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TNT : un mese di esemplare mobilitazione degli operai nordafricani

Con l’assemblea del 1 agosto, che ha ratificato l’ accordo con la TNT-Gesco Nord, si è chiusa la prima fase di una battaglia che ha visto protagonisti, per oltre un mese, gli operai nordafricani del sito di Piacenza, uno dei più importanti nodi logistici a livello nazionale.
Anche se possiamo dire che la lotta è “solo cominciata”, riteniamo di aver già vissuto collettivamente un’esperienza densa di lezioni e contenuti.
Sull’onda di vertenze precedenti (che ebbero inizio nel 2008 con i picchetti alla DHL di Corteolona, poi con le battaglie alla Bennet di Origgio e Turate), si è diffuso un tam-tam, che pur privo  del supporto dei media, è arrivato a coinvolgere centinaia di operai immigrati, distanti centinaia di Km fra loro, ed ha permesso di costituire un coordinamento di sostegno a queste lotte, che vede coinvolte anche alcune realtà sociali e politiche.
E’ così che si è arrivati fino a Piacenza, grazie ai contatti con i lavoratori di Cortemaggiore, a loro volta informati dell’esistenza di un movimento organizzato degli operai delle cooperative da loro amici di Brembio (si ricorderà la settimana di picchetto vincente a Brembio a Capodanno del 2010).
Stanchi di subire sfruttamento e vessazioni, migliaia di operai (al 99% immigrati) hanno trovato la forza di lottare per imporre il rispetto del CCNL della logistica. Un CCNL – è bene sottolinearlo – che è lo strumento nelle mani delle coop per realizzare, in modo legale, lo sfruttamento di questi lavoratori. Ma che, nello stesso tempo, imponendo degli obblighi ai padroni, e considerata la situazione in atto nelle coop, può diventare uno dei terreni su cui sviluppare la  lotta.
Ben oltre il CCNL resta, come il punto di partenza, l’affermazione di un valore non trattabile e non monetizzabile: la dignità degli operai che tentano di spezzare le catene della schiavitù.
Posti di fronte agli effetti di una crisi economica sempre più burrascosa e irreversibile, che fa emergere il volto più brutale e selvaggio del capitalismo ma, allo stesso tempo, anche la potenziale forza dei proletari, ci siamo sentiti di dire nel corso di queste settimane che il vento di rivolta del nordafrica è giunto fino a noi.
Questo è il senso del picchetto permanente che ha segnato il luglio piacentino (vedi cronistoria). Ancora più che i risultati ottenuti sul terreno sindacale (vedi comunicato) e sul terreno della visibilità (vedi rassegna stampa), conta il significato sociale e politico del movimento che lo ha permesso. Un movimento che ha visto protagonisti non solo i 150 operai nordafricani di Piacenza che hanno iniziato lo sciopero, ma anche rappresentanti di tutti gli altri Cobas del settore (da Turate a Lodi, da Monza ad Agrate, da Settala a Brembio, da Trezzano a Cortemaggiore).
Particolarmente pregna di contenuti è stata la presenza degli operai della Ceva di Cortemaggiore, come della AF di Massalengo-Soresina, che hanno sostenuto con entusiasmo il picchetto TNT fin dall’inizio vivendolo come la propria lotta. Questo ha permesso che in occasione dello sciopero all’AF dei giorni seguenti, i lavoratori di Piacenza sostenessero a loro volta la lotta dei loro compagni di Massalengo, ottenendo un rapido, positivo risultato della lotta.
La solidarietà di classe che gli operai hanno saputo mettere in campo rendendola forza attiva anti-padronale, tramite la consapevolezza che la lotta contro lo sfruttamento va oltre il singolo stabilimento o coop, ha reso questa vicenda (come e più di altre) importante nella prospettiva di realizzare una alternativa all’attuale situazione di generale subalternità per tutti i lavoratori, non solo delle coop.
E’ in questo senso che diventa strategico lo sviluppo e l’organizzazione stabile di un movimento di lotta degli operai immigrati delle coop, che assista ad  una rinnovata partecipazione dei militanti che aderiscono al coordinamento di sostegno di Milano, e – speriamo – veda riproporsi la presenza dei militanti provenienti da Parma, Modena, Bologna, Varese,  di Rifondazione Comunista di Piacenza e dell’USB di Piacenza e Bologna, del Sin.Base di Genova.

Con questo mini-dossier, centrato sulla vertenza TNT, cerchiamo di rendere disponibile la documentazione essenziale sperando, come sempre, che sia da stimolo ad un dibattito reale ma, soprattutto, all’estensione della mobilitazione verso un autunno che, si sa, tutti sperano sempre che possa essere più caldo del precedente.     File completo  dossier su lotta TNT –  File ridotto  Dossier su lotta TNT ridotto