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FIAT NH: l’equità dei padroni dalla FIAT a Monti

Ci risiamo, all’operaio che sbaglia lavorando in condizioni di costante ricatto e sfruttamento, in quanto sottoposto a ritmi produttivi infernali; gli viene richiesto dalla Fiat il rimborso danni. Così il padrone decurtando una parte di salario già misero dell’operaio, riesce a estorcere dell’ulteriore profitto.

Non rivolge però lo stesso trattamento a dirigenti, capi, tecnologi che sappiamo bene come arrivano a ricoprire questi ruoli e non di certo per merito; ma perché risultano utili nella pratica, nella gestione dello sfruttamento del lavoro operaio.

Questi soggetti che li abbiamo visti all’opera in più occasioni, specialmente nell’area MBU1 dove gli esempi rilasciati sono stati i più eclatanti, nello sbizzarrirsi in vari modi tra i più demenziali e impensabili, a fare danni. Danni spesso molto elevati economicamente per l’azienda, senza che però sia mai stato chiesto a questi soggetti il rimborso di un solo centesimo.

Quando dovrebbe essere esattamente il contrario, essendo che i loro elevati compensi le loro sostanziose buste paga, diversamente dalle nostre paghe di operai, vengono giustificate dietro il pretesto del “carico di grandi responsabilità da loro supportate”.

L’organizzazione gerarchica  può reggere e funzionare, risultare credibile a tutti i suoi livelli, solo se commisura la pena a chi sbaglia, in base al livello di responsabilità che questi ricopre. In poche parole più alto è il livello di responsabilità ricoperto da un soggetto, più elevata deve essere la pena da comminargli.

Diversamente non esiste alcuna organizzazione e tutto diviene caos, il sistema dei padroni nei fatti è tutto questo.

Non esiste una legge che dia giustizia, democrazia, uguaglianza ecc. ecc, perché  esiste solo la legge borghese, del padrone fatta a sua misura e per il suo interesse, creata per consentigli di sottomettere, sfruttare le altri classi principalmente la classe degli operai.          

Questa è l’equità dei padroni.

Per sfruttare di più gli operai, deve essere supportato e mantenuto questo sistema che garantisce il profitto privato ai padroni e di conseguenza il potere politico economico sociale sulle altre classi.

Allora noi diciamo che se dobbiamo accollarci il rischio economico di risarcire dei potenziali danni, perché solo chi non fa un emerito cazzo, può permettersi di non sbagliare mai; vogliamo prendere la busta paga dei dirigenti, essendo che solo a noi operai viene chiesto di pagare i danni. Oppure vogliamo ricevere una busta paga di 2200 euro, come ricevono i metalmeccanici tedeschi, per poterci tutelare con un assicurazione, visto che non siamo artigiani, dove il guadagno copre il rischio.

Al momento i nostri vertici continuano a farla franca e gli operai continuano a pagare ad essere colpiti.

Sulla questione abbiamo fatto già svariati volantini e dichiarato scioperi, ma se nulla è cambiato o addirittura sta peggiorando una ragione ci sarà. Noi pensiamo che stia nel fatto che gli operai non vogliono prendersi le loro responsabilità personali, non vogliono scendere in campo, rincominciare a lottare per difendersi.

La causa di tanta arroganza che oggi viene espressa dai padroni come anche il fatto che non pagano un prezzo i loro lacchè, sta nella condizione di sbando di divisione nella quale ci ritroviamo al momento noi operai.

Non si lotta mai compatti e determinati di fronte alle rivendicazioni che poniamo al padronato.

Non basta fare lo sciopero se poi in fabbrica quotidianamente non si tiene saldo il fronte, perché così lo sciopero diventa un semplice rito fine a se stesso che niente va a incidere sull’interesse del padrone.

In realtà per noi operai è stato un continuo indietreggiare mentre loro (i padroni) hanno modificato gradualmente le regole in fabbrica.

Tutto sta accadendo come nella storia della rana bollita la quale venne fatta cuocere lentamente, perché prima fu immersa nell’acqua fredda che poi gradualmente si scaldò, al punto tale da bollire, così che la rana perdendo i sensi non fu più in grado di uscire e rimase cotta.

Provate invece a buttare una rana viva nell’acqua già in ebollizione, vedrete che salto farà per uscire dalla pentola.

Questa è la tattica che hanno seguito e stanno tutt’ora perseguendo i padroni e i loro governi di destra e di sinistra, mentre noi incoscienti abbiamo lasciato e lasciamo tutt’ora fare.

Dovremmo invece muoverci fino a che abbiamo ancora un po’ di forza.

Nel giro di 15 giorni ci hanno fatto la riforma delle pensioni portando il lavoro forzato fino a 67 anni, vogliono togliere l’articolo 18 per dare piena libertà al licenziamento.

E sindacalmente, stiamo ancora peggio vedi il contratto che a gennaio ci verrà imposto, grazie ai sindacati collaborazionisti del nuovo fascismo in cui siamo entrati.

il premio di produzione (600 € lordi) è legato alla presenza in fabbrica, non ci si può più ammalare, infortunare, legge 104, maternità, ferie.

Viene introdotto l’orario plurisettimanale e quei fessi ai quali brillavano gli occhi perché si era passati così dal 50% al 60% di maggiorazione al sabato si dovranno ricredere, quando si lavorerà al sabato pagato normale perché ci sarà il picco, ma poi esaurita la commessa si lavoreranno solo 4 giorni alla settimana pagati 4  perché il 5 giorno farà parte di quel sabato lavorato quando c’era il picco…Se non basterà ci sarà anche lo scorrimento con il 18° turno per la produzione (sabato pomeriggio e domenica notte) e il 21° per la manutenzione.

La mensa viene spostata a fine turno, quindi per i turnisti si va a mangiare l’ultima mezzora e l’ultima ora per il centrale, con la clausola che in caso che, la produzione non venga effettuata per qualsiasi motivo (mancanza materiale, rottura macchinari ecc.) si recupera la produzione nella pausa mensa. E chi arriva con oltre ½ di ritardo non può più entrare in fabbrica.

I professori in economia che oggi sono al governo, con la loro manovra economica nei fatti “salva padroni”, ; hanno aumentato la benzina, reintrodotto l’ICI, aumenteranno l’IVA, così che e il costo della vita sarà sempre più elevato e i consumi saranno sempre più bassi.

Quando invece per salvare veramente il paese Italia, basterebbe mettere come ministro, una operaia la quale oltre al lavoro in fabbrica gestisce casa e famiglia e vista l’esperienza della cinghia sempre tirata, sarebbe più che in grado e con eccellenza di amministrare.

Grazie alla manovra di questi geni dell’economia, la recessione diventerà sempre più grave e la soluzione dei padroni, sarà la guerra.

Le generazioni passate di operai e lavoratori di fronte lo scenario spaventoso dalle precedenti crisi economiche, come l’ultima crisi del 1929, sapevano che l’unica e vera alternativa alla guerra dei padroni era la rivoluzione fatta dagli operai, la classe operaia con i lavoratori.

Ma al momento non ci sono queste potenzialità, gli operai non hanno coscienza ne di cosa sono, ne di cosa potrebbero essere e divenire.

Spartaco da schiavo si era ribellato e liberato, mentre oggi gli schiavi non sanno nemmeno di essere degli schiavi.

Ma la realtà formerà nuove leve tra gli operai per le rivolte del futuro prossimo e per la futura rivoluzione che inevitabilmente ci sarà.

Adesso lottiamo come possiamo, anche se i limiti sono tanti , non lasciamo spegnere la scintilla perché riaccenderla, ci costerà caro.

Ci sembra che ci siano parecchi argomenti per incazzarsi e rimettersi in gioco: agli operai la risposta!!!

(il magnifico contratto si trova sul sito della UILM. www.uilm.it) anche quest’anno regaliamo 2 ore di assemblea retribuita all’azienda, dato che FIM, UILM e FISMIC non le vogliono fare. Almeno spiegavate il contratto.

In risposta al provvedimento disciplinare per l’operaio e del rimborso “danni” dichiariamo sciopero dell’MBU 1 per giovedì 22 dicembre le ultime 2 ore del turno.

Per il turno di notte lo sciopero è da effettuarsi al mercoledì notte

RSU SI COBAS NEW HOLLAND MODENA                                                                         21/12/2011