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Macelleria sociale

Cobas INPS. Dopo aver negato per mesi la gravità della crisi, il governo Berlusconi si appresta ora a varare una nuova manovra economica “anti-crisi” che utilizza ancora una volta il pubblico impiego come terra di rapina: blocco dei contratti pubblici, blocco totale del turn-over, rateizzazione del pagamento delle liquidazioni sono solo alcuni dei provvedimenti preannunciati per fare “cassa” sulla pelle dei lavoratori pubblici.

Ma le misure non riguarderanno, ovviamente solo il pubblico impiego. Per l’ennesima volta si andranno nuovamente a colpire le pensioni riducendo le finestre di uscita mentre la riduzione dei trasferimenti agli enti locali si tradurrà nell’ennesima raffica di aumenti o di ridimensionamento dei servizi (refezioni scolastiche, asili nido e materne, sanità, etc.).  macelleria sociale

Tutto questo mentre si prospetta un ulteriore condono edilizio che permetterà agli speculatori di sanare le costruzioni abusive e tagli consistenti colpiscono l’organico del comparto Scuola mettendo a rischio il tempo pieno nelle Elementari.

Intanto governo e Confindustria proseguono l’opera di smantellamento dei diritti conquistati con decenni di lotte dai lavoratori e, dopo aver precarizzato il mondo del lavoro, si accingono a smantellare lo Statuto dei Lavoratori trasformandolo nello Statuto dei Lavori.

L’obiettivo di queste misure è quello di scaricare sui lavoratori e sulle fasce più deboli della società i costi della crisi per difendere gli interessi di una minoranza di sfruttatori che continuano ad arricchirsi a discapito degli altri.

E, infatti, nessuna misura viene presa contro i grandi monopoli che continuano a fare profitti enormi, gli speculatori finanziari, gli evasori fiscali, i grandi patrimoni e le rendite finanziarie.

Le ventilate riduzioni del 5%-10% degli stipendi dei parlamentari e dei manager pubblici sono solo fumo negli occhi per poter intervenire sulle retribuzioni già misere dei lavoratori pubblici e privati e per far credere che siamo tutti nella stessa barca.

Ma in quella barca c’è chi in questi anni si è arricchito con gli incentivi del governo, le speculazioni finanziarie, l’evasione fiscale, le speculazioni edilizie, le tangenti … e chi ha perso il lavoro, ha perso la casa e il diritto a un’esistenza dignitosa.

I lavoratori non sono responsabili di questa crisi, ne sono solo le vittime.

In tutta Europa i governi hanno dilapidato centinaia di miliardi di euro per soccorrere banche ed imperi finanziari mentre, nel contempo venivano espulsi dal mondo del lavoro o consegnati al precariato a vita milioni di lavoratori, mentre venivano tagliati i più elementari servizi sociali.

Solo una mobilitazione generale dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati potrà fermare questi provvedimenti.,

Solo la ricostruzione di una vera solidarietà tra tutti i lavoratori, precari e non, italiani e stranieri, potrà rimandare al mittente questi provvedimenti e dire NO a questa finanziaria massacro. Milano, 27.5.2010