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TUNISIA, EGITTO E POI? LA CINA?

Un contributo di Dino Erba. L’articolo di Ellen Brown (Come le banche e gli investitori stanno facendo morire di fame il terzo mondo, da globalresearch.ca) spiega come la speculazione finanziaria stia provocando forti rialzi dei prezzi alimentari e, quindi, fame e miseria in molti Paesi «poveri», con le conseguenze sociali che stiamo vedendo in Tunisia e in Egitto, cui si aggiungono Yemen, Giordania e Libia. Ma questi eventi sono solo la punta di un iceberg,poiché, negli ultimi anni, le rivolte per il pane hanno scosso 30 Paesi, coinvolgendo oltre 200milioni di persone. E l’immediato futuro si presenta ancora più cupo. Questa volta, a scendere in campo, saranno i proletari e i contadini poveri cinesi. In Cina, si profila una grande carestia, frutto di una miscela esplosiva, che vede convergere squilibri naturali, la siccità, e speculazioni finanziarie. Le conseguenze potrebbero essere devastanti per tutta l’economia mondiale, come mette in luce l’articolo di Francesco Sisci (Se una farfalla in Cina scatena il ciclone materie prime), che riportiamo di seguito.   Se una farfalla in Cina scatena il ciclone materie prime