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Inaugurazione sede sindacale a Piacenza

Comunicato stampa. Sabato 19 novembre 2011, ore 10,30 inaugurazione sede del Sindacato intercategoriale COBAS a Piacenza via San Francesco, 15.

Non sarebbe una notizia se fosse considerata per quello che sembra: un sindacato di base che apre una sua sede in una nuova città.

Un tentativo di espansione di un’organizzazione di lavoratori che non ha alcun peso nel panorama sindacale italiano dominato dalle confederazioni sindacali ufficiali, da varie appendici autonome, e da qualche sindacato giallo (creature camuffate della volontà dei padroni all’interno dei lavoratori).

La stessa realtà del sindacalismo di base di per sé non ha alcun appeal come fonte di notizie: qualche vertenza, qualche lotta, qualche sciopero di parata, il tutto nell’ambito di un’organizzazione e di una visione politica che per i più, ricalca – o cerca di farlo – l’impianto burocratico delle confederazioni.

Perché dunque la notizia che lanciamo dovrebbe avere un interesse che vada oltre il semplice fatto? Per il semplice motivo che l’apertura della sede è il risultato di quanto i lavoratori del territorio di Piacenza hanno saputo compiere nel corso degli ultimi mesi.

Qualcuno ricorderà la lunga e dura lotta del luglio scorso al centro logistico della TNT. In quella occasione si è realizzato un percorso – emblematico e quasi didattico – che ha visto decine e decine di lavoratori (oltre al centinaio) “toccare con mano” la possibilità di determinare in meglio la propria condizione di operai di cooperative della logistica: sfruttati, maltrattati, sottopagati, ricattati e discriminati.

Vale – e molto – sottolineare che tutti questi lavoratori sono immigrati, giunti in Italia in cerca di un futuro migliore per loro e le loro famiglie. In cerca di lavoro e reddito. In cerca di una condizione umana tollerabile.

Nella realtà hanno trovato quanto detto (discriminazione e razzismo, sfruttamento e negazione di diritti, condizione umana e lavorativa con le caratteristiche di una nuova schiavitù), e hanno subito per anni.

Nel corso del tempo si sono rivolti proprio ai sindacati che abbiamo citato sopra sperando di ottenere un qualche miglioramento della propria condizione.

Hanno però dovuto amaramente sperimentare la cruda realtà, quella che vede i sindacati riconosciuti istituzionalmente sordi e muti di fronte alle rivendicazioni dei lavoratori, ma molto attenti e sensibili alle necessità dei padroni.

E’ a questo punto che è nata, materializzandosi, l’idea che sarebbe stato possibile aprire una nuova strada, sperimentare un nuovo modo di fare sindacato, assumere un nuovo ruolo nel rapporto col padrone per la difesa dei propri interessi.

Questi lavoratori hanno scoperto che l’autorganizzazione degli operai è possibile, che paga e porta a risultati concreti.

Hanno sperimentato che si può rivendicare o vincere senza burocrati sindacali, senza intermediari e protettori.

Hanno vinto dopo un mese di dura lotta, imponendo quanto meno l’applicazione di norme contrattuali mai rispettate, svuotate, e usate contro gli stessi lavoratori.

Hanno iniziato un percorso sindacale che è solo all’inizio, che è arrivato a porre al centro del confronto col padrone l’organizzazione stessa del lavoro nei magazzini.

E’ in questo contesto che si inserisce la possibilità/necessità di aprire una sede sindacale in questo territorio. Un territorio che sta assistendo ad una notevole crescita del settore della logistica, e delle relative cooperative, diventandone uno dei poli più importanti.

Non solo la TNT dunque, ma anche altre realtà che si sono già mosse sulla stessa linea e i cui lavoratori si affiancheranno agli operai della TNT nella gestione della nuova struttura sindacale.

Auguri quindi a questi operai, che la loro esperienza possa servire a far uscire le migliaia di immigrati che lavorano nel settore dalla condizione inaccettabile in cui versano, riuscendo anche a stimolare i lavoratori italiani per un possibile risveglio dal torpore in cui sono caduti da decenni.

Di ragioni perché questo debba e possa avvenire ve ne sono in abbondanza, e molte se ne aggiungeranno nel proseguo della crisi economica. Speriamo.

Milano, 17 novembre 2011

Sindacato Intercategoriale Cobas                                     Locandina per sede Piacenza

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