Pubblichiamo qui sotto gli ultimi due comunicati degli operai FCA di Pomigliano, introdotti da un breve commento.
Recentemente fermati a Sanremo nel corso dell’ultima serata del Festival (citati nella canzone – poi classificatasi seconda – del gruppo musicale Lo Stato Sociale, giunti nella cittadina ligure per ringraziare di persona gli artisti, sono stati subito fermati dalla polizia: che, dopo ore e ore di fermo, li ha rilasciati con un figlio di via di tre anni!), nei giorni scorsi i lavoratori del SiCobas operai di FCA avevano ironizzato satiricamente sul continuo rinvio della visita a Pomigliano del segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, originariamente prevista nel pieno culmine della campagna elettorale (per il 27 febbraio).
Polemiche mediatiche e moralismo scandalistico a parte (buoni soltanto a dare visibilità a quegli esponenti di ogni schieramento elettorale che hanno opportunisticamente “solidarizzato” con Renzi, non ultimo il “candidato premier” del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio), restano i fatti:
– a seguito dell’iniziativa degli operai FCA per denunciare le condizioni di lavoro e di vita degli operai e delle operaie oggi in Italia, tanto Renzi quanto il PD nazionale hanno via via ufficialmente annullato tutte le loro pur “annunciate” venute nella cittadina del napoletano, formalmente a causa del maltempo (così si apprende da una breve nota diffusa dalla sezione locale del PD);
– non diminuisce ed anzi aumenta gravemente il clima anti-operaio nel Paese, incarnato innanzitutto dagli esponenti di quelle supposte “forze” politiche formalmente candidate a rappresentare i cittadini nel prossimo Parlamento borghese (ma che, evidentemente, “democraticamente” si disinteressano ed anzi contrastano le ragioni e agli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici!) e in generale fomentato degli organi di controllo e repressione dello Stato;
A tre giorni dal voto, rimane naturalmente valido l’invito degli operai FCA: “Invitiamo Renzi a non disertare la sua iniziativa elettorale, di affrontare gli operai a viso scoperto.”
——————————————————————————————————————-
COMUNICATO STAMPA
LA SATIRA OPERAIA NON UCCIDE, LE VOSTRE POLITICHE SÌ
La riproduzione che ne abbiamo fatto è apparsa in un manifesto più grande dove vi erano anche le foto di tanti operai morti sul lavoro o suicidi per le condizioni pessime che vivevano, compresi i due nostri compagni dello stabilimento di Nola, ma è stata ripresa la sola foto di Renzi.
Chiaramente “la morte” di Renzi era elettorale, prevedendo la grande batosta che il PD prenderà domenica nelle urne.
La nostra satira ha scatenato il putiferio.
Nella critica più tranquilla siamo stati accusati di satira “macabra”.
Forse chi ci accusa ha colto nel segno.
Evidentemente noi operai, per le condizioni che viviamo, non potremmo esprimere una satira “vitale”, “allegra”.
Viviamo con quattro soldi al mese, consumati da un lavoro a ritmi impossibili, senza certezze per il futuro, falcidiati da incidenti “sul lavoro”, non andremo più in pensione, è di questi giorni il calendario delle fermate degli stabilimenti Fiat che ci fa capire che il futuro sarà peggio del presente, mentre invece quello degli azionisti è roseo visti i profitti miliardari che hanno realizzato sul nostro lavoro in questi anni.
Come dovremmo vedere la realtà?
A Renzi non abbiamo augurato di fare la nostra stessa vita, non siamo stati cattivi fino a questo punto.
Gli abbiamo solo preannunciato la sconfitta elettorale del PD domenica che per uno come lui che si realizza nell’apparire, nel comandare, significherà tornare dietro le quinte e questo sarà veramente “macabro” per lui.
P.S.
La nostra satira sulla fine politica di Renzi non è stata digerita in modo indolore.
Tre compagni di Pomigliano che erano andati ad attacchinare i manifesti incriminati, al primo manifesto incollato sono stati immediatamente circondati da agenti in borghese e in divisa con una manifestazione di forza sproporzionata rispetto all’evento.
I compagni sono stati trattenuti in caserma per un paio d’ore e poi rilasciati.
Renzi può stare tranquillo ed eventualmente venire dopo tanto tergiversare: l’ordine regna a Pomigliano.
Pomigliano, 1 marzo 2018
SI COBAS FCA
COLLETTIVO 48OHM
——————————————————————————————————————-
RENZI HA PAURA DEGLI OPERAI DI POMIGLIANO!
Da giorni si attende la visita di Matteo Renzi a Pomigliano, inizialmente prevista per martedì 27, quindi rinviata al giorno dopo, poi ancora rinviata, senza che si conosca il luogo e l’orario di questa presunta iniziativa elettorale.
Nella città da cui è partito il piano Marchionne che nella narrazione renziana era il simbolo dell’Italia moderna, vincente, che sa piegare le resistenze, il nuovo che avanza sul vecchio, ci si aspettava un arrivo trionfante del leader del Pd e invece da queste parti, a quattro giorni dal voto, Renzi è un fantasma.
Avrà saputo che le mirabolanti promesse di Marchionne sul rilancio della principale fabbrica del Sud non si sono mai realizzate, che ci sono duemila operai in esubero, che gli ammortizzatori sociali sono prossimi alla scadenza definitiva e non c’è un piano industriale per il futuro.
Avrà saputo che ci sono operai che non credono più alle loro storielle sulla fabbrica “delle medaglie da primo posto”, che gli operai alla fabbrica hanno dato tutto e ora il caro Marchionne, dopo aver intascato milioni di bonus e finanziamenti statali, sta dando il benservito per dislocare le sue produzioni dove il tasso di profitto è più alto.
Avrà saputo che il malcontento è dilagante e che gli operai si stanno organizzando perché sono stanchi di subire in silenzio.
Che il suo alfiere napoletano, Gennaro Migliore, la settimana scorsa proprio a Pomigliano è stato sonoramente contestato dagli operai della Fiat, lavoratori di altre fabbriche e gruppi di precari, per i quali le uniche risposte sono stati gli insulti.
Se Renzi scappa da Pomigliano è perché ha paura di affrontare in campagna elettorale le questioni principali su cui ha costruito la sua immagine di ‘uomo del fare’, ha paura di accettare la sconfitta.
Invitiamo Renzi a non disertare la sua iniziativa elettorale, di affrontare gli operai a viso scoperto.
Se non lo farà altro che rottamatore, siamo noi ad aver rottamato lui.
Domani saranno comunque presenti in tutta la città di Pomigliano i manifesti con cui noi operai vogliamo accoglierlo.
Renzi scappa, noi avanziamo.
Pomigliano, 28 febbraio 2018
SI COBAS FCA POMIGLIANO