COMUNICATO STAMPA
Disoccupati – Manutenzione stradale – Porti – Fedex: tante vertenze, una sola lotta
IL TEMPO DELLE CHIACCHIERE E’ SCADUTO: E’ ORA DI RISPOSTE CONCRETE!
In queste settimane il movimento dei lavoratori e dei proletari napoletani ha condotto numerose e importantissime iniziative di lotta che sono giunte fino ai palazzi del potere romano.
In particolare le giornate di mobilitazione del 4 maggio scorso, con l’occupazione della sede nazionale PD del Nazareno, e del 21 maggio, col presidio fuori Montecitorio cui sono seguiti gli scontri tra manifestanti e polizia all’esterno di Palazzo Chigi, hanno visto unirsi in un fronte unico e compatto vertenze solo apparentemente diverse: i lavoratori di Fedex in lotta contro i 272 licenziamenti sul sito di Piacenza e contro il piano di ristrutturazione che peggiora i livelli salariali e porterà a breve a nuovi licenziamenti, i disoccupati del movimento 7 novembre impegnati da anni in una battaglia per un lavoro stabile e a salario pieno, i lavoratori della manutenzione stradale della Campania che rivendicano la continuità del servizio e la stabilizzazione di tutti i dipendenti sotto la gestione diretta della Regiona Campania, e i lavoratori portuali in lotta per la corretta applicazione del CCNL, per la tutela della salute e della sicurezza e contro i licenziamenti discriminatori.
Quelle giornate col supporto del SI Cobas provinciale e nazionale.
Queste iniziative, che hanno visto le realtà di lotta napoletane e campane in prima fila, hanno portato nei giorni scorsi a un primo importante obbiettivo: la convocazione il prossimo 9 giugno da parte della Prefettura di tavolo interistituzionale col governo e con le amministrazioni locali sulla vertenza dei disoccupati 7 novembre: ciò a ulteriore riprova del fatto che solo con la lotta è possibile aprire una trattativa con le istituzioni e affrontare realmente le emergenze e i bisogni dei proletari.
Il SI Cobas, da sempre al fianco senza se e senza ma della lotta dei disoccupati, auspica che questo tanto agognato tavolo porti in tempi brevi allo sblocco di questa vertenza con l’individuazione di un vero piano per l’impiego stabile e a salario pieno dei senza lavoro aderenti al movimento 7 novembre: un piano che non può non partire dalla necessità urgente di un massiccio e generale investimento nei settori socialmente necessari e di pubblica utilità, su tutti la messa in sicurezza dei territori, la bonifica e la riqualificazione delle aree inquinate, la cura del verde pubblico e dei grandi parchi urbani, i servizi di igiene urbana ambientale, l’opera di prevenzione dei roghi e degli sversamenti illeciti, la rimessa in sesto dei quartieri periferici, etc.: ambiti che per definizione andrebbero gestiti in via diretta dagli enti pubblici, sottraendoli alle mire speculative alle logiche di massimizzazione dei profitti dei privati.
Da decenni stiamo invece assistendo a processi che vanno nella direzione esattamente opposta: la proliferazione del sistema degli appalti e dei subappalti in ogni ambito di pubblica utilità ha portato ad esiti catastrofici sia in termini di sfruttamento, bassi salari e precarietà per la manodopera impiegata, sia per l’impatto negativo sul livello dei servizi offerti, sacrificati sull’altare dei profitti e degli utili aziendali: un quadro, quest’ultimo, che si è palesato in maniera drammatica nel settore sanitario con l’esplodere della pandemia di Covid-19, e che rischia di peggiorare ulteriormente grazie alla scelta scellerata compiuta del governo Draghi col Decreto Semplificazioni di eliminare ogni limite ai subappalti nei lavori pubblici.
Tali tematiche riguardano da vicino la stessa vertenza dei lavoratori del servizio di manutenzione stradale, operativo da oltre 18 mesi sulle cinque province campane.
L’esperienza concreta di questi mesi ha dimostrato senza tema di smentita che l’impiego in questo progetto dei lavoratori provenienti in gran parte dalla vecchia platea dei disoccupati organizzati ex-Bros ha consentito di migliorare le condizioni ambientali e di decoro urbano dei nostri territori, traducendosi in un beneficio netto per l’intera collettività, smentendo clamorosamente chi, anche in ambito istituzionale, intende liquidare questo esperimento come una misura provvisoria e di carattere meramente assistenziale per i disoccupati di lunga durata: un risultato che è stato conseguito unicamente grazie all’impegno e alla dedizione dei lavoratori, e sebbene l’insufficiente copertura economica abbia comportato la scarsità di dotazioni tecnico-strumentali e un inquadramento contrattuale dei lavoratori nettamente inferiore a quello previsto dalle mansioni svolte.
Riteniamo oramai improrogabile la definizione di un iter istituzionale chiaro e con tempi certi per la stabilizzazione di questi lavoratori, con l’applicazione del CCNL Igiene ambientale in luogo del multiservizi, e la gestione diretta del servizio da parte della regione Campania.
Per queste ragioni il SI Cobas, coerentemente con le iniziative di questi mesi, chiede che il 9 giugno, al termine del tavolo interistituzionale riguardante i disoccupati, venga messa all’ordine del giorno anche la vertenza riguardante i lavoratori della manutenzione stradale, sostiene con forza le iniziative che i lavoratori stanno mettendo in campo.
Per tutti questi motivi il prossimo 9 giugno saremo in piazza a Napoli e manifesteremo al fianco dei disoccupati e dei lavoratori della manutenzione stradale.
In maniera analoga, già nei prossimi giorni intensificheremo le iniziative di lotta su scala nazionale per la convocazione da parte del ministro dello sviluppo economico Giorgetti di un tavolo istituzionale sulla vertenza Fedex, in vista di una manifestazione nazionale unitaria a Roma per il prossimo 19 giugno contro lo sblocco dei licenziamenti, l’inasprimento della repressione antisindacale, per denunciare l’uso della security privata contro i lavoratori in sciopero e fronteggiare le politiche antiproletarie del governo Draghi.
Infine, il SI Cobas è al lavoro per costruire una campagna nazionale sui temi della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro a partire dal settore portuale e terminalistico, attualmente tra i più colpiti da incidenti e morti sul lavoro e nel quale, a partire da Napoli, i padroni continuano impunemente a operare violazioni al Ccnl Porti e alle normative di legge e a compiere licenziamenti e ritorsioni di ogni tipo nei confronti di chi osa ribellarsi e lottare contro i soprusi, come dimostra la vicenda dell’esclusione dei nove operai SI Cobas dal Terminal Co.Na.Te.Co.- MSC.
Oggi più che mai la lotta, la solidarietà e l’unità di classe sono le uniche armi efficaci nelle mani dei lavoratori e dei proletari.
La crisi la paghino i padroni!
Toccano uno – toccano tutti!
Napoli, 04/06/2021
Si Cobas Napoli e Caserta