Renzi è il tappeto sotto il quale il governo nasconde le sue briciole.
A Napoli ce ne eravamo accorti dall’inizio, quando giornali e televisioni ancora lo issavano a salvatore della patria.
Matteo Renzi è sempre stato un “pagliaccio” molto pericoloso.
Anni fa è stato il promotore con il suo Governo di alcune delle peggiori leggi che nell’ottica di far ripartire gli investimenti in Italia hanno affossato le vite di milioni di persoe (Sblocca Italia, Jobs Act, Buona Scuola, e non solo), oggi è alla guida di una crisi di governo che sa di crisi di potere.
Dall’inizio del governo Conte bis si è ritagliato il ruolo di bilancia politica della maggioranza, assumendo un ruolo e una funzione nettamente superiore del suo reale peso politico.
La crisi scatenata dal balletto provocato da Renzi è un atto totalmente votato alla spartizione della torta del Recovery Fund, e piombata nel mentre della distribuzione di vaccini e con un piano vaccinale ancora opaco e fumoso.
Vedere in Renzi l’unico mostro in campo sarebbe però un clamoroso errore per tutti noi.
Le manovre politiciste dell’ex premier hanno avuto l’incredibile capacità di far mostare un’assurda empatia al governo e a Conte, dimenticando cosa è stato davvero il ConteBis.
“Dovete stare a casa”, “chiudere tutto” ma poi via libera a Confindustria con il meccanismo del “silenzio assenso” delle Prefetture.
Una linea politica chiara: quella di salvare il salvabile – sul piano economico – e di sacrificare il sacrificabile – su quello sanitario.
Già solo ad un timido accenno di una timida patrimoniale tutta la maggioranza ha eretto barricato ritirando subito una proposta che già poco aveva a che fare con il “colpire i grandi patrimoni”.
Il Governo ha solo diluito le sue contraddizioni tenendo buona la classe lavoratrice, obbligandola al lavoro e a nient’altro, con i ritardi enormi sulle CIG, con 800.000 lavoratori precari già licenziati e con la totale impreparazione sulle prevedibili seconda e terza ondata.
Il Governo Conte 2 è quello che ha preparato il peggio di cui in molti hanno tanto paura.Lo Sciopero Generale del 29 Gennaio sarà per noi una sfida aperta nei confronti del governo.
Ci sono misure che andrebbero prese immediatamente, come quella – nella sfiancante attesa del dibattito sul Debito del Recovery Fund – di una milliontax, una vera patrimoniale per prelevare le ricchezze necessarie a ristabilire alcune priorità del paese.
Vedere solo in Renzi o nei De Luca di turno i problemi del momento sarebbe uno scivolone preoccupante, perché qui lo scontro politico in atto è tutto su chi gestirà la torta, che però è già destinata agli stessi che questa emergenza l’hanno prodotta.
Non sarà la differenza tra un Renzi, un nuovo governo, o una nuova elezione a determinare le sorti dei delicatissimi mesi che ci attendono, ma la nostra capacità autonoma di scendere in campo e porre sul terreno della mobilitazione i nostri bisogni ed indicare un programma chiaro per far pagare la crisi ai padroni, senza compromessi né abbagli.
Per far emergere, in questo paese, un punto di vista di classe ed anticapitalista che possa organizzare gli interessi di chi soffre, di chi non ha un lavoro sicuro, né una casa di proprietà o soldi in banca.
Laboratorio Politico Iskra
Una settimana di incontri e di mobilitazione.
In tanti settori sul territorio di #Napoli ci stiamo preparando allo Sciopero Generale del 29 Gennaio.
Mentre ai piani alti si pensa ai rimpasti di governo, decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici si stanno organizzando per i bisogni reali che attanagliano il paese: sicurezza e tutela della salute, salario garantito e riduzione dell’orario di lavoro.
E se ci continuano a dire che i soldi non ci sono, che il recovery fund non basta, abbiamo una soluzione semplice: un prelievo forzoso del 10% sul 10% più ricco della popolazione, la Million Tax.
Una vera patrimoniale per la nostra ripresa.
18 gennaio,
Laboratorio Politico Iskra