Il primo ministro inglese Cameron, parlando dei rivoltosi di questi giorni, ha detto “…si deve agire con la massima fermezza e severità, senza alcuna indulgenza”, e ancora “…questa è criminalità pura e semplice, deve essere affrontata e sconfitta” ed ancora”….non importa quanti anni avete, se siete abbastanza grandi per commettere dei crimini, siete lo stesso abbastanza grandi anche per scontare la pena.
Io e il governo siamo determinati a far rispettare la giustizia. I responsabili dei disordini saranno puniti :sentiranno la forza piena della legge.” E, chicca finale, “…non ci preoccuperemo dei diritti umani fasulli”.
Tutto è cominciato con l’uccisione a Tottenham, da parte della polizia, di Mark Duggan, un giovane di 29 anni. I due proiettili sparati, quello che ha ucciso Duggan e quello rinvenuto nella radio di un agente, sono entrambi della polizia. La polizia nega e, guarda caso, ha trovato nella zona dell’uccisione una pistola che vorrebbe attribuire al morto. Ricorda tanto le molotov portate alla Diaz.
Il governo ha il sostegno dell’opposizione laburista che ha chiesto, a gran voce,” una risposta forte” contro questi criminali. Ma quanti “criminali ” ha l’Inghilterra dato che le proteste si sono diffuse ad Hackney, Peckham, Croydon,Notting Hill, Fulham……e hanno coinvolto Brixton, Liverpool, Nottingham, Birmingham, Manchester ? Quello che balza agli occhi è l’odio di classe che permea le dichiarazioni dei governanti e dell’opposizione laburista e che ha visto unirsi al coro “dai,dai ai criminali” stampa e televisione. Sono state finora arrestate 1.700 persone e i tribunali di Londra, Birmingham, Manchester sono rimasti aperti anche la notte. A chi viene identificato/a e scoperto/a come partecipante ai disordini, vengono tolti i sussidi pubblici e non solo a lui/lei, ma a tutto il nucleo familiare.
Ad una famiglia, tanto per dirne una, è stata tolta la casa popolare perchè un figlio diciassettenne è stato scoperto “colpevole” di partecipazione alla sommossa.
Una donna è stata arrestata a casa da un commando in piena regola, degno di un’azione di guerra, perchè identificata mentre si provava delle scarpe sottratte ad un negozio.
Una cosa è certa ed unifica tutti i rivoltosi : sono poveri/e, tutti/e, nel senso più totale che si può dare a questo termine perchè non si tratta solamente di una evidente povertà economica, ma di un’esclusione a tutti i livelli da una società che, nella migliore delle ipotesi, li usa come manodopera disperata e ricattabile.
Nuovi servi della gleba che, quando la misura è colma, chiedono il risarcimento di tanta ingiustizia subita ogni giorno e in ogni momento della loro vita. E di questo risarcimento fa parte anche l’appropriazione di tutto ciò che non è tanto necessario, quanto simbolico di una negazione. Infatti non si prende il pane, ma generi di ogni tipo rappresentativi di un mondo da cui sono esclusi.
Non c’è progetto politico e, loro stessi, sono consapevoli che non ci sarà vittoria e che pagheranno un prezzo molto alto, e non è sicuramente una lotta economica e non è rivendicazione corporativa di qualsivoglia tipo, non ci sono richieste, è una jacquerie, ma c’è consapevolezza dell’ingiustizia e dell’oppressione subita, c’è riconoscimento dell’oppressore, è istintiva lotta di classe e infatti le classi medie, gli “intellettuali”, si defilano e compattano con il potere, cosa che non succede quando le rivendicazioni sono” politicamente corrette” e si sbandierano ai quattro venti i simulacri di pace, giustizia, libertà.
L’inghilterra da trent’anni (è sempre lei che fa da ponte a tutto ciò che proviene dagli USA) ha optato per il neoliberismo smantellando lo stato sociale, la scuola pubblica e la stessa sanità pubblica, facendo schizzare a cifre altissime il tasso dei disoccupati e dei precari e aumentando la platea dei poveri e l’abisso di miseria in cui molti di questi sono sprofondati, tanto che un sindacato degli insegnanti della scuola pubblica, durante il governo laburista, ha dichiarato per iscritto in un suo documento che i bambini delle scuole elementari erano tornati ad essere quelli descritti nel romanzo Oliver Twist e un’associazione di medici, basata sul volontariato, ha istituito, già da diversi anni, a cominciare da Londra, centri volanti che si spostano per la città, di assistenza medica per i cittadini perchè tantissimi non sono nella possibilità di accedere a qualsivoglia cura.
Allora chi sono i criminali?
Qualche buontempone ci racconta che questo è successo perchè al governo ci sono i conservatori, dimenticando le scelte di anni e anni di governi laburisti e i civili morti per mano della polizia, 333 dal 1997 data di insediamento di Tony Blair, di cui il povero elettricista pakistano freddato nella metropolitana di Londra dalla polizia perchè a causa del colore della pelle era stato “scambiato” per un “terrorista”, è l’esempio più eclatante. Ma, a proposito, la polizia inglese non va in giro disarmata? c’è qualcosa che non torna.
La stampa e la televisione italiana danno degli avvenimenti in questione la stessa lettura di quelle inglesi e con lo stesso linguaggio : “criminali e facinorosi”, “da punire in maniera esemplare”, adoperando lo stesso armamentario lessicale che stanno usando nei confronti del movimento, dei solidali, dei dissidenti e, buoni ultimi ma solo in ordine di tempo, dei resistenti della Val di Susa.
L’odio di classe è molto forte nelle classi dominanti e si esprime attraverso la “legalità”, ma viene definito violenza solo se è esercitato dalle classi subalterne. La vita continuamente ci mette di fronte alla necessità di scegliere e anche non scegliere è una scelta e ci colloca immediatamente lo stesso: la nostra liberazione dalla società patriarcale si intreccia necessariamente con tutti i percorsi di libertà e di ribellione a questa società di miseria, mercificazione, sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano e sulla natura intera.
Io sto con le/i rivoltose/i inglesi, senza distinguo. Di Elisabetta – Comitato antirazzista mailing list