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Mazzette e logistica, anche Lodi nel mirino

Agli arresti un imprenditore 34enne che girava in fuoriserie all’ombra del Torrione: «Ha corrotto un funzionario e sindacalisti»

Mazzette e logistica, anche Lodi nel mirino. Una società toccata da un’inchiesta piacentina presta servizi nella Bassa

Rischia di estendersi anche al Lodigiano, al Sudmilano e alle province di Cremona e Mantova l’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo provinciale di Piacenza che da giugno alla settimana scorsa è già costata tre ordini di carcerazione ad Alfonso Filosa, ex responsabile della Direzione provinciale del lavoro piacentina, accusato di corruzione e concussione, e che l’altro ieri ha visto finire agli arresti domiciliari anche il 34enne M.F., amministratore della Morgan Facility Management, Spa con sede legale a Roma e sede operativa a Bagnolo Cremasco, accusato di corruzione: secondo il pm piacentino Antonio Colonna, M.F. avrebbe versato una “mazzetta” da 30mila euro a favore di Filosa e di due esponenti della Cisl piacentina, l’ex segretario Gianni Salerno e il sindacalista Giorgio Cantarelli. Una tangente che secondo gli investigatori sarebbe stata destinata a garantire un comportamento “morbido” in caso di ispezioni nelle aziende di logistica presso le quali l’azienda romana prestava servizi di pulizia o di prestazione di manodopera. Sempre secondo il pm, Filosa avrebbe promesso di preannunciare agli imprenditori i controlli in arrivo e avrebbe anche convocato «apposite riunioni» presso la Direzione provinciale del lavoro nelle quali sarebbero state fatte pressioni su Inps e Inail per dissuaderle dall’estendere ai committenti, cioè alle imprese di logistica, il debito per eventuali mancati versamenti di oneri salariali da parte delle cooperative di lavoro. Il 34enne M.F., che è figlio di un imprenditore e che con la famiglia ha residenza a Lugano dal 2004 e che quando ha saputo di essere destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare, nei giorni scorsi, si trovava in Brasile, durante le indagini è stato notato frequentare ambienti della “Lodi bene” e circolare su una Bentley. Non da meno Filosa sarebbe stato proprietario di un’Aston Martin, l’auto di “007”. Solo che questa volta le microspie le hanno messe i carabinieri guidati dal capitano Rocco Papaleo, allertati anche dai colleghi distaccati presso la Dpl di Piacenza.Interrogato due giorni fa dal gip piacentino Gianandrea Bussi, M.F. si è difeso: «Premesso che gli sono stati contestati rapporti con cooperative che nemmeno conosce – spiega il suo difensore avvocato Michele Passarella di Milano -, queste indagini sono fatte molto bene. E il mio assistito ha evidenziato con lealtà che nel Piacentino per lavorare si subivano pressioni, richieste anche ripetute delle quali alla fine lui stesso ha informato le aziende presso le quali lavorava e che avevano già portato imprenditori a non poterne più. Abbiamo chiesto la revoca degli arresti». M.F. si sente quindi una vittima di concussione, parte offesa di un reato e nega di essere un corruttore.Oltre il Po i carabinieri di Piacenza stanno per mandare un’informativa alla procura di Lodi, oltre che a quelle di Cremona e Mantova, perché la ditta di M.F. presta servizi anche in alcuni dei più importanti poli logistici del Lodigiano. Ma se sarà confermata la tesi della concussione e il 34enne non sarà più sospettato di essere stato un corruttore, il centro delle accuse rimarrà a Piacenza. Una delle inchieste su Filosa alcuni mesi fa sembrava aver toccato anche Ilva Paola Moretti, la cui Privatassistenza gestiva anche la casa di riposo di San Rocco al Porto, per ipotesi di fatture irregolari. Erano stati acquisiti alcuni documenti nelle sedi della società, ma l’imprenditrice aveva fermamente negato di essere destinataria di provvedimenti giudiziari.    Carlo Catena  “il cittadino” – 11 marzo 2010