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Solidarietà incondizionata alla lotta dei lavoratori immigrati di Basiano!

Fratelli immigrati, lavoratori,
   Il gravissimo attacco repressivo contro i lavoratori di Basiano in sciopero contro i licenziamenti non è che l’ultimo episodio di una politica governativa e padronale che attraverso le leggi speciali e il razzismo istituzionale mira da anni a terrorizzare e colpire i lavoratori immigrati, per garantirne il supersfruttamento e ricattare, mantenendo viva la divisione e la contrapposizione tra lavoratori immigrati ed italiani, tutti i lavoratori.
   Questo attacco particolarmente brutale va denunciato con forza: rappresenta infatti un salto di qualità da parte del governo Monti, e di tutto il capitale globale, ed è un esempio di quello che si sta preparando contro gli immigrati e contro i lavoratori in genere  per scaricare i costi della crisi sui lavoratori in Italia e nel mondo.
   I licenziamenti ad opera del bestiale sistema di sfruttamento condotto dalle varie mafie che gestiscono gli appalti/subappalti nella logistica, nei consorzi e nelle cooperative, e dai loro committenti della grande distribuzione dell’agro-alimentare,  non sono che l’ultima conseguenza  della catena di comando e sfruttamento globale che ogni giorno getta sul lastrico milioni di contadini e riduce in schiavitù milioni di salariati nel Sud e, in misura oramai crescente anche nel Nord del Mondo.
   E’ per questo che la mobilitazione di oggi è una importante momento di lotta contro la brutale repressione della polizia del governo Monti-Confindustria, che ha voluto punire la determinazione dei lavoratori di Basiano a non volere accettare un destino di umiliazione, di povertà, di incertezza per il futuro. La loro risposta a questo attacco alla propria dignità di lavoratori con l’autorganizzazione sindacale unitaria tra lavoratori di diverse nazionalità, va sostenuta con la  più decisa solidarietà dall’intera classe lavoratrice.

  Fratelli immigrati, questa vostra risposta è un esempio per tutti i lavoratori di come si può e si deve reagire alla  passività politica, alla paura e alla rassegnazione di fronte alle misure antioperaie del governo e dei padroni che ancora una volta hanno usato il metodo della concorrenza al ribasso sostituendo i lavoratori in sciopero con altri disposti a lavorare per un salario ancora inferiore. Essa si collega idealmente alla lotta dei lavoratori greci, spagnoli…e dei vostri e nostri fratelli egiziani, tunisini e di tutto il mondo arabo che da più di un anno si battono con coraggio e forza contro i propri regimi e l’imperialismo occidentale che li sostiene. Il ricatto economico e la preparazione di nuove guerre, dopo quella libica, contro la Siria e l’Iran,  con cui si cerca di spegnere la loro intifada sono l’altra faccia della guerra che si sta scatenando qui, contro i lavoratori immigrati e autoctoni e soprattutto contro la loro ribellione.
A questo attacco unitario è necessario dare una risposta unitaria, a cominciare dall’unità tra i lavoratori immigrati e i lavoratori italiani, perchè il destino è unico e la lotta unitaria è la sola arma vincente per garantire un lavoro e una vita dignitosa a tutti!

E’ per questo che come Comitato permanente contro le guerre e il razzismo sosteniamo incondizionatamente la lotta dei lavoratori di Basiano e di tutti i lavoratori immigrati e invitiamo tutti i lavoratori italiani a sostenerla e a denunciare questo attacco che, colpendo loro, colpisce tutti!
 
Comitato permanente contro le Guerre e il Razzismo
Piazzale Radaelli, 3 Marghera               
16 / 6/ 2012