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Sfruttati 12 ore a paga ridotta grazie all´accordo col Comune

Lavorare da mattina a sera, fino a dodici ore, per 25 euro al giorno. Caricare casse d´acqua e confezioni di televisori, cartoni pieni di alimenti e bancali di verdure, pacchi di detersivi e casse di birra, ed essere pagati poco più di due euro l´ora. Venticinque euro al giorno è infatti la somma prevista come “rimborso spese” da una convenzione per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro firmata tra il Comune e la Clo, una cooperativa che opera nella piattaforma logistica della catena di supermercati Billa a Lacchiarella.

La denuncia arriva dal Sindacato intecategoriale dei Cobas, che ha raccolto le testimonianze dei lavoratori – quasi tutti stranieri – che scaricano dai tir che arrivano dai fornitori, riposizionano la merce nel magazzino, poi la ricaricano sui camion che riforniscono i supermercati. Il Cobas ha presentato un esposto alla Direzione provinciale del lavoro per «segnalare che i rapporti tra Clo e i lavoratori “tirocinanti”, dietro la parvenza di tirocinio formativo e di orientamento, celino in realtà una sorta di lavoro subordinato, con l´aggravante che tale attività si concretizza con l´avallo del Comune di Milano che ne è promotore». I titolari delle “Borse lavoro”, spiegano i sindacalisti, fanno semplicemente i facchini, con mansioni da «addetti al carico merci, mulettisti, e per giunta lavorano a cottimo». Nell´esposto si chiede agli ispettori della Direzione provinciale del lavoro di raccogliere le testimonianze di quattro tirocinanti indicati con nome e cognome. «Lavoratori, circa 40 su 200, che attraverso la Clo vengono impiegati nelle stesse condizioni lavorative degli altri dipendenti, e arrivano a effettuare circa 9, 10, 12 ore di lavoro giornaliero percependo la cifra di 25 euro al giorno, da lunedì al sabato, a fronte di 35 ore settimanali complessive previste dal progetto».

Il riferimento è alla convenzione numero 443 firmata il 19 aprile 2010, finalizzata alla “formazione e reinserimento di soggetti svantaggiati a rischio emarginazione e disabili”, firmata dal settore Servizi per adulti in difficoltà del Comune, con la Clo e altre aziende. E che prevede che «l´attività di formazione e orientamento venga verificata da un tutore designato dal Comune in veste di responsabile didattico-organizzativo», per «non più di 35 ore settimanali», con «assicurazioni contro gli infortuni presso l´Inail». Requisiti che i Cobas chiedono che vengano verificati dall´Ispettorato. E intanto hanno organizzato il boicottaggio dei supermercati Billa, per cui lavora la Clo, «contro precarietà e sfruttamento». L´ultimo, domenica scorsa, in via dei Missaglia. {gallery}repubblica.clo{/gallery}

La Repubblica 1 dicembre 2010