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Chi deve avere più paura? Gli operai o il padrone?

Era chiaro che “una settimana di ferie forzate, causa diminuzione del lavoro”, era un modo per prendere tempo e continuare a tenere fuori gli operai più capaci di unire tutti gli altri in una lotta contro SAFRA e ESSELUNGA.

Infatti, finite le ferie forzate, è arrivata una sospensione (anche se retribuita) per “un rendimento lavorativo inferiore alla media degli altri operai”.

Menzogne su menzogne! Grandi quanto i loro guadagni, creati proprio dai ritmi di lavoro esagerati a cui costringono noi operai.
Vedremo se troveranno un giudice disposto a dargli ragione; perché noi li porteremo proprio in tribunale dove risponderanno di discriminazione contro gli operai in sciopero (un diritto sancito dalla costituzione italiana), di un regime lavorativo quasi schiavistico e soprattutto di una vera e propria truffa ai danni dei lavoratori e dello stato (le buste paga con le solite voci “trasferta Italia”, “diaria esente” ecc, parlano chiaro).

Ma non è solo in tribunale che combatteremo. Noi siamo decisi ad andare avanti con la lotta perché non ci accontentiamo di rientrare al lavoro. Noi vogliamo davvero cambiare le cose e migliorare la nostra vita.

La lotta alla TNT di Piacenza dimostra che è possibile anche di fronte ad un avversario molto forte; e l’assemblea di domenica scorsa ci ha fatto capire che ci sono decine di operai che vogliono vincere questa battaglia.

Certo c’è sempre la paura che ci frega e aiuta i padroni a continuare a sfruttarci come merce. Ma questa volta forse loro hanno più paura di noi perché sono in gioco i loro miliardi e hanno visto che noi non molliamo.

In fin dei conti dipende solo da noi tutti, dal coraggio di dire basta, dalla convinzione che il padrone non è imbattibile, che abbiamo dei diritti a cui non dobbiamo rinunciare se vogliamo continuare a guardare in faccia i nostri figli e insegnargli la dignità umana

La lotta è cominciata e noi non intendiamo abbandonarla!

Operai dei magazzini di Esselunga! Uniamoci!

I delegati e gli operai del S.I. Cobas – Pioltello, 19 ottobre 2011