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Il sindaco di Esselunga sgombera il presidio permanente di Pioltello

Con la solita vigliaccheria che contraddistingue i deboli, alle ore 9 di questa mattina ingenti reparti delle forze dell’ordine (in tutto un’ottantina) hanno prima circondato e poi demolito le strutture del presidio permanente, soverchiando i 5 operai in turno al presidio. La decisione è maturata ieri sera grazie a un’ordinanza firmata dal sindaco del PD, Concas, già protagonista nel recente passato di eroiche imprese contro i bambini rom della zona, nonchè di pressioni sulla prefettura affinchè venisse rimosso il presidio di Pioltello.
Le motivazioni addotte per l’ordinanza si commentano da sole: a) Intralcio al traffico (notoriamente i camion transitano sulle aiuole) b) Lamentele dei vicini per schiamazzi notturni (la casa più vicina dista 300m; e a Piotlello tutto si fa tranne che festeggiare) c) Violazione del decoro pubblico (certo “il mago di Esselunga” rappresenta una vista migliore) d) Blocchi davanti ai cancelli (già: le merci contano più delle persone, si sa!).

Se la mattinata ha messo in mostra una certa potenza militare al servizio dei magnati della grande distribuzione, l’impalcatura politica che vi è alle spalle mostra tutta la sua debolezza. Incapaci di far funzionare il teatrino delle parti (il padrone, la politica, i sindacati) che ha sempre avuto l’obiettivo di tenere in piedi l’unica vera legge esistente, quella che garantisce il diritto al massimo profitto, sono ora costretti a rimuovere con la forza le cause degli accadimenti che impediscono sonni tranquilli a Caprotti e soci, e cioè la determinazione e l’indipendenza sindacale e politica degli operai in lotta.

Per chi avesse nutrito qualche illusione sulle “istituzioni democratiche” ciò che è avvenuto stamattina può anche essere una doccia fredda, a maggior ragione dopo che la magistratura ha deciso il reintegro dei primi due operai in causa, mettendo cioè in luce la natura discriminatoria e politica dei licenziamenti degli operai in Esselunga; ma per tutti gli altri é solo la conferma della natura di classe delle istituzioni, a maggior ragione oggi che al governo c’è un esponente della finanza internazionale, sostenuto da tutte le compagini politiche italiane, di destra e di “sinistra”.

Lo sgombero del presidio non è quindi altro che lo specchio della loro paura: quella di non riuscire a gestire la politica di lacrime e sangue che il capitale sta imponendo all’insieme dei proletari; la paura che il seme della rivolta dal basso possa contagiare settori di massa sempre più ampi e trovare canali di espressione politica indipendenti e con una chiara prospettiva di cambiamento radicale

Noi continueremo a lottare per giustificare questa loro paura e facciamo appello alla massima partecipazione all’assemblea di stasera, per poter decidere insieme forme di mobilitazione adeguate agli accadimenti di questa mattina. E non solo.

Gli operai in lotta rilanciano la battaglia – Assemblea straordinaria alle 21 davanti ai cancelli

20 marzo 2012 – SI.Cobas – Presidio permanente Pioltello