina d’urgenza presso l’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, da oltre un anno in prima linea per guarire i pazienti dal Covid-19.
Teniamo a diffonderlo perché crediamo riporti in tutta la sua semplicità la realtà dei fatti che tutti i piacentini conoscono: da una parte, abbiamo chi si batte senza riserve contro un modello di città fondato sullo sfruttamento, responsabile dell’inettitudine amministrativa e minimizzazione del virus che ha causato oltre mille decessi in città; dall’altra, una Questura che reprime chi aiuta la collettività, rimedia ai pasticci delle istituzioni e interviene dove vige la più totale inosservanza della legge e dei contratti.
Buona lettura!
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