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Fiege, torna il sereno dopo la protesta: la ditta pagherà subito le “ferie forzate”

Brembio. Il giorno dopo lo sciopero e il blocco dei camion, alla Fiege Borruso torna il sereno e si riprendono le normali attività. Gli operai hanno dato le proprie disponibilità per i turni di ferie richiesti dall’azienda e da domani comincerà la rotazione fino all’11 marzo. La settimana scorsa, le cooperative avevano comunicato l’obbligo di ferie per tutti con turni forzati, senza alcuna trattativa e con l’indicazione di un pagamento posticipato di sei mesi e questo aveva dato il fuoco alle polveri dello sciopero. Martedì 1 febbraio all’alba gli 85 lavoratori delle cooperative Ucsa che operano all’interno della logistica di Brembio avevano infatti incrociato le braccia bloccando il transito dei camion. Lo stesso scenario già visto a fine 2009, quando la protesta era poi sfociata in scontri con la polizia per i quali ancora oggi sono sotto processo un sindacalista Cobas e un operaio. Invece martedì tutto si è svolto con calma e la presenza di massicce pattuglie di carabinieri a vigilare sulla situazione si è rivelata per fortuna superflua. Poi nel pomeriggio l’incontro tra i responsabili delle cooperative, dirigenti della Fiege Borruso e sindacalisti dello Si-Cobas con rappresentanti dei lavoratori aveva sancito la fine della protesta con un accordo soddisfacente per tutti.«Abbiamo cominciato a raccogliere le adesioni dei lavoratori alle ferie, ma per soli 10 giorni, tutti insieme o in due tranche di cinque giorni per volta, da qui all’11 marzo – dice la delegata Si-Cobas Ramona Sadovan -. Soprattutto, abbiamo avuto garanzie che le ferie saranno pagate subito e non tra sei mesi. Da qui era nato tutto il problema, perché gli operai non possono fare la spesa al mercato oggi e dire che pagheranno tra sei mesi. Se c’è un calo di produttività siamo disposti ad accettare le ferie, ma che ci siano pagate come ci spetta di diritto».Proprio questa alla fine è stata la strada scelta in comune tra sindacati e cooperativa, con la mediazione della Fiege Borruso. Altri problemi restano aperti, perché i sindacati contestano alle cooperative un utilizzo troppo disinvolto e flessibile della forza lavoro a seconda delle esigenze produttive. «Ma siamo qui tutti per lavorare – conclude Ramona Sadovan -. Qualcuno cerca di metterci contro gli impiegati, direttamente assunti dalla Fiege, ma nessuno di noi vuole problemi. Conosciamo i nostri diritti però e vogliamo che siano rispettati».

Andrea Bagatta da “Il Cittadino Quotidiano del Lodigiano” 3.02.2011