CampaniaCobasdisoccupati

[NAPOLI] Sotto la sede Rai, oltre duecento disoccupati in piazza: per salario e lavoro, contro clientelismo e precarietà

SOTTO LA SEDE DELLA RAI

OLTRE DUECENTO DISOCCUPATI IN PIAZZA

I disoccupati hanno ricevuto gli attestati del Servizio Tutela Mare per la partecipazione alla collaborazione per la raccolta differenziata e la pulizia del litorale da San Giovanni a Teduccio a Bagnoli.

Relazione inoltrata alla Prefettura per proseguire il tavolo interistituzionale.

Nella conferenza stampa si è denunciata la situazione vergognosa verificata l’altra settimana a Città della Scienza con l’agenzia interinale WinTime commissionata da Asia per la selezione di Operatori Ecologici.

Continuano procedure poco trasparenti che alimentano clientele e precarietà.

Lunedì, corteo cittadino.

La lotta non si ferma.

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”


SCIOPERO GENERALE: UNITI A LOTTARE!

DOMANI H 9:00 SEDE RAI – FUORIGROTTA

Dall’alba di ieri abbiamo partecipato allo sciopero generale dell’11 Ottobre, non come aderenti ma come protagonisti e promotori dal primo giorno.

Come è possibile che i disoccupati organizzati siano tra i protagonisti di uno sciopero che presuppone il fatto di “incrociare le braccia” e non lavorare?

Se sei disoccupato, cosa scioperi?

La realtà è che non siamo disoccupati: siamo per i padroni e lo Stato, lavoratori inoccupati.

Più ci sono disoccupati, più i lavoratori sono ricattabili e disponibili ad accettare salari da fame e vedere calpestati i propri diritti.

Più siamo divisi tra lavoratori e disoccupati, ed ognuno pensa di salvare sé stesso, più ci usano come merce per i loro profitti.

Ogni lavoratore sfruttato è un disoccupato in più.

Ci sarebbe la possibilità di un piano per il lavoro utile e necessario, per la messa in sicurezza dei territori, per il controllo e contrasto a roghi e sversamenti illeciti, per le bonifiche, per potenziare i servizi territoriali, per rafforzare scuola, trasporti, sanità, per asilo nido, per il ciclo integrato dei rifiuti, la raccolta differenziata porta a porta ecc…

Lavori che servono ai bisogni sociali, quindi innanzitutto alla classe lavoratrice.

Si potrebbe lavorare meno e lavorare tutti.

Ridurre l’orario di lavoro a parità di salario.

Garantire un salario colpendo spese militari, tra guerre, interventi e basi, le grandi ricchezze e patrimoni, non finanziando grandi opere inutili e dannose, pensioni d’oro e stipendi di manager faraonici, mettendo al centro le nostre vite e non i loro profitti.

Ma per farlo c’è bisogno di un fronte unico di lotta e di classe, lo sciopero generale dell’11 Ottobre è stato un ulteriore passo in questa direzione.

12 ottobre

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”