Lunedì 6 agosto 2012, alle ore 20.00, tutti gli operai del magazzino TNT di Bologna della cooperativa Global Service sono usciti dal magazzino e sono entrati in sciopero. Una risposta unitaria con picchetto davanti al magazzino dalla durata di 4 ore, tanto è bastato ai padroni della cooperativa per accettare la nostra proposta di piattaforma.
Questa iniziativa è nata dopo che un gruppo di lavoratori della Tnt, guidati dal Coordinatore Provinciale di Piacenza Arafat, si erano recati tre settimane fa davanti ai cancelli della Tnt di Bologna a distribuire un volantino dove invitavano i lavoratori di questo magazzino ad unirsi con i loro compagni di Piacenza.
A questa iniziativa, che sembrava in un primo momento caduta nel vuoto (dato che pochi lavoratori erano stati intercettati per l’orario e perché erano stati bloccati dai loro capi), è seguito un contatto telefonico il giorno dopo con uno di loro.
Sette giorni dopo, in un parco alla periferia di Bologna, una quarantina di lavoratori si incontravano con due nostri compagni ed elencavano tutti i problemi che derivavano dal mancato rispetto del contratto nazionale, malgrado quasi tutti fossero iscritti alla CGIL, e soprattutto denunciavano i vari soprusi che subivano dai caporali della cooperativa.
In questa riunione si decise di andare ad una prima conta dei lavoratori disponibili a portare avanti una lotta senza che ciò fosse avvertito dai capetti, ma sei giorni dopo, in un ulteriore incontro con un nutrito numero di lavoratori, si è deciso di accelerare le cose e presentare le richieste alla cooperativa attraverso una piattaforma (che dava qualche giorno all’azienda per rispondere).
Lunedì 6 agosto il Consorzio della Cooperativa Global Service rispondeva e nella missiva sosteneva che era pronto ad incontrarsi ma nella prima settimana di settembre insieme, però, a CGIL, CISL e UIL. Chiaramente al S.I.Cobas e ai lavoratori questa proposta è risultata “irricevibile” e la sera alle ore 20,00 è iniziato lo sciopero.
In massa 180 lavoratori al grido di “sciopero” sono usciti dal magazzino lasciando allibiti i capi della cooperativa ed i dirigenti della Tnt.
Il picchetto in quattro ore bloccava circa trecento tir, l’entusiasmo dei lavoratori era alle stelle. La cooperativa ha tentato di rimandare il confronto, ma di fronte ad un’opposizione dura dei lavoratori ha chiamato un proprio dirigente in azienda e con la presenza di un direttore della Tnt si è dato l’avvio al confronto sulla piattaforma da noi proposta. Tre delegati esterni al magazzino del Sindacato Intercategoriale Cobas e sei delegati eletti dai lavoratori hanno presenziato all’incontro e alla fine il 100% delle loro richieste venivano accettate ( La Tnt, memore dello sciopero e picchetto di quindici giorni fatto nel mese di luglio del 2011 nel magazzino di Piacenza ha favorito questo esito). Su un solo punto ci si è soffermati di più al tavolo della trattativa: quello relativo alla cacciata di tre caporali dal magazzino; alla fine si è arrivati ad una mediazione, che è consistita in un primo richiamo nei loro confronti (un “cartellino giallo”), ma al quale seguirà un sicuro provvedimento di espulsione se non si comporteranno nei termini previsti dal contratto.
Lo sciopero si è concluso con un’assemblea dei lavoratori: tutti erano consapevoli di avere con la loro unità ottenuto un risultato importante e soprattutto che con questo sciopero essi sono più forti, perché insieme con i lavoratori della TNT di Piacenza e quelli organizzati dai compagni dell’ADL del Veneto saranno in grado di giocare un importante ruolo nei prossimi mesi.
Bologna, 7 luglio 2012 – S.I. Cobas