CobasSanità

[ITALIA] Operatori sanitari: sanzioni Ecm, la faccia tosta di burocrati e parassiti

Sanzioni ECM: la faccia tosta di burocrati e parassiti!

Una minaccia aleggia sugli operatori sanitari.

Al 31 dicembre scadrebbe la sperimentazione per l’Educazione Continua in Medicina (ECM) ed è anche il termine per mettersi in regola con i crediti.

Mancano quindi solo due mesi alla fine della sperimentazione, e il CoGeAPS (consorzio delle professioni sanitarie) minaccia sanzioni che variano dall’ammonimento verbale fino alla sospensione dal servizio.

Il progetto ECM muove dalla giusta premessa di accrescere conoscenze e competenze degli operatori nella cura e servizio ai pazienti, ma in realtà viene propinata una spremuta di nozioni e il tutto si è trasformato in una raccolta di bollini ECM.

Ma di vera formazione, utile ad una sanità di qualità, neanche l’ombra.

Con il crescente impiego di applicazioni informatiche, di nuovi macchinari e tecnologie, l’implementazione doveva essere accompagnata da tutor, esperti, tecnici.

Il nozionismo astratto, incastrato tra un turno di lavoro e l’altro (casomai saltando il riposo), è anni luce lontano dalla cultura della prevenzione e della sicurezza.

Serve invece una vigilanza contestualizzata che impegni tecnici e medici del lavoro che, nel vivo delle attività lavorative e seduta stante, intervengano a correggere cattive posture ed errate manovre, ad esempio per le procedure di modalità di movimentazione dei pazienti.

Di tutto questo e non di astratte lezioni si ha bisogno.

E’ nel corso della viva attività che ci si educa a buone pratiche fondate scientificamente.

E’ questa la cultura utile per non fare danni a noi e a chi dobbiamo curare.

E’ investendo in prevenzione sicurezza e condizioni di lavoro (organico adeguato prima di tutto) che si promuove l’educazione sanitaria.

Altro punto fermo: i corsi devono essere parte integrante dell’orario di lavoro!

Fatto sta che il numero dei “fuori corso” è quasi un esercito e le grida manzoniane sono inapplicate ed inapplicabili.

Ma a parte questo, la qualità della conoscenza non può prescindere dalla grandezza (quantità) dei carichi di lavoro.

In un contesto di organico sottile e facile agli strappi anche la partecipazione ai corsi diventa una alternativa all’ assistenza.

A partire da questa situazione vi è stata la fioritura di sconti e crediti a favore dei ritardatari.

Per ricercare quali novità si hanno sul tema si devono sfogliare pagine su pagine di Google: pubblicità, offerte e perfino un suggestivo pacchetto biennio: “100 crediti ECM in FAD Promozione €160 anziché €500”.

Una folla di provider, cataloghi e società accreditate in rete sono a caccia di clienti a cui vendere pezzetti di educazione medica un tanto al chilo e la modalità FAD è la versione premium per tipi smart.

Molti sono i corsi organizzati anche dalle OOSS e dai Collegi Professionali e non a caso proprio da questi si manifesta un accanimento sanzionatorio che pare molto interessato.

Sempre gli stessi, per qualche tessera in più, tirano fuori la storiella che, se non si consegue almeno il 70% dei crediti, verrebbe meno la copertura assicurativa in caso di vertenza legale.

Non chiariscono che non si parla dell’Assicurazione che è a carico del datore di lavoro e che copre tutti i dipendenti ma della RC (colpa grave e intenzionale) che non è obbligatoria.

Ma perché essere chiari se loro stessi sono i venditori di polizze?

Non dimentichiamo che, già eroi forzati nella pandemia, aggiornarsi nel bel (brutto) mezzo della pandemia poteva essere un’impresa da supereroi.

Non dimentichiamo che con la pandemia sono emerse carenze, impreparazione, confusione, colpe, omissioni, di un SSN ridotto a brandelli e saccheggiato dai privati.

Colmare tutto questo è la vera missione su cui dirigenti governi e “custodi” delle professioni dovrebbero impegnarsi.

Gli ECM.

Questi ECM, fateli voi!

I lavoratori stanno già lavorando e imparando nelle condizioni pessime, che voi avete creato e che continuate a peggiorare.

Il 2 dicembre sciopero generale.

Il 3 dicembre manifestazione a Roma contro il governo.

29 novembre

S.I. Cobas Sanità