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[NAPOLI] Disoccupati sotto attacco: sosteniamoli, la solidarietà é un’arma. Lavoro o non lavoro, dobbiamo campare: la lotta continua

Sosteniamo la lotta!
La solidarietà è un arma!

A 30 attivisti napoletani sono state notificate, in questi giorni, le conclusioni d’indagine per un iniziativa unitaria del 4 Luglio 2017.

Come riporta la foto di una parte della documentazione della Procura vari sono gli articoli ed i reati imputati.

Tra questi anche diversi disoccupati del movimento, accusati appunto di manifestazioni non autorizzate, disagio al traffico, occupazione del Consiglio Comunale e lancio di oggetti dal balcone.

Ricordiamo a tutti gli iscritti e solidali che siamo stati informati anche della prima udienza (addirittura il 24 Dicembre prossimo) del processo per gli episodi accaduti nella giornata in cui si verificarono scontri fuori al Teatro Mercadante quando Gentiloni, all’epoca Presidente del Consiglio, parlava di ‘Lavoro e Giovani’.

Qui ben tre disoccupati sono accusati di aver occupato un cantiere, sospeso i lavori e fatto violenza a vigilanza privata ‘per uno striscione esposto su di una gru’ di fronte il Teatro.

A queste si aggiungono le udienze del 16 Gennaio per altri 8 disoccupati accusati di vari articoli per essere entrati nel Palazzo Reale quando come movimento criticammo l’ex Ministro degli Interni Minniti per i suoi decreti sicurezza che hanno aperto la strada a Salvini.

Per 7 ore in Questura prima di essere rilasciati.

Poi ancora inizierà a breve il processo per altri 9 disoccupati, caricati brutalmente come vi ricorderete, a Via Chiaia, durante il convegno elettorale per le Europe del Pd con  Zingaretti nuovo segretario al Teatro Sannazaro.

Il titolo dell’evento ‘Europa e Lavoro’ non comprendeva la voce dei disoccupati.

Più di 5 articoli e capi d’imputazione per ogni disoccupato.

Nel frattempo dopo le prime sentenze con 6 mesi di condanna sospesa ad alcuni disoccupati arrestati durante un azione al Consiglio Comunale, sono varie le richieste di pagamento per risarcimento a causa di blocchi stradali risalenti ad oltre 5 anni fa (oltre i 4000 euro)

Nell’esprimere la nostra vicinanza ai NoTav oggi ancora una volta arrestati e colpiti da restrizioni e castelli giudiziari, nel continuare il percorso di ricomposizione con quei lavoratori che negli stabilimenti e nei luoghi di lavoro scioperano e lottano senza paura, colpiti anche loro con gli attacchi e le condanne ai militanti del S.I. Cobas e lavoratori autorganizzati, chiediamo a tutti e tutte di sostenere i prossimi appuntamenti ed iniziative di autofinanziamento per le spese e contro la repressione!

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”