Una decina di giorni fa vi abbiamo informato circa i contenuti dell’accordo firmato il 30 settembre dall’amministrazione e da CGIL, CISL e UIL riguardo alla ripartizione delle risorse decentrate fra le varie voci che costituiscono il cosiddetto “salario accessorio”: premio incentivante, indennità posizioni organizzative (“quadri”) e altre indennità, ricche (quelle di funzione) e povere (quelle dei vari disagi).
Come avevamo detto allora, meno soldi per (quasi) tutte/i, tranne che per i pochi fortunati che potranno beneficiare delle nuove indennità!
Lo ripetiamo, questo accordo NON CI PIACE!
Ci piace ancora meno da quando (ieri, dopo “soli” 25 giorni) abbiamo ricevuto il report ufficiale della trattativa del 30 settembre.
Pur nell’estrema sintesi del testo appare infatti evidente che:
– nel 2010 è stato possibile (forse per il periodo pre-elettorale) utilizzare i “risparmi” ulteriormente ottenuti nelle spese regionali per incrementare il fondo, erogando la famosa una tantum di 750 euro lordi;
– quest’anno l’amministrazione si è opposta a fare altrettanto, nonostante ciò fosse reso possibile anche dalla “manovra” estiva n. 1 del governo Berlusconi, affermando che “non ci saranno ricadute sui dipendenti, infatti ogni dipendente potrà vedersi riconosciuto “a parità di prestazioni” anche per il 2011 il medesimo salario accessorio ordinario erogato nel 2010″. Stante l’oscurità di questa frase, abbiamo chiesto al presidente della delegazione trattante dell’amministrazione di chiarircene, gentilmente, il contenuto;
– l’amministrazione ha ottenuto la firma dei confederali, dichiarando che il mancato accordo avrebbe pesato sul risultato di altre (quali?)trattative in corso.
Come al solito, CGIL-CISL-UIL, invece di convocare in assemblea lavoratrici e lavoratori per spiegare loro la situazione e decidere sulle eventuali iniziative (di lotta…) da intraprendere, hanno prontamente “aderito” all’invito della “controparte” e hanno firmato il testo.
Come abbiamo già affermato nello scorso comunicato, l’accordo che CGIL-CISL-UIL hanno firmato, per essere legittimo DEVE ESSERE SOTTOPOSTO AL VOTO DEI DIRETTI INTERESSATI, le lavoratrici e i lavoratori regionali.
E’ UN DIRITTO DI TUTTE E TUTTI!
MA I DIRITTI, SE NON SONO DIFESI, PRIMA O POI (di solito prima) SI PERDONO…
le delegate e i delegati RSU SICobas e USB