Uncategorized

Scandalo dei trasporti radioattivi ispezioni sulla sicurezza a Linate

Scattata a Orio al Serio, l’indagine si estende anche allo scalo di Milano sotto accusa i carichi sugli aerei di linea che sono diretti a Cagliari e Catania

di DAVIDE CARLUCCI  e SANDRO DE RICCARDIS

Un aereo Meridiana in partenza dalla pista di Linate

Un aereo Meridiana in partenza dalla pista di Linate

Si estende a Linate lo scandalo del trasporto aereo delle merci radioattive. L’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del ministero dell’Ambiente, sta effettuando verifiche sui cargo contenenti radiofarmaci che viaggiano con Meridiana verso gli aeroporti di Cagliari e Catania. Dopo la denuncia dei lavoratori di Orio al Serio sulle condizioni con cui movimentano i colli radioattivi – “senza dosimetri né visite mediche” – gli ispettori dell’Ispra hanno effettuato un’ispezione nello scalo bergamasco, in qualità di ufficiali di polizia giudiziaria. Ma “necessarie verifiche” riguardano anche Milano, dove arriva – trasportata via camion – buona parte dei 35mila colli pericolosi spediti in media ogni anno a Orio dalle aziende produttrici europee. Da Linate ripartono poi verso ospedali e cliniche italiane.

VIDEO Il materiale radioattivo / Le cooperative fantasma / Lo sfruttamento da “Repubblica tv”

Uno dei compiti degli ispettori è capire se i vettori che trasportano i medicinali abbiano tutte le autorizzazioni necessarie per la salvaguardia dei passeggeri, degli equipaggi e dei lavoratori che maneggiano le merci. Un altro problema nasce dal fatto che i farmaci, in alcuni casi, viaggiano nelle stive, accanto ad alimenti e verdure. In questi casi esistono delle procedure accurate per evitare la contaminazione. Chi è in possesso dell’autorizzazione ministeriale ha il personale qualificato, segue istruzioni precise nella movimentazione dei medicinali e ha l’obbligo di periodiche comunicazioni all’Ispra sull’eventuale esposizione dei lavoratori a contatto (che non dev’essere troppo prolungato) con il radioattivo. Tutti gli operatori sono in regola? A questa domanda stanno cercando di dare una risposta gli ispettori.

Nel 2007 una società specializzata sollevò dei dubbi sulle certificazioni di Dhl a Orio al Serio: la multinazionale utilizzerebbe quelle della Mitsafetrans di Carugate, che però si limiterebbe a far arrivare la merce, delegando lo scarico a Dhl, che a sua volta le affida a cooperative di facchinaggio. La multinazionale respinge le accuse (“Da ben 14 anni effettuiamo tali trasporti in Italia e in Europa: siamo del tutto tranquilli”) e aggiunge che sta “attivamente collaborando con tutte le istituzioni e gli enti preposti ai controlli perché al più presto la vicenda venga totalmente chiarita”.

Alla Mitsafetrans si appoggia, per il trasporto dei colli radioattivi da Linate, anche Meridiana, su cui Ispra vuol veder chiaro per capire se tutti i permessi siano in regola. “Meridiana è attualmente autorizzata al trasporto aereo di merci pericolose, inclusi i radioattivi”, fanno sapere dall’Enac che, a proposito della certificazione di cui non disporrebbe il vettore, invece specifica: “È l’autorizzazione specifica rilasciata dal ministero dello sviluppo economico, non di competenza dell’Enac”.

Tutti questi problemi non si ponevano quando la gestione dei colli era affidata ad Alitalia, che aveva tutte le autorizzazioni necessarie, personale specializzato, stive adeguate. Da quando però l’ex compagnia di bandiera non cura più il servizio, si è scatenata una guerra per il controllo del trasporto del materiale, un business da 5 milioni di euro all’anno. Il rischio è, tra subappalti e autorizzazioni trasferite da una società all’altra, quello di una deregulation che possa mettere a rischio le procedure di sicurezza.

L’obbligo dei dosimetri? I limiti temporali di esposizione per i lavoratori? “Si tratta di normative di sicurezza sul lavoro non di nostra competenza”, taglia corto l’Enac. Che però rassicura: c’è “sorveglianza continua sull’osservanza dell’obbligo dell’handler di provvedere alla formazione del personale e che il personale preposto alla trattazione di merci pericolose sia adeguatamente formato e aggiornato”. Subito dopo, però, aggiunge: “Cosa diversa, invece, è l’autorizzazione al trattamento di merci radioattive rilasciata dal ministero per lo sviluppo economico”.

Per ora a voler vederci chiaro è, per l’aeroporto di Orio, Adriano Galizzi, procuratore di Bergamo. Che ha disposto due tipi di accertamenti su Orio al Serio: mentre Asl e Ispra verificano le condizioni di trasporto delle merci radioattive, l’Ispettorato del lavoro e i carabinieri controllano i contratti dei facchini, che lavorano, sui voli della Dhl Aviation, in subappalto per il consorzio Gesconet.

Il comitato aeroporto Bergamo, che cura gli interessi dei residenti nei quartieri vicini all’aeroporto di Orio al Serio, ha preparato un esposto alla procura per “la mancata tutela della salute dei cittadini e della sicurezza”. Il problema è l’eccessivo sviluppo del traffico aereo, passato da 45mila a 65mila voli all’anno dal 2003 al 2009. “Mancano le zone di rispetto”, spiega l’avvocato Alberto Cerati.

(12 giugno 2010)