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[POSTE] Nasce lo sportello S.I. Cobas per i lavoratori: Poste come Confindustria, prima il Profitto poi la Salute

La pandemia, con i suoi effetti drammatici che tutti in qualche modo, direttamente o indirettamente, hanno sperimentato la scorsa primavera, ha tolto anche gli ultimi veli al sistema economico e alla organizzazione sociale di questo paese.

Non che ce ne fosse bisogno, perché la realtà era sotto gli occhi di tutti, bastava aver voglia di vedere e non scegliere di essere ciechi.

Anche in poste il covid ha denudato il re (Poste) e i suoi cortigiani (sindacati firmatari); tutti i postali dovrebbero aver finalmente capito con chi hanno a che fare, chi c’è realmente dall’altra parte, non una grande famiglia che pensa al bene dei dipendenti, ma una azienda quotata in borsa che ha come primario obbiettivo quello di produrre utili e distribuire dividenti agli azionisti.

Chi ha lavorato negli scorsi mesi ha dovuto fare i conti col rischio di contagio legato alla sua attività e con l’incapacità di Poste di garantire la salute di tutti (assenza di mascherine, guanti e strumenti di protezione; organizzazione del lavoro approssimativa; distanziamenti inesistenti; riduzione limitata delle attività,
anche non essenziali).

Incapacità che deriva dall’impossibilità di mettere in subordine il principio di cui dicevamo: la produzione del profitto, a qualsiasi altro fattore compresa la vita dei lavoratori. Le poche chiusure dimostrano esattamente questo, essendo state calibrate in funzione della riduzione della domanda dei clienti business, a loro volta toccati dal covid; la fretta mostrata per la riapertura conferma questo dato.

In uno slogan: Poste come Confindustria, prima il Profitto poi la Salute dei lavoratori.

Covid a parte, il re era nudo da tanto tempo, di che pasta fosse fatta questa azienda, i suoi dirigenti, capi, capetti, era sotto gli occhi di tutti, ben prima di avere il pungolo del- la quotazione in borsa.

Chi non era allineato al pensiero comune, indisponibile a condividere intrallazzi, favoritismi, porcherie di vario tipo, attivo oppositore di politiche aziendal/sindacali vergognose: sfruttamento del precariato, contenimento sistematico dei livelli salariali a favore di forme di retribuzione accessoria (abbinamenti, areole), irrisoria attenzione al tema della salute e della sicurezza, ebbene costoro erano da emarginare, da colpire disciplinarmente, da segnalare come nemici ai lavoratori.

La svolta a SpA ha accentuato queste dinamiche già presenti.

Poco ci importava allora, e ancor meno ci importa oggi, delle affermazioni e dei comportamenti di poste e sindacati nei nostri confronti, perchè altro non sono che un segnale di timore; ben più ci interessano le “nuove” politiche aziendali in linea col padronato nazionale e internazionale: tentativo di ridurre diritti e tutele, aumento senza limiti della produttività, riduzione sistematica degli occupati, ancora contrazione dei salari, falsa attenzione alla salute ed alla sicurezza, istituzione del welfare aziendale…

Contro queste politiche, contro il peggioramento continuo delle condizioni di lavoro, contro il ruolo di cani da guardia dei sindacati firmatari di contratto, abbiamo sempre combattuto e continueremo a farlo, avendo ben chiaro alcuni punti fermi:

  • che il lavoro in poste non è autonomo rispetto al quadro generale del rapporto tra capitale e lavoro;
  • che la condizione dei postali, nella realtà e non nella fantasia di molti, non si discosta da quella di milioni di lavoratori e proletari;
  • che la crisi economica accentuata dal covid colpirà – in un modo o nell’altro – anche i postali;
  • che la soluzione non può essere la sottomissione alle imposizioni aziendali, né il ricorso a sindacati di regime, secondo la formula del si salvi chi può, o mors tua vita mea;
  • che è possibile e necessario auto-organizzarsi per combattere tutto questo, in modo solidale, condividendo obiettivi, pratiche, valori.

Per questo motivo avviamo una campagna di tesseramento al S.I. Cobas e, contemporaneamente, uno sportello sindacale di supporto ai lavoratori che ritengono di poter condividere quanto abbiamo brevemente esposto.

SPORTELLO

del Cobas poste
sindacale

contatti: Antonella 3288316914 – Angelo 3478908635
oppure: coordinamento@poste-sicobas.org / poste-sicobas.org

S.I. Cobas Poste