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[ITALIA] Il 29/9 assemblea nazionale a Bologna per costruire lo sciopero generale contro Ddl 1660 ed economia di guerra

COSTRUIAMO LO SCIOPERO GENERALE CONTRO IL DDL 1660 E LE LORO POLITICHE DI ECONOMIA DI GUERRA E MACELLERIA SOCIALE

DOMENICA 29 SETTEMBRE ASSEMBLEA NAZIONALE A BOLOGNA
ore 10,00 – Teatro Centofiori – via di Corticella

Il 18 Settembre la Camera dei Deputati ha approvato il Disegno di Legge Crosetto-Nordio-Piantedosi.

Verrà discusso anche al Senato in fretta e furia, in un momento che vede il Parlamento europeo approvare una risoluzione dove si chiede ai paesi occidentali di revocare le restrizioni sull’utilizzo delle armi fornite all’Ucraina per colpire obbiettivi militari in Russia, col beneplacito consenso delle cosiddette forze di sinistra (Verdi e PD). L’escalation bellica cui stiamo assistendo è strettamente connessa a una trasformazione repentina della repressione delle lotte e dei movimenti di lotta che da anni sono sul terreno delle mobilitazioni per arginare i costi della crisi e dell’economia di guerra.

Mentre la spesa pubblica e l’industria delle armi si legano e aumenta vertiginosamente la produzione e l’investimento in mezzi di difesa nazionale, assistiamo al taglio sempre più stringente sulle spese legate alla difesa della salute (soprattutto dei lavoratori e ceti più poveri) e al processo di industrializzazione della scuola dell’obbligo: basti pensare che il DdL punta ad inserire il “daspo” negli ospedali in virtù di una lotta alla criminalità mentre nelle scuole, da anni a questa parte, è massiccia la presenza delle forze dell’ordine che, sul “modello polacco”, mira a affascinare già tra i banchi di scuola i futuri proletari alla vita militare, per renderli il prossimo esercito da mandare al macello nelle guerre di domani.

La risposta dei governi borghesi alla crisi strutturale del capitalismo, alla sovrapproduzione, alla corsa per il saccheggio delle risorse e alla fame di spartizione di aree geostrategiche giustificata da processi di “ricostruzione post bellica”, e congiuntamente ai cambiamenti dei rapporti di forza tra i paesi imperialisti per l’egemonia mondiale, si stanno traducendo nella prospettiva sempre più vicina di spingere il mondo sull’orlo di una guerra mondiale dove il blocco Usa-Nato contrapposto a quello Russia-Cina, si spingono ogni giorno di più verso uno scontro militare diretto.

In questo scenario, la classe borghese avanzerà tanto più se gli sfruttati e gli oppressi su scala mondiale saranno addomesticati e divisi come classe, e quindi attaccabili dalla repressione istituzionale e da quella padronale.

Non è un caso che il DdL, che limita in tutti i sensi i diritti legati all’opposizione dei lavoratori, piova in Italia in un momento così delicato e all’indomani delle numerose iniziative promosse proprio dai lavoratori contro le guerre imperialiste: dalla manifestazione nazionale nella base militare di Ghedi a quella nelle piazze di Bologna precedute da uno sciopero generale e uno sciopero della logistica; fino ad arrivare ai picchetti contro le multinazionali che trasportano le armi via mare nelle iniziative di sciopero che ci hanno visto dal Porto di Salerno al Porto di Genova in solidarietà con la resistenza palestinese, e contro il genocidio e l’occupazione sionista in Palestina.

L’attacco su larga scala ai movimenti di lotta per la casa e per la difesa dell’ambiente, l’inasprimento del controllo-securitario per gli immigrati e le immigrate irregolari e non, l’introduzione di sistemi di definizione del terrorismo e di reati che riguardano i detenuti, quindi soggetti già sotto il controllo dell’apparato poliziesco, descrivono la volontà del Governo Meloni, non senza la complicità di tutte le forze all’opposizione, di addomesticare quelle forze di classe in opposizione al razzismo, allo sfruttamento, alle guerre e alle basilari negazioni dei diritti civili e sociali.

In questo contesto, il DdL posto in funzione di legge contro la resistenza attiva e la resistenza passiva, con l’aumento delle pene per chi commette un blocco stradale e per chi tenta l’impedimento della costruzione delle grandi opere, dovrà vedere un’ampia mobilitazione per non lasciare che vengano attaccati maggiormente quei settori sociali come i lavoratori e le lavoratrici ma anche i disoccupati e disoccupate come nel caso di Napoli, che tutti i giorni esercitano il diritto a lottare per rivendicare un lavoro, dignitoso e che rivendicano la fine dello sfruttamento dei territori per il profitto di pochi.

Da notare come il DdL giochi un ruolo di prim’ordine nella trasformazione del mondo del lavoro e della contrattazione collettiva nazionale, fungendo da espediente per aprire la strada alla normalizzazione del crumiraggio e del ricorso selvaggio di manodopera interinale laddove con gli scioperi, seppure con difficoltà, i lavoratori della logistica avevano sviluppato nell’ultimo decennio la capacità di incidere e rovesciare i rapporti di forza su un piano salariale, materiale e politico.

Nell’ottica di prepararci in una prospettiva rivoluzionaria, che sia per la costruzione di condizioni più favorevoli alla classe degli sfruttati e degli oppressi a livello internazionale, tocca oggi fare i conti col presente mettendo già in campo tutte le iniziative di lotta necessarie, senza le quali sarà impensabile in futuro avere un terreno di direzione anticapitalista e anti imperialista che miri a coinvolgere le masse proletarie su scala globale.

Perciò il SI Cobas sarà presente alla manifestazione nazionale a Roma dei Giovani Palestinesi lanciata il 5 Ottobre, contro ogni divieto e per la fine dell’ occupazione coloniale in Palestina.

Sarà ugualmente indispensabile già da subito iniziare a preparare uno sciopero generale e generalizzato e una grande mobilitazione nazionale a Roma, dove il movimento dei lavoratori possa rispondere all’ennesima minaccia repressiva e unire intorno a sé tutte le componenti sociali che intravedono la soluzione rivoluzionaria alle barbarie delle guerre del presente.

Facciamo appello a tutte le realtà sociali, conflittuali e sindacali per mettere in piedi questo sciopero nazionale e arrivare a determinare una risposta di classe con una mobilitazione nazionale a Roma, consapevoli che non basterà ad arginare l’ondata di escalation di guerra interna e guerre esterne.

È necessario costruire un fronte ampio di lavoratori e lavoratrici ecreare momenti di lotta reale a cui fare riferimento contro le politiche governative, perché si sappia che non sarà un nuovo pacchetto sicurezza ad arrestare le lotte dei lavoratori, né a
impedire la crescita del movimento di opposizione a guerre, sfruttamento e repressione, a partire dall’Italia fino a scala internazionale.

L’appuntamento è per domenica 29 Settembre alle ore 10:00 presso il Teatro Centofiori, via di Corticella – Bologna.

PARTECIPATE NUMEROSI,
UNITI SI VINCE!

20 settembre,

SI Cobas