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[NAPOLI] Giù le mani dal reddito, tagliare la guerra e i profitti. Disoccupati in lotta per salario e lavoro

GIÙ LE MANI DAL REDDITO

TAGLIARE LA GUERRA ED I PROFITTI

Per un movimento autonomo di classe.

Dopo una settimana intera in piazza a Napoli, oggi siamo a Roma alla manifestazione nazionale contro le politiche di taglio al reddito, salari da fame, criminalizzazione dei disoccupati e lavoratori poveri:

https://www.facebook.com/disoccupati7novembre/videos/301542748871173

Ci siamo espressi molte volte sul tema del Reddito di Cittadinanza, una misura di per sé limitata e che nonostante questo a Sud ha contrastato la concorrenza dei salari da fame.

Purtroppo non c’è stata la risposta necessaria all’attacco al Reddito di Cittadinanza.

Mentre le istituzioni locali continuano a non dare risposte alle richieste di formazione ed inserimento a lavoro in progetti di pubblica utilità per la necessaria rivendicazione di un salario garantito e per un lavoro stabile e sicuro di pubblica utilità in una città che necessità urgentemente di tutto ciò, l’nflazione è al 13%, il lavoro nero e precario dilaga insieme ai salari da fame.

C’è una campagna che vuole dare l’immagine dei disoccupati che vogliono rimanere sul divano o i furbetti portata avanti h 24 a reti unificate dagli stessi incollati da decenni a poltrone di lusso da 15.000 euro al mese che, a loro volta, altro non sono altro che la voce dei padroni seduti su poltrone ben più remunerate.

Come si campa con 500/600 euro pagando fitto, carovita, spese sanitarie, beni di prima necessità?Il taglio al reddito con l’introduzione della Mia (Misura di inclusione attiva) in Campania taglia a metà la mega platea di percettori tra potenziali lavoratori e famiglie con disabili e minori, metten a rischio i primi.

Sono circa 118 mila gli ” occupabili” di cui 70mila a Napoli e provincia, persone ritenute abili al lavoro tra i 18 e i 60 anni.

Non solo questo governo come i precedenti contro i quali siamo sempre scesi in piazza – continuando a finanziare ulteriori risorse per le spese militari – non promuove nulla che assomigli ad un serio piano per la formazione e il lavoro come stiamo rivendicando da anni, troppi anni.

Le istituzioni locali si limitano ancora a gestire i programmi Gol per la formazione senza tenere conto delle specificità, delle urgenze sociali e dei lavori socialmente necessari dando ancora fiumi di denaro pubblico ad enti di formazione privati, agenzie private per il lavoro ed aziende che usano la forza lavoro Just in Time a convenienza.

Cambiando la durata del nuovo sostegno ci sarà la divisione in due categorie con quote a scalare: gli occupabili e le famiglie povere non in grado di lavorare.

Per i primi il tetto massimo di sussidio sarà di 375 euro mentre per le seconde l’importo base sarà di 500 euro.

La sedicente riforma, che orientativamente entrerà in vigore da Settembre, prevede una stretta.

Le famiglie povere continueranno a ricevere un sussidio, la Misura di inclusione attiva, il cui importo base (per un single) dovrebbe restare di 500 euro al mese, come nel Reddito.

C’è invece ancora discussione sulla quota aggiuntiva nel caso in cui il beneficiario debba pagare l’affitto.

Il Reddito di cittadinanza prevede fino a 280 euro al mese.

Con la nuova Misura questa quota potrebbe essere alleggerita e modulata sulla numerosità del nucleo familiare.

Ma la stretta maggiore colpirà gli occupabili.

Qui l’ipotesi che ha più chance è quella che vede l’assegno base ridotto a 375 euro al mese.

Per gli occupabili la riforma, oltre ai centri pubblici per l’impiego, coinvolgerà le agenzie private del lavoro altro regalo al lavoro interinale ed al loro sistema marcio che incasserà un incentivo per ogni persona occupabile per la quale riusciranno a ottenere un contratto, anche a termine o part time.

Basterà rifiutare una offerta per fare decadere la prestazione e saranno ritenute congrue anche le offerte di contratti brevi, purché superiori a 30 giorni.

Il governo risparmia togliendo risorse e sostegni ai disoccupati e finanzia la guerra in Ucraina.

Le famiglie con persone occupabili prenderanno di meno, arrivando a un sussidio da fame, 375 euro al mese contro i 500 di adesso.

Scende pure il tetto Isee, da 9.360 a 7.200, restringendo la platea di beneficiari. Rispetto al Reddito ci sono tagli a praticamente tutto.

Ma dobbiamo inevitabilmente sottolineare che questa di oggi è una manifestazione alla quale alcune delle forze politiche parlamentari di opposizione (fino ieri invece al governo) hanno aderito.

Con una mano si mandando le armi e le munizioni per la guerra con l’altra si sta nelle piazze mai sostenute per ricostruirsi un immagine “pulita” per fare l’opposizione al governo Meloni dopo aver sostenuto l’agenda Draghi e le politiche di sfruttamento e miseria.

Ma abbiamo ritenuto di esserci proprio per chiarire che l’unica strada per lottare davvero è costruire un movimento autonomo di proletari e delle classi popolari che pagano i costi sociali della crisi del capitalismo e della loro guerra.

Un movimento con idee chiare per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per lavorare tutti e lavorare meno, per un salario garantito, per un piano straordinario per il lavoro utile e socialmente necessario tagliando dalle spese militari, dalle grandi opere inutili e dannose, dai mega super profitti di pochi sul sudore della classe lavoratrice, contro la repressione per la piena libertà di sciopero.

Un movimento di ricomposizione ed unità di lavoratori e lavoratrici, disoccupati e disoccupati insieme a studenti, comitati per la difesa dei territori e dell’ambiente.

È per questo che siamo a Roma ed in questa direzione continueremo a dare il nostro contributo militante.

27 maggio,

Movimento di lotta – Disoccupati “7 Novembre”

https://www.facebook.com/disoccupati7novembre/videos/2261356327384290


TENSIONI AL CONSIGLIO COMUNALE

Ritardi e assenza di tempi certi, continue chiacchiere, non possiamo più aspettare.

Accorrete tutti a Via Verdi!

25 maggio,

Movimento di lotta – Disoccupati “7 Novembre”

https://www.facebook.com/photo?fbid=630800345748062&set=a.462416459253119


GRANDE PARTECIPAZIONE ALL’ASSEMBLEA

per decidere i prossimi appuntamenti di lotta!

Sono stati aggiornati i disoccupati/e sullo stato della vertenza e sono state decise le indicazioni generali mentre abbiamo discusso anche dei problemi complessivi che riguardano le condizioni di vita e (non) lavoro a causa delle politiche di sfruttamento.Lavoro o non lavoro: dobbiamo campare!

Formazione finalizzata al lavoro socialmente necessario oppure salario garantito!

Tagliano il reddito, finanziano la guerra l’unica alternativa è la lotta dei proletari e proletarie.

Domani h 10:00 concentramento a Via Verdi.

Sono confermate le assemblee previste anche per il pomeriggio.

Movimento di lotta – Disoccupati “7 Novembre”

https://www.facebook.com/photo?fbid=630444755783621&set=pcb.630445389116891