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Capitalismo 2010: uomo morto che cammina

Si tratta, come sempre, di un lavoro di ricerca utilissimo, poiché ha il pregio di mettere in connesione dati che ognuno di noi ha la possibilità di leggere e reperire, ma che messi insieme in un ordine logico e coerente, danno sicuramente un quadro impressionante di come la crisi procede con metodo, nonostante i discorsi rassicuranti provenienti dai media e dai politici, non solo nostrani.

Del resto se fino a qualche mese fa sembrava che la crisi producesse solo effetti sul piano economico senza significative conseguenze su quello sociale, le vicende recenti del Nord Africa, come già prima alcune fiammate nella stessa Europa, e la inarrestabile crescita della conflittualità in Cina, nonostante questa possa vantare ancora saggi di crescita  astronomici rispetto alle economie dei capitalismi più maturi, si sono incaricate di svegliare i capitalisti anche da questa consolante illusione.

Speriamo che il 2011 ci riservi altre consistenti sorprese e che l’incendio sociale si estenda ulteriormente, dispiegando nuovamente l’antagonismo di classe a scala internazionale.             capitalismo 2010: uomo morto che cammina