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[MODENA] Lavoratori e lavoratrici Italpizza in lotta contro sfruttamento padronale, repressione di Stato e sindaci della sinistra “muzzarella”

Anche oggi siamo davanti a Italpizza e anche oggi la risposta delle istituzioni è la repressione della polizia.

Ieri siamo stati ad aspettare che finisse il consiglio comunale a Modena chiedendo di venire davanti ad Italpizza a parlare con i lavoratori e le lavoratrici, molti ci hanno detto che verranno.

Vedremo!

Comunque speriamo che “Muzzarella” il sindaco di Modena si ritrovi a lavorare in Italpizza con una paga di 900 euro e senza dignità per vedere se non esce per chiedere i suoi diritti in sciopero.

La politica e i confederali sono lontani anni luce dai lavoratori e dalle lavoratrici per il semplice fatto che vivono condizioni da privilegiati.

Devono tornare a lavorare veramente e vedrai come cambia la musica!

S.I. Cobas Modena


“Ti sembra giusto?” domanda la lavoratrice Italpizza.

Ieri i lavoratori e le lavoratrici Italpizza in lotta hanno contestato il consiglio comunale di Modena, dopo che una loro collega è finita in ospedale perché ha preso una manganellata in pancia… e ci ricordiamo del coordinatore S.I. Cobas Simone Carpeggiani, che due settimane fa è finito pure lui all’ospedale con 4 costole rotte… tutto questo perché contestiamo una azienda che applica un contratto scaduto da 7 anni.

LA POLIZIA PICCHIA I LAVORATORI!

SOLO OMERTÀ DALLE ISTITUZIONI!

Negli scioperi davanti a Italpizza la polizia ha continuamente manganellato e lanciato lacrimogeni contro i lavoratori e le lavoratrici nella completa omertà delle istituzioni, che hanno protestato in consiglio comunale per rompere l’assordante silenzio della governanti rispetto ai soprusi commessi davanti e dentro le aziende del territorio.

Continuerà la presenza operaia davanti ai cancelli e al consiglio comunale.

Ti sembra giusto?


Oggi, Italpizza di Modena: la Polizia interviene contro i lavoratori in sciopero per il rispetto del contratto nazionale, ecco il governo giallo-verde del cambiamento.

Non esistono scioperi virtuali e nemmeno scorciatoie nella lotta di classe, per opporsi al governo del razzismo e dello sfruttamento bisogna sostenere le lotte reali, le chiacchiere stanno a zero.

Solidarietà ai compagni e alle compagne del S.I. Cobas in lotta!