DUE GIORNI INTERI IN PIAZZA.
SENZA SOSTA
Ieri ed oggi il movimento dei disoccupati di Napoli è stato in piazza per ribadire che le responsabilità istituzionali non possono essere scaricate sui disoccupati/e.
Abbiamo incontrato il Sindaco di Napoli, l’Assessore al Lavoro, le segreterie provinciali e regionali (con i due commissari straordinari e senatori del PD nominati per la Campania) oltre consiglieri regionali per il ripristino del tavolo interistituzionale che è stato avanzato da tutti gli esponenti verso la Prefettura di Napoli e che è sollecitata da vari angoli riprendere da dove eravamo rimasti.
Questo mentre una prima parte della platea sta eseguendo le procedure per la formazione.
Nel frattempo il Consiglio Comunale è stato interrogato sull’appello che sta avendo centinaia di adesioni a sostegno della lotta dei disoccupati: delegati e organizzazioni sindacali, lavoratori combattivi, organizzazioni sociali e territoriali, avvocati, docenti, rappresentati della società civile, scrittori, professionisti.La lotta dei disoccupati/e non è sola.
Domani h 16:00 al Palazzo Giusso dell’orientale invitiamo tutti e tutte a partecipare all’assemblea pubblica verso la mobilitazione del 1 Maggio per rilanciare la lotta generale contro la guerra ed i costi sociali scaricati su di noi, per forti aumenti salari e piano straordinario per il lavoro o salario garantito.
ALLA LOTTA!
18 aprile,
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”
SOLO PER I DISOCCUPATI TUTTA QUESTA “AMMUINA”
LUNEDI TUTTI IN PIAZZA…
E POI IN PIAZZA AD OLTRANZA
In queste settimane, mentre per una parte di giovani disoccupati/e proseguono alcune procedure di formazione che dovevano andare parallelamente e in coordinamento con il resto della platea, un muro si alza improvvisamente contro i disoccupati/e.
Tre settimane fa, in Prefettura, abbiamo assistito ad un assurdità mai vista, una situazione surreale: Comune e Prefettura (quest’ultima anche con rappresentanti che non avevano partecipato fino a prima agli incontri) ci comunicano – dopo anni di confronti fino ad accordi ed impegni – che “per motivi tecnici non sarebbe più possibile seguire la strada indicata”.
Tutto questo senza indicare soluzioni alternative.
Poco dopo le cariche della polizia sui disoccupati e disoccupate oramai note.
In tanti, da dentro i palazzi, ci hanno consigliato “di abbassare i toni” per trovare “una soluzione”, ma come sempre sono passate altre due settimane e la situazione non è cambiata.
I disoccupati sono ancora in attesa.
Chi sta con la pancia piena, chiede a chi ha la pancia vuota di abbassare i toni.
Potremmo ripercorrere con date, luoghi ed orari, tutti i ripetuti incontri e tavoli (nella sede della Prefettura di Napoli) in cui la massima autorità del Governo sul territorio, il Prefetto di Napoli, il Sindaco della Città Metropolitana e del Comune di Napoli, l’Assessore al Lavoro del Comune di Napoli (insieme e successivamente a diverse interlocuzioni alla presenza del Ministero del Lavoro, poi del Ministero degli Interni, poi tra istituzioni con l’Assessorato al Lavoro della Regione Campania) ci hanno indicato e comunicato il percorso (più volte rimodulato e rivisitato) che avevano previsto per i disoccupati di lunga durata appartenenti alle platee storiche e che avrebbe iniziato a dare un primo risultato in termini di formazione e successivamente in possibilità di inserimento lavorativo.
Un percorso che è stato indicato dalle istituzioni le quali si sono assunte la responsabilità di comunicare qualcosa in più di qualche semplice aspettativa disattesa, ma un impegno istituzionale visto che – proprio in quelle sedi istituzionali – da Ottobre ci è stato ripetuto che “a breve” sarebbero state espletate tutte le procedure e passaggi normativi necessari per far partire il percorso.
Addirittura nel pieno delle feste natalizie per poi arrivare fino a Febbraio quando ci indicavano “a giorni” la presentazione dei calendari per poter profilare i disoccupati e far partire la formazione così come concordata negli stessi tavoli.
Potremmo anche raccontare di ben altre indicazioni partite dagli assessorati.
Ma non è ancora il momento.
Nel frattempo leggiamo, sui giornali, continui attacchi ai disoccupati/e da parte del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ci definisce “violenti ed aggressori” invitando Manfredi a non parlare con noi, il quale pubblicamente non si esprime così come la stragrande maggioranza che in privato dice di sostenere le nostre rivendicazioni ma pubblicamente è silente.
Sempre contemporaneamente leggiamo della guerra interna al PD tra terzo mandato, elezioni della nuova Segretaria, alleanze, cambi di capogruppo parlamentari e commissariamenti regionali, nuovi segretari provinciali e la discussione su rimasti e prossime elezioni.
Una cosa è certa, quando si tratta di altri interessi, tutte le parti si siedono e l’accordo lo trovano, mentre quando si tratta di dare una possibilità di utilizzo efficace delle risorse pubbliche ai fini di una formazione realmente finalizzata al lavoro (che nel caso specifico non impegnerebbe ulteriormente la Regione Campania) non si trovano mai gli accordi ed i tempi si prolungano infinitamente.
E’ normale che centinaia di famiglie che hanno deciso di liberarsi dalla marginalità sociale con un percorso collettivo di emancipazione siano sotto ricatto di uno scontro politico che non ci riguarda ma le cui conseguenze ricadono sulle spalle di disoccupati e disoccupate?
Che gli impegni assunti a gran voce da esponenti di governo nazionale e locale, ed in stanze autorevoli ed istituzionali, vengano messi in discussione improvvisamente senza rispetto per chi vive una condizione di miseria e sfruttamento e senza dare ulteriori motivazioni e soluzioni alternative?
E’ normale che nel frattempo i disoccupati/e che chiedono salario tramite lavoro in progetti di pubblica utilità per necessità sociali subiscono questa ingiustizia, aggravata dalla continua criminalizzazione e repressione, ed infine vengono additati come “violenti e aggressori” in una città che cade a pezzi, in cui ogni fine settimana c’è un morto di camorra, dove i servizi sono completamente smantellati, il traffico cittadino è in tilt anche senza cortei o presidi, dove il turismo arricchisce le tasche dei soliti, dove le periferie sono abbandonate, dove ad ogni pioggia intensa assistiamo ad una tragedia, dove si entra solo per raccomandazione, dove i salari sono da fame?
Crediamo che tutte le forze sociali e politiche della città debbano prendere posizione!
NON POSSIAMO ARRETRARE,
NON POSSIAMO ACCETTARE TUTTO QUESTO!
LAVORO, DIGNITA’, SALARIO, RISPETTO:
GLI IMPEGNI ASSUNTI VANNO MANTENUTI!
Invitiamo tutti e tutte a sostenere l’iniziativa di Lunedì alle 13:30 a Piazza Carità ed a sostenere quelle successive che ci saranno già dal giorno successivo durante il Consiglio Regionale ed il Consiglio Comunale.
14 aprile,
Disoccupati di Napoli
Movimento 7 Novembre
Cantiere 167 Scampia
ABBIAMO RAGIONE NOI
Oggi abbiamo incontrato i capigruppi del Consiglio Comunale ai quali abbiamo denunciato nettamente il silenzio di tutte le forze politiche dinanzi all’ assurdità che si sta verificando attorno alla nostra vertenza.
Si vogliono scaricare le responsabilità politiche sulle spalle dei disoccupati, accusati di violenza in una città che è travolta da criminalità, degrado e turismo senza distribuzione di ricchezza.
Un incontro molto acceso e che si è concluso con la nostra delegazione che ha abbandonato il tavolo.
Non accettiamo che si mettano in discussione dei precisi impegni presi proponendo in alternativa alla mancanza di questi soluzioni totalmente inconcrete e a questo punto inaccettabili se non addirittura forvianti causando ulteriore perdita di tempo e incertezze.
Non accetteremo che per colpa di scontri politici ed istituzionali tra Comune, Regione e chi per esso a pagare siano i disoccupati.
Fino a Febbraio Prefettura, Sindaco e Assessore al Lavoro addirittura ci hanno indicato i tempi e le modalità di inizio formazione per il restante della platea.
Ad Aprile siamo ancora fermi ed addirittura vorrebbero discutere di altre strade.
È la Regione Campania che ha bloccato questo processo?
Se si, perché nessuno prende parola?
Perché nessuno chiede al Presidente qual’è il vero problema di utilizzare le risorse già disponibili per evitare sprechi e garantire una formazione utile che non aggraverà neanche sulla Regione in termini di platea?
È un problema tecnico?
Perché non ci indicano una soluzione al problema da loro creato, perché quando si tratta di altre vicende le soluzioni si trovano in mezz’ora e in questo caso si scarica sui disoccupati rendendosi responsabili del clima della piazza?
Da quanto ammesso e da quanto ascoltato da tutti è esattamente come dicevamo: le responsabilità delle istituzioni sono palesi e loro devono risolvere ora il pantano.
Non abbiamo fatto passi indietro e non abbiamo mai raccontato palle ai disoccupati perché noi siamo trasparenti.
REGIONE, COMUNE, PREFETTURA SONO I RESPONSABILI DEI RITARDI E DEI FRENI.
Nessuno ci ha regalato mai niente e queste cose sono sempre accadute da 40 anni sui movimenti di lotta dei disoccupati.
La lotta continua.
Questa è la strada da percorrere mantenendo la nostra linea e usare testa e braccia nello stesso tempo.
CI VEDIAMO IN PIAZZA CARITÀ,
LUNEDI TUTTI E TUTTE DALLE 13:30!
13 aprile,
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”