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Esselunga respinge gli operai reintegrati – VIDEO

Messi Cassa integrazione (?) gli operai rispondono con un nuovo blocco dei camion.
Un centinaio di persone tra operai delle cooperative e militanti del presidio permanente hanno accompagnato ieri notte Bamba e Lingad, reintegrati con sentenza del tribunale due settimane fa. Nessuno si aspettava di trovare via libera; e così è stato!
Dopo essere stati fermati dalle guardie, nessuno si prende la briga di fornire alcuna motivazione ufficiale per tener fuori i due reintegrati.
La motivazione ufficiale ce la fornisce la Digos, ben indirizzata dal sinistro Cupillo (Italia dei valori, resp. della sicurezza per Esselunga, ndR): “in ottemperanza alle disposizioni del giudice, Bamba e LIngad sono stati formalmente riassunti il 13 marzo; ma siccome c’è esubero di personale vengono messi in CIG a zero ore e senza rotazione”.
E così che prende corpo l’ennesimo blocco dei camion, di fronte ai dirigenti digos in palese difficoltà tanto nell’adempiere alle indicazioni di Esseunga (disperdere i manifestanti!), tanto nel venire incontro alle richieste di questi ultimi (fissare un incontro con i dirigenti Esselunga e delle cooperative per discutere della Cassa integrazione e della sua applicazione palesemente discriminatoria).
E così, tra una mezza trattativa e l’altra, la fila dei camion  si allunga, tanto fuori quanto dentro; il tutto sotto lo sguardo interessato di qualche decina di lavoraotri che, finito il loro turno, si fermano vicino ai cancelli, discutono tra di loro, discutono con noi, fissano appuntamenti per unirsi al sindacato, consapevoli ormai che la posta in gioco in questa battaglia li riguarda direttamente.
Vale magari la pena sottolineare l’apparente grossolana contraddizione fra le trattative in atto a livello nazionale, che vedono il governo Monti fare notevoli pressioni per abolire definitivamente la CIG, e la concessione, assolutamente immotivata, che ne viene fatta a Esselunga.
Ma in realtà non vi è nessuna contraddizione. Da una parte si taglia ogni sostegno ai proletari messi sul lastrico dalla loro crisi; dall’altra si “accompagnano” fuori dalla produzione le avanguardie di lotta che si mettono di traverso ai piani padronali.
Il contenuto di classe non fa una grinza, pienamente supportato da una legalità altrettanto di classe, sbandierata a piene mani da tutti (dalle istituzioni alle forze dell’ordine, dai sindacati confederali agli illusi democratici) e che, proprio davanti a questi cancelli, è stata messa a nudo per l’ennesima volta: tanto utile ai padroni per controllare e opprimere il movimento operaio e popolare, tanto vuoto e inutile strumento nelle mani dei lavoratori quando si tratta di difendere i propri interessi.
Una convinzione che, in questo inizio di movimento di lotta nelle cooperative, sembra davvero dilagare. Sono le vicende stesse a mostrarlo agli operai immigrati, tanto davanti ai cancelli di Esselunga quanto davanti alla GLS di Piacenza, solo per citare l’ultima delle lotte che si sono unite al ricco mosaico maturato in questi ultimi tre anni.
Ed è proprio da questa consapevolezza, con tutto ciò che ne consegue in termini di iniziativa politica e di lotta, che è partita l’asemblea conclusiva con cui, alle due di notte, si è deciso di rimuovere il blocco decidendo contemporaneamente alcune linee di azione sia da un punto di vista della lotta (lavorare nella direzione di un nuovo sciopero, allargato alle alltre cooperative, finalmente coinvolte in una partecipazione attiva), sia della battaglia politico-legale con particolare riferimento ad un utilizzo della CIG assolutamente immotivata e discriminatoria (Bamba e LIngad sono gli unici due operai della cooperativa Apollo, ad essere in Cassa, mentre sono stati recentemente assunti nuovi operai e si arriva anche a fare gli straordinari).
17 marzo 2012
SI Cobas – presidio permanente Esselunga

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