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«Non vediamo un euro da cinque mesi» L’allarme della coop Arcolaio, affossata dallo stop alla Pantaeco

Slegare la vicenda della discarica con i suoi problemi di adeguamento e di rispetto delle indicazioni della provincia di Lodi da quello dell’impianto di separazione e smaltimento rifiuti, che non ha problemi e potrebbe riprendere a funzionare anche domani. Potrebbe essere questa la strategia della discarica Pantaeco di Coste Fagioli, la cui attività è sospesa dalla provincia di Lodi per alcune inadempienze rispetto alle prescrizioni ambientali. È quanto emerso ieri nel corso di un incontro tra i vertici dell’Arcolaio, la società cooperativa che fornisce la manodopera all’impianto Pantaeco, i sindacati di base del Si Cobas e alcuni lavoratori, che in precedenza avevano svolto un presidio proprio davanti la sede della cooperativa. I lavoratori chiedevano chiarimenti in merito alle mensilità arretrate e un po’ di chiarezza sul futuro della discarica. «A noi interessa prima di tutto la tutela dei 30 lavoratori della cooperativa, che di fatto sono senza stipendio da cinque mensilità – dice Fabio Zerbini del Si Cobas -. È evidente poi che la tutela dei lavoratori passa in prima battuta da un chiarimento sul futuro della discarica, anche se in teoria si potrebbero prendere in considerazione anche altre ipotesi. Infatti, il lavoro c’è ancora ed è rimasto nel Lodigiano a quanto ci risulta: impianto e discarica di Pantaeco sono fermi, ma l’attività prosegue in altri centri che avranno pur dovuto incrementare l’attività».I 30 lavoratori, tutti stranieri, della cooperativa Arcolaio che sono impiegati alla Pantaeco sono formalmente in cassa integrazione da tre mesi ma a oggi non hanno ancora percepito nemmeno una mensilità di cassa dall’Inps. Inoltre, la società era in ritardo di due mesi nei pagamenti per problemi interni e rispetto al passato ci sarebbero le condizioni per aprire dei contenziosi sulle effettive corresponsioni.«Ma la cooperativa è chiaramente in difficoltà in questo periodo, sia per la vicenda Pantaeco sia per quanto riguarda l’andamento generale dell’attività – continua Fabio Zerbini -. Per questo abbiamo voluto dimostrare buona volontà e sospendiamo le cause di lavoro che pure potrebbero essere aperte. Oggi la priorità è salvare il lavoro, alla Pantaeco o altrove, e in questo processo tutti devono fare la loro parte».Proprio per questo, dall’incontro di ieri è uscita la volontà dell’Arcolaio di istituire un tavolo a tre insieme alla stessa Pantaeco per poter risolvere almeno in parte i problemi immediati dei lavoratori, non escludendo un coinvolgimento anche della provincia di Lodi sia per sbloccare l’impianto di Coste Fagioli sia per valutare altre possibilità di collocazione dei lavoratori. Andrea Bagatta da “il cittadino di Lodi” 11.06.2011

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