LA SOLIDARIETÀ È UN ARMA.
USIAMOLA!
Questa settimana abbiamo avuto due udienze in Tribunale per due tra i processi che ci vedevamo coinvolti.
Solo in questo mese ne avevamo 5.Una di queste rinviata tra due mesi, l’efficacia della macchina statale sulle lotte è straordinaria.
Come le notifiche di denuncia (arrivate a 27 compagni/e) per le giornate di lotta del 19 Dicembre.
Non possiamo dire lo stesso per i tempi invece dello Stato e delle Istituzioni per le risposte alla formazione ed all’inserimento lavorativo per i disoccupati di lunga durata appartenenti alle platee storiche.
Nel clima di esclation bellica, inflazione, carovita, disoccupazione, licenziamenti, disastri ambientali aumenta anche la criminalizzazione delle lotte sociali e sindacali.
Per noi la lotta continua.
Senza sosta.
Tutti in piazza Martedì 31 Gennaio h 9:30
Piazza del Gesù e verso Via Verdi
Per andare tutti e tutte al Consiglio Comunale!
27 gennaio
Movimento di lotta – Disoccupati “7 Novembre”
TAGLIAMO LA GUERRA, NON IL REDDITO!
GIU’ LE ARMI, SU I SALARI!
Contro l’attacco al Reddito di Cittadinanza!
Salario garantito per disoccupati/e!
Mentre continuiamo la lotta per la vertenza, ripartono gli sportelli, in coordinamento con le realtà del Sud che lottano, a cui chiediamo tutti di dare una mano a diffonderli e sostenerli.
A partire da subito (Gennaio 2023) sarà ridotto l’assegno per i percettori ritenuti “idonei al lavoro” da 12 a 7 mesi, con la possibilitá di perdita del reddito, in caso di rifiuto anche della prima offerta di lavoro, o di mancata frequenza dei corsi di formazione che i Centri per l’impiego “dovrebbero” organizzare.
Ti offrono un lavoro mal pagato o mai svolto a centinaia di km da casa?
O accetti, o perdi il reddito o ti butti dalla finestra!Sei un giovane tra i 18 e 29 anni e non hai completato l’obbligo scolastico?
Non puoi avere accesso al Reddito (il problema non è la dispersione scolastica ma criminalizzare le classi popolari).
E perché non dare direttamente ai proprietari di casa la parte del contributo all’affitto che era prevista nel Reddito di Cittadinanza?
Salario minimo per i lavoratori e lavoratrici!
Insieme ad altri compagni/e della città proseguiamo anche noi con gli sportelli per aggregare ed organizzarci insieme.
L’escalation bellica e l’aumento dei conflitti militari tra potenze capitalistiche e scontri inter-imperialistici comporta sempre di più l’economia di guerra negli stessi paesi capitalistici.
Costi sociali che ricadono su di noi con il carovita, l’inflazione, la disoccupazione, il lavoro sfruttato e sottopagato oltre che le conseguenze nefaste dal punto di vista ecologico, ambientale e sulle condizioni di vita.
Da anni e soprattutto negli ultimi mesi assistiamo alla violenza dell’attacco, politico, ideologico e materiale contro il meccanismo del cosiddetto Reddito di Cittadinanza.
La caccia del “furbetto del divano” ci ha accompagnato per tutta l’estate fino ad oggi mentre a pioggia continuavano i sostegni e le defiscalizzazioni alle imprese in cerca di manodopera a basso costo.
I soldi per queste regalie insieme alle spese militari verranno trovati anche tramite la cancellazione totale del Reddito di Cittadinanza per tutti i percettori a partire dal 2024.
Dietro la retorica dell’interessa nazionale prosegue la guerra contro i proletari e gli sfruttati a cui far pagare la loro crisi e la loro guerra.L’obiettivo dei padroni è avere una larga massa di sfruttati ricattabili da inserire ed espellere dal mercato di lavoro a seconda delle stagionalitá, degli andamenti del mercato, delle lotte sindacali che si possono sviluppare in alcuni settori ecc… quindi rendere ricattabile una platea di almeno 860.000 proletari, costretti senza il reddito ad accettare salari sempre piú bassi, anche piú bassi di quella miseria che si prendeva tramite il reddito.
A questo servivano le lamentele estive di albergatori, operatori del turismo, proprietari di bar e ristoranti (ossia le principali roccaforti dell’evasione fiscale e contributiva del lavoro nero e sotto pagato), ma anche di grandi gruppi industriali, hanno invaso per mesi Tv e giornali.
Insomma anche un ammortizzatore sociale insufficiente e limitato come l’RdC (certo non una misura rivoluzionaria ma che al Sud era riuscito a porre un freno ai salari di merda) non trova quindi piú spazio nei programmi di padroni e borghesia, interessati a eliminare qualsiasi ostacolo nella costruzione di un meccanismo di rastrellamento sempre piú efficace della manodopera, di aumento della concorrenza tra diversi segmenti della forza – lavoro (italiani e stranieri, giovani e anziani, dipendenti diretti e in appalto, occupati e disoccupati, ecc…) e dunque, in definitiva, di abbassamento del livello generale dei salari.
Per questo la difesa del Reddito di Cittadinanza non può che avvenire con il coinvolgimento piú largo dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali e politiche di classe.
Lo sfruttamento del lavoro da parte del capitale, passa anche attraverso la costituzione di un esercito di riserva disoccupato o semi-disoccupato che deve fare pressione sugli occupati perché siano più produttivi ancora di quel che già sono.
Noi dobbiamo puntare alla ricomposizione della classe lavoratrice attraverso la difesa e l’organizzazione di quella parte della classe che è stata e sarà gettata nella disoccupazione, intorno alla parola d’ordine del salario garantito.
Per noi questa rivendicazione si accompagna in modo strettissimo alla rivendicazione del “diritto al lavoro che sia utile alla società” per tutti/e e per lavorare tutti ma meno coinvolgendo alla partecipazione diretta di tutti/e alla produzione sociale ed alla lotta per la riduzione drastica e generalizzata dell’orario giornaliero di lavoro, per il lavoro socialmente necessario, cioè per il solo lavoro utile ad una esistenza sociale sana.
In questo senso ci impegneremo (come da sempre) a sostenere la campagna a difesa del Reddito di Cittadinanza, partendo da SUD, impegnando le nostre sedi, aprendo sportelli e organizzando ulteriori iniziative di lotta dentro una mobilitazione più generale.
Faremo vivere le rivendicazioni e prospettive generali proseguendo la nostra lotta vertenziale che conduciamo quotidianamente.
Apriamo gli sportelli nelle nostri sedi e scendiamo in piazza da subito, durante il prossimo Consiglio Comunale del 31 Gennaio h 9:30 al Maschio Angioino, in vista di mobilitazioni di carattere generale e nazionali, scenderemo nuovamente in piazza a Napoli invitando tutti e tutte a partecipare!
Oltre questi sportelli ci saranno altri che si apriranno con i nostri compagni/e al Cantiere 167 Scampia ed altri già attivi.
Santa Fede Liberata: Via S. Giovanni Magg. Pignatelli Mar. h 17/19
Lo Ska: Calata Trinità Maggiore Giov. h 17/20
Zer81: Largo Banchi Nuovi Mercoledi h 17/20
25 gennaio
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”
Un importante coordinamento sindacale provinciale a Napoli
dei lavoratori e lavoratrici delegati del SI Cobas
Una discussione che è entrata nel merito della guerra imperialista, del carovita, dell’inflazione, dei salari da fame, dell’attacco al reddito di cittadinanza, dell’autonomia differenziata e di flat tax, della repressione antisindacale contro chi lotta nei luoghi di lavoro e la controffensiva contro il SI Cobas Nazionale, del continuo bombardamento mediatico per alimentare la divisione tra la classe indicando quindi la necessità di rafforzare il protagonismo dei lavoratori e lavoratrici nella vita dell’organizzazione nazionale, provinciale e locale ed il lavoro per rafforzare l’unita con la straordinaria lotta dei disoccupati e disoccupate di lunga durata appartenenti alle platee storiche del Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre” e del Cantiere 167 Scampia
Un confronto che è riuscito anche a far esprimere i lavoratori e lavoratrici anche sull’infame tortura del 41bis che Alfredo Cospito sta denunciando rischiando la vita con lo sciopero della fame.
Il Coordinamento ha stabilito di rilanciare un momento pubblico a 360 gradi nella giornata dell’11 Febbraio, allargandolo a forza sociali, politiche, territoriali per confrontarci nel merito dell’attacco contro la classe lavoratrice occupata e non dentro la fase di guerra contro la quale bisogna mobilitarsi urgentemente.
SI Cobas Napoli