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[PIACENZA] Lavoratori in “presidio della dignità” dalla Camera del Lavoro: svergognata la Cgil opportunismo con Fedex, la lotta operaia continua

L’arrivo di una piccola parte dei lavoratori della logistica davanti alla CGIL di Piacenza dopo la scoperta degli audio in cui si rivela la collaborazione a Fedex-Tnt nella chiusura dello stabilimento piacentino.

Altre centinaia di operai stanno affluendo facendo impallidire il ridicolo servizio d’ordine da fuori piacenza imbastito dalla CGIL.

UNA VERGOGNA SENZA PRECEDENTI PER LA CGIL, MESSA ALLA BERLINA DA CHI LAVORA E SI SPACCA LA SCHIENA PER IL SUO RUOLO FILO PADRONALE NELLA LOGISTICA!

https://www.facebook.com/1639279296323889/videos/2536029023373590

L’intervento di una iscritta CGIL al “presidio della dignità”, parole che parlano di valori di altri tempi, accolte con applausi dai lavoratori accorsi per contestare il ruolo della CGIL nella chiusura di Fedex-Tnt:

https://www.facebook.com/1639279296323889/videos/263196112214965

L’”assedio della dignità”, una giornata spettacolare che rimarrà nella memoria dei piacentini e di tutta Italia dimostrando che gli operai sono inverso sindacato, anche contro certe sigle compromesse.

Gli operai non si fermeranno qui ma andranno a Roma perché ormai è in marcia una generazione che vuole difendere il suo futuro è da che può farlo solo con la lotta è la determinazione, senza accettare le ingiustizie.

Viva la classe operaia!

https://www.facebook.com/TNT.FEDEX/videos/504514343905043


COMUNICATO STAMPA

Il S.I. Cobas piacentino ha ricevuto nei giorni scorsi la richiesta da parte dei lavoratori della Fedex-TNT di Piacenza iscritti sia al S.I. Cobas che ad altri sindacati (precisamente: CGIL, CISL, USB) per organizzare un presidio davanti alla Camera del Lavoro dopo aver ascoltato gli audio di un sindacalista CGIL che organizzava per conto di Fedex la lavorazione dei volumi destinati al magazzino di Piacenza in altri siti.

I lavoratori hanno ritenuto questa collaborazione alla riorganizzazione del lavoro un modo per mettere in ginocchio le famiglie e la richiesta di riapertura del sito piacentino.

Come S.I. Cobas, abbiamo avvallato questa richiesta così da poter dare il giusto spazio ai lavoratori per esprimere le loro opinioni in modo pacifico e democratico, come si conviene a una democrazia matura in cui non vi è un “gioco al silenzio” rispetto a fatti gravi e incontestabili.

Tale presidio si svolgerà pertanto lunedì mattina, dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

I lavoratori hanno richiesto di non portare alcuna bandiera di nessun sindacato, essendo per l’appunto appartenenti a diverse sigle fra cui la stessa CGIL.

Il S.I.Cobas dichiara di accettare questa volontà e non porterà alcuna bandiera, perché non si vuole innescare uno scontro intersindacale, ma denunciare piuttosto l’atteggiamento scorretto di alcuni sindacalisti CGIL nei confronti dei lavoratori, che saranno in prima persona i protagonisti del presidio.

Nella giornata di oggi, tuttavia, siamo venuti a conoscenza che la CGIL starebbe mobilitando con sms dal carattere menzognero i propri iscritti per contrastare questa iniziativa di sacrosanta libertà di espressione.

Laddove il S.I. Cobas difende i principi di libertà e democrazia, loro cercano di seminare odio.

Sono stati svariati lavoratori, sia operai che pensionati, a mostrarci con disgusto questi sms nei quali il S.I. Cobas viene definito “fascista”, secondo la tradizione di lunga data propria della CGIL di Togliattiana memoria per cui qualsiasi legittima opposizione da sinistra viene screditata e assimilata al fascismo.

Ci sarebbe da ridere se non venisse da piangere per la bassezza del dibattito.

Questi messaggi da “chiamata alle armi” hanno il sapore dell’istigazione allo scontro, cercando oltretutto di deviare l’attenzione dalle loro pesantissime responsabilità emerse nella chiusura del magazzino Fedex-TNT.

E’ l’ennesimo affronto da parte della burocrazia CGIL alla città di Piacenza e alla tranquillità dell’ordine pubblico.

Ricordiamo che già in gennaio gli stessi sindacalisti CGIL si erano resi protagonisti di un altro fatto grave, quale aver organizzato una manifestazione contro lo sciopero, volto proprio alla tutela dei posti di lavoro, dei facchini Fedex-TNT.

Questa continua opera di divisione e incentivazione alla logica della “guerra del povero contro il povero” è il principale cancro del mercato del lavoro italiano, di cui beneficiano esclusivamente le multinazionali, specie se americane.

Coordinamento provinciale S.I. Cobas