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Licenziamenti alla coop ALA

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cooperativeContinuano i licenziamenti e gli interventi dei carabinieri per intimidire i lavoratori.
Questa mattina Mercoledì 5 Settembre i caporali della coop ALA, L. G. e V. C. con l’assenso della presidente della coop. A. Fragonara, hanno mandato 6 lettere di licenziamento ad altrettanti lavoratori colpevoli di avere scioperato contro le condizioni di schiavitù a cui sono stato costretti da anni.

Quando parliamo di  schiavitù non facciamo demagogia, perché questi lavoratori erano realmente ridotti  in tale situazione .
Due anni fa sono stati assunti dopo una prova  di 6 mesi  a condizioni  lavorative fuori da ogni legalità: percepivano 3 euro per 12  ore di lavoro al giorno, venivano vessati e aggrediti dai caporali , non avevano ferie,malattia ed erano privi di ogni dispositivo di sicurezza .
I caporali non contenti di spremerli sul lavoro, li hanno collocati in due loro case di Bollate e  Rho, per le quali  pagavano in nero 150 euro al mese a testa.
Inoltre, ad un lavoratore  (che ha fatto denuncia) la cooperativa gli ha chiesto ed ottenuto 2000 euro per fare il ricongiungimento familiare, che tra l’altro non è mai avvenuto.

Da 3 mesi questi lavoratori hanno detto basta a questo stato di cose e hanno iniziato la vertenza per chiedere diritti e dignità; oltre agli scioperi hanno attivato,insieme al sindacato, denunce alla guardia di finanza,  ai Carabinieri,  all’ispettorato del lavoro e al consiglio comunale di Bollate.

SIAMO  COSTRETTI A DENUNCIARE PUBBLICAMENTE I VARI REATI CHE LA COOPERATIVA HA PERPETUATO, PERCHE’ FINO AD OGGI NESSUN  ORGANO ISTITUZIONALE O PREPOSTO AL RISPETTO DELLE LEGGI  E’ INTERVENUTO A PORRE FINE A QUESTE ILLEGALITA’ , QUESTO NONOSTANTE LE RIPETUTE SEGNALAZIONI CHE I LAVORATORI HANNO FATTO.

Al contrario di ciò, quando c’è da intervenire contro i lavoratori, i carabinieri arrivano subito e minacciano  sgomberi e cariche.
Significativo è  che pur avendo verificato la presenza di lavoratori in nero, non hanno mai verbalizzato il fatto.
In questo momento,  la cooperativa sta sostituendo i lavoratori attivi negli scioperi con altri al momento più disposti ad accettare i soprusi oltre che un basso salario ( inevitabilmente faranno anch’essi lo stesso percorso dei primi
), perché a quanto pare a Bollate tutte le istituzioni e i partiti chiudono un occhio su questo sistema di semi schiavitù.

Dove sono finite le belle parole del Governo e vari partiti sulla  lotta all’evasione fiscale?  Dove sono finiti i rappresentai di Rifondazione comunista e di Sel di Bollate,  che a parole sostengono i lavoratori e nei fatti avvallano queste situazioni ?
 
LE CONCLUSIONI SONO EVIDENTI , I LAVORATORI COME SEMPRE SONO SOLI E POSSONO CONTARE SOLO SULLA SOLIDARIETA’ DI ALTRI LAVORATORI.
NON CE NE RAMMARICHIAMO E CONTINUEREMO LA LOTTA CON ANCORA PIU’ DETERMINAZIONE E RADICALITA’, DA OGGI IN POI LA LOTTA SI SPOSTA A 360° GRADI E INVESTIRA’ NON SOLO LA COOP ALA E I SUOI CAPORALI, MA ANCHE LE ISTITUZIONI LOCALI E LA COTRIL AZIENDA COMMITTENTE.

Rho,6-settembre-2012

 S.I Cobas coop. Ala