Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dalle compagne del Comitato 23 settembre e dai compagni del Laboratorio Politico Iskra, già disponibili sulle loro pagine (vedi qui e qui):
LOTTIAMO CON LE DONNE DI ITALPIZZA!
PIENA SOLIDARIETÀ!
Oggi 20 febbraio si tiene a Modena una nuova udienza del maxi processo che coinvolge 120 lavoratori, sindacalisti e solidali per gli scioperi del 2018 e 2019.
Gli obiettivi di quegli scioperi contro le innumerevoli violazioni che Italpizza ha perpetrato per anni sono stati raggiunti costringendo l’Azienda a rinunciare all’inquadramento illegittimo del CCNL come contratto Multiservizi, a riconoscere retribuzioni corrette e TFR che le precedenti cooperative facevano scomparire dalle buste paga e permettendo così salari più dignitosi e impieghi non precari per tutti.
La resistenza di quei 9 mesi di lotta ha comportato violente cariche con grande utilizzo di gas lacrimogeni, pestaggi da parte anche di picchiatori pagati dall’azienda, arresti, denunce e fogli di via.
Grande è stato il contributo delle lavoratrici che si sono battute come leonesse subendo, le più combattive, umiliazioni dai capi reparto come essere mandate a spalare neve sui tetti o a pulire vetri ghiacciati fino al trasferimento o al licenziamento.
Nonostante tutte le violazioni di Italpizza siano state acclarate da Ispettorato del lavoro, Tribunale del lavoro, INPS e Agenzia del lavoro e dalla stessa CGIL, oggi il processo prevede una richiesta da parte dell’Azienda a lavoratori e sindacato di mezzo miliardo di euro a risarcimento dei presunti profitti mancati… o a compenso delle spese sostenute per la repressione!
Il conseguente scioglimento delle cooperative in appalto ha portato all’assunzione diretta della maggior parte dei lavoratori e lavoratrici ma questo non ha impedito che nel 2020 Italpizza, contemporaneamente all’utilizzo della CIG, imponesse ritmi di farcitura delle pizze da…nausea, capogiri e malori con 2 sole operaie a seguire il nastro, aumentando gli infortuni e spingendo 90 operaie al licenziamento. Questo per comprendere come le nostre conquiste non siano mai da considerarsi definitive!
Nell’esprimere piena solidarietà del nostro Comitato a tutti coloro che oggi subiscono questo infame processo e soprattutto alle lavoratrici, ci vogliamo soffermare su quanto ancora più oneroso sia per le donne lavoratrici/disoccupate e soprattutto immigrate, dedicare un pezzo della loro vita alla partecipazione attiva alle lotte sindacali e sociali, facendone un esempio dell’unica strada che possiamo percorrere per difendere diritti e dignità, per cambiare un mondo basato su repressione e sfruttamento.
Comitato 23 settembre
SIAMO TUTTI/E
LE OPERAIE E GLI OPERAI
ITALPIZZA!
Ieri si è svolta l’ennesima udienza del maxiprocesso Italpizza a danno di lavoratori e lavoratrici e di sindacalisti del SI Cobas.
C’è stato un nuovo rinvio al 20 febbraio 2024, un anno esatto, per la difficoltà tecniche del Tribunale stesso a gestire un processo di dimensioni enormi.
Una enorme montatura giudiziaria, con spreco di risorse pubbliche e un limbo giuridico che però hanno conseguenze immediate per i lavoratori e le lavoratrici denunciati/e, di fatto sono considerate/i “colpevoli fino a prova contraria”, con rifiuto delle domande di cittadinanza, sospensioni del permesso di soggiorno, della carta di cittadinanza e dei ricongiungimenti familiari.
Ieri Modena operaia si è mobilitata con uno sciopero generale provinciale, che ha visto un’adesione altissima nel distretto carni, nelle filiere logistiche e nel comparto ceramico.
Esprimiamo piena e incondizionata solidarietà alle avanguardie del si cobas e ai lavoratori e alle lavoratrici in lotta di Italpizza.
A questi lavoratori, a queste lavoratrici, a queste avanguardie dobbiamo tanto perché, nonostante un evidente accanimento repressivo, continuano a lottare ogni giorno e senza tregua.
E, di fatti, questa è l’unica strada percorribile: bisogna continuare a lottare, sui posti di lavoro, nelle scuole e nei quartieri popolari, fuori i magazzini della logistica e al fianco dei disoccupati e delle disoccupate.
Sviluppiamo un’iniziativa a più largo raggio contro le politiche di guerra, fame e sfruttamento che i padroni e i loro servi al governo portano avanti per saziare la loro fame di profitti e per alimentare l’economia di guerra e la corsa al riarmo globale.
Rafforziamo e facciamo crescere il fronte unico delle lotte da opporre a quello padronale.
GIU’ LE MANI DALLE LAVORATRICI E DAI LAVORATORI IN LOTTA!
GIU’ LE MANI DAL SI COBAS
Laboratorio Politico Iskra